AUSA CORNO. MARTINES (PD): REGIONE METTA PAROLA FINE A IDEA ACCIAIERIA
(ACON) Trieste, 11 giu - "Mi sarei aspettato oggi dalle parole
del presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin e
dell'assessore Sergio Emidio Bini presenti all'iniziativa qualche
riferimento all'ipotetica acciaieria che potrebbe sorgere nella
zona industriale dell'Ausa Corno, parole chiare sulla non
compatibilità ambientale e sociale di un tale investimento in
quell'area". Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale del
Pd, Francesco Martines.
"Mi auguravo - continua Martines - che questa potesse essere
l'occasione buona per mettere la parola fine a questa brutta
vicenda, che ha visto e vede coinvolti Regione, imprenditori
privati italiani ed ucraini, Comuni della Bassa friulana, dicendo
che lo sviluppo di quell'area richiede sì investimenti sulle
infrastrutture, indipendentemente dalla costruzione della famosa
acciaieria, ma anche investimenti per far crescere la
cantieristica e altre attività legate alle marine e altre
attività legate al turismo in una laguna Grado Marano unica
riserva naturale al mondo".
"Ormai è chiaro a tutti che le forze politiche di maggioranza non
sono più tanto felici di appoggiare Bini in questa sua avventura
in abbinata alla Danieli, devono a questo punto solo trovare
adesso il modo elegante per uscire da questo tunnel nel quale la
Maggioranza si è infilata", si legge ancora nella nota.
"È il caso - suggerisce ancora il consigliere di Opposizione -
ormai per questa Maggioranza di fare marcia indietro e non
spendere più altre risorse pubbliche in consulenze e studi mirati
alla costruzione di questa mega acciaieria. Ormai i comitati
hanno dato il loro responsabile aiuto a far capire il
disastro ambientale al quale si stava andando incontro, i
consigli comunali dei Comuni interessati stanno esprimendo la
loro giustificata contrarietà a questo impianto, spetta adesso
solo alla Regione mettere una pietra tombale su questo impattante
insediamento".
"Non si scarichino sul livello nazionale - conclude Martines - le
decisioni su questo tema, perché in questo caso non ci sono
elementi per invocare la pubblica utilità dell'intervento.
La gente e le comunità hanno bisogno di chiarezza e di
tranquillità, per guardare con serenità al loro futuro".
ACON/COM/fa