CENSURA SCOCCIMARRO. BULLIAN (PATTO-CIV): NON CONDANNÒ I NEOFASCISTI
(ACON) Trieste, 22 giu - Il Gruppo consiliare del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg nel Consiglio regionale del Friuli Venezia
Giulia ha espresso pieno sostegno alla mozione di censura del Pd
(primo firmatario Roberto Cosolini) nei confronti dell'assessore
Fabio Scoccimarro "per la partecipazione dell'esponente della
Giunta Fedriga a una manifestazione di chiaro stampo fascista a
Trieste, con tanto di braccia destra tese e inviti al
cameratismo".
Lo rimarca in una nota il consigliere regionale Enrico Bullian,
esprimendo "piena condanna, anche a nome del Gruppo, per la
prossimità o perlomeno una palese tolleranza verso movimenti,
gruppi o singoli di chiara ispirazione fascista (del II o del III
millennio cambia poco, il tempo non li nobiliterà)".
L'esponente civico mette in evidenza "due effetti deleteri dei
tanti episodi di palese ammiccamento a iniziative o gruppi
neofascisti. Da una parte, la denigrazione ricorrente della
Resistenza e della guerra di liberazione dal nazi-fascismo
perché, pur con tutte le criticità e gli errori che possono
essere ascritti a quel mondo, è evidente la distinzione
fondamentale fra chi combatteva per la libertà e la giustizia
sociale e chi era per sua natura liberticida e razzista.
Dall'altra, la delegittimazione delle istituzioni, conseguente a
comportamenti irresponsabili come quello dell'assessore
Scoccimarro. Azioni vissute dalla società con apatia, quasi
sparate passeggere irrilevanti di una classe politica in generale
screditata. Quindi, il danno finale è persino più subdolo di
quanto possa apparire in superficie".
"La Costituzione, che regola le nostre istituzioni e il nostro
vivere civile, non è solo afascista, ma è antifascista, proprio
perché non può esserci passività verso rigurgiti fascisti che
oggi si fanno più forti. È inaccettabile - continua Bullian - che
un assessore regionale, che ha giurato fedeltà alla Repubblica e
sui suoi valori fondanti, tra i quali l'antifascismo, partecipi a
una manifestazione neofascista. Le istituzioni non possono
rimanere imbelli e inermi. È gravissimo che né l'assessore, né
altri esponenti della Maggioranza, abbiano condannato senza sé e
senza ma chi è avvezzo a saluti romani e slogan vergognosi,
incompatibili con lo Stato di diritto e con le istituzioni
democratiche. Oggi in aula - conclude - si è consumata una brutta
pagina politica".
ACON/COM/db