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CENSURA SCOCCIMARRO. PELLEGRINO (AVS): GIUNTA EMPATICA AL NEOFASCISMO

22.06.2023
14:34
(ACON) Trieste, 22 giu - "Quando l'assessore Fabio Scoccimarro si è insediato come consigliere regionale, ha prestato giuramento per sancire solennemente la sua fedeltà alla Repubblica e quindi alla Carta fondamentale dello Stato, che è figlia della Resistenza e radicalmente antifascista. Quest'ultima proclama una serie di diritti fondamentali inviolabili, come la libertà di voto e il pluralismo dei partiti, ma anche il sistema di divisione e bilanciamento dei poteri dello Stato, tutti elementi che contrastano con l'idea che era stata del fascismo di partito unico, di stato gerarchico, di assenza di elezioni e pluralismo".

Così la nota di Serena Pellegrino, consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, che in Aula è intervenuta sulla mozione con cui il Gruppo del Pd e componenti del Gruppo Misto hanno censurato l'operato di Scoccimarro in occasione della commemorazione di Almerigo Grilz, a Trieste, in via Paduina, a maggio scorso.

"L'assessore - precisa Pellegrino - ha difeso la sua presenza in un contesto che era manifestamente apologia di fascismo, facendone un vanto e rivendicando il fatto che ogni anno agisce così, senza porsi il seppur minimo dubbio di agire contro la legge, probabilmente forte della dichiarazione del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha detto che la Costituzione non ha in sé il concetto antifascista".

La consigliera inoltre cita "Vittorio Foa, componente della Costituente e poi deputato socialista, che disse a Giorgio Pisanò, ex membro della Repubblica sociale italiana e parlamentare del Msi che 'i morti sono morti: rispettiamoli tutti. Ma se si parla di quando erano vivi, erano diversi. Se aveste vinto voi, io sarei ancora in prigione. Siccome abbiamo vinto noi, tu sei senatore'".

"I firmatari della mozione - che Pellegrino rammenta essere Cosolini, Moretti, Carli, Celotti, Conficoni, Fasiolo, Martines, Mentil, Pisani, Pozzo e Russo - hanno invitato il presidente Fedriga a revocare la delega all'assessore, ribadendo il completo rifiuto della comunità regionale di ogni forma di apologia o riabilitazione del fascismo. Nel dibattito in Aula è stata utilizzata l'abusata equiparazione di fascismo e comunismo, dimenticando che nel nostro ordinamento la ricostituzione del fascismo è un reato, l'esistenza del comunismo non è condizionata da nessuna norma, tantomeno penale".

"La mozione è stata respinta dal Consiglio regionale: il che esprime senza retorica, ma con piena efficacia - conclude l'esponente di Avs - il vero volto politico di questa Giunta regionale, che guarda con empatia al dilagare del neofascismo". ACON/COM/rcm



Serena Pellegrino (Avs)