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ANTIMAFIA. OSSERVATORIO FVG: EMERGENZA CAPORALATO, SERVE UNA LEGGE

19.06.2023
15:33
Presentata relazione a Ufficio presidenza. Sbriglia: regia regionale su controlli

(ACON) Trieste, 19 giu - Nel 2023 l'Osservatorio regionale antimafia intende concentrare la sua attenzione sul fenomeno del caporalato, con l'obiettivo di "suggerire al legislatore regionale una proposta di legge che ne favorisca il deciso contrasto e la prevenzione".

È questa la principale novità che emerge dalla relazione annuale dell'Osservatorio (in sigla Ora), riassunta dal suo presidente Enrico Sbriglia all'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, presieduto da Mauro Bordin.

Il fenomeno del caporalato si inquadra nella difficoltà riscontrata in materia di arruolamento delle maestranze, "già fortemente carenti sul territorio regionale". E la lotta a questo sistema illegale, si legge ancora nella relazione, passa anche attraverso un maggior sviluppo e impiego della piattaforma informatica regionale portalecantieri.regione.fvg.it che consente a cittadini, pubbliche amministrazioni e professionisti di inviare a tutti gli enti competenti - Azienda sanitaria, Ispettorato del lavoro, Prefettura e Cassa edile - una notifica di avvio cantiere, archiviandola in formato digitale o stampandola.

"L'idea che si vorrebbe lanciare - scrive ancora Sbriglia, presidente dell'organismo di garanzia che è composto anche dalla vicepresidente Barbara Clama e da Ruggero Buciol, Lorenzo Pillinini e Paolo Tomasin - è di prevedere una regia regionale in materia di monitoraggio dei controlli", contemplando anche la possibilità di utilizzo del sistema da parte dei corpi di polizia locale, dei sindacalisti dei settori interessati, delle categorie economiche imprenditoriali e delle Camere di Commercio. Nella relazione viene invocato anche un "sistema più efficace di vigilanza e di controlli, soprattutto sui cantieri edili".

La relazione annuale consente come sempre di fare il punto sui fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata in Friuli Venezia Giulia. Non c'è in questo momento un allarme specifico in quanto le relazioni del presidente della Corte d'appello di Trieste e del Procuratore generale della stessa Corte "non descrivono l'ipotesi del rischio di una presenza strutturata e organizzata delle criminalità di stampo mafioso sul territorio regionale". "Un tanto però - aggiunge Sbriglia - non deve e non può costituire motivo di allentamento di un'attenzione costante da parte di tutte le istituzioni. Perché soltanto con una organizzata e intelligente azione di prevenzione e di formazione di prassi operative, soprattutto amministrative, può edificarsi un argine sufficientemente solido a questi rischi".

Nell'ultimo anno l'Ora ha continuato a portare avanti il suo lavoro, per il quale viene invocato un rafforzamento dell'ufficio di supporto amministrativo, che in questo momento si basa su un'unica funzionaria di riferimento, peraltro esplicitamente lodata per il suo apporto considerato "indispensabile". Tra gli aspetti più rilevanti vi è lo studio e progettazione funzionale alla destinazione e alla riqualificazione dei beni confiscati alle mafie nel territorio regionale. L'Osservatorio prosegue la sua collaborazione con il mondo delle Università - non soltanto Trieste e Udine ma anche Padova e da ultimo Pisa - che è sfociato in questi anni nell'esperienza dei tirocini curriculari, con premi alle migliori tesi di laurea magistrale incentrate sui temi della legalità e sulla conoscenza del fenomeno mafioso. Importante anche la collaborazione con la Biblioteca del Consiglio regionale, che ha dato vita al progetto dello Scaffale dell'antimafia, una sezione speciale che comprende volumi e documenti dedicati ai temi della lotta alla criminalità organizzata. ACON/FA



Enrico Sbriglia, presidente dell'Osservatorio regionale antimafia (Ora)