SALUTE. CAPOZZI(M5S)-CELOTTI(PD): FIBROMIALGIA, MANCANO TANTE RISPOSTE
(ACON) Trieste, 27 giu - "Sulla fibromialgia le risposte da
dare sono ancora tante, per questo abbiamo rivolto
un'interrogazione articolata alla Giunta regionale".
Ad annunciarlo in una nota sono le consigliere regionali Rosaria
Capozzi (M5S) e Manuela Celotti (Pd), le quali non si sono volute
accontentare "di ricevere una risposta di poche righe
dall'assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, sul delicato tema
della cura dei pazienti con fibromialgia".
"Innanzitutto - commenta la Capozzi -, nonostante
l'interrogazione della collega Celotti, che ringrazio per
l'impegno dimostrato su questo tema, non sappiamo ancora perché
la Regione non abbia risposto alle richieste avanzate con posta
elettronica certificata dall'associazione Cittadinanzattiva, e
già il tema del perchè sia mancata la dovuta trasparenza è
importante da determinare. Ma ciò che l'assessore Riccardi non ha
detto, è che la legge regionale votata dall'Aula prevedeva lo
stanziamento di 10mila euro l'anno e la Giunta Fedriga non ha
utilizzato nemmeno i fondi regionali. Inutile, poi, chiedersi
perché non utilizzi nemmeno quelli messi a disposizioni dal
Governo".
"L'assessore - aggiunge la consigliera Celotti - ha risposto che
i fondi destinati al Friuli Venezia Giulia sono stati richiesti,
ma non ha specificato in quale data, un elemento che fa la
differenza visto che diverse altre Regioni hanno già ottenuto i
finanziamenti e li hanno già girati alle Aziende sanitarie per
avviare le attività previste. La sindrome fibromialgica è una
patologia che riguarda un numero molto alto di persone,
soprattutto donne, e questa disattenzione nei confronti di un
problema così diffuso è molto grave, specie per una Regione che
in passato si è distinta per aver fatto dei passi anticipatori
importanti rispetto al livello nazionale e alle altre Regioni"
"Rimane infine da capire quando e come verrà attivato il registro
dei pazienti di fibromialgia, che aiuterebbe famiglie,
associazioni e gli operatori del settore a stabilire le più
appropriate strategie di intervento. Spesso - conclude la dem -
si parla di pazienti invisibili perché il riconoscimento della
malattia è complicato e sta avendo un percorso tortuoso;
l'attivazione del registro permetterebbe di portare alla luce
tutte queste problematiche. Se la pandemia può aver rallentato il
processo, adesso bisogna accelerare per raggiungere questo
importante obiettivo".
ACON/COM/rcm