SALUTE. MENTIL (PD): RIPENSARE MEDICO VALLATA, IN CARNIA TRE CRITICITÀ
(ACON) Trieste, 30 giu - "Se, come ci dice la Regione, i tempi
per risolvere la grave carenza di medici di base non si
prospettano brevi, è bene che il medico di vallata venga
riorganizzato e strutturato in maniera tale da poter
effettivamente supplire, per il periodo necessario, alla
mancanza".
Lo evidenzia in una nota il consigliere regionale Massimo Mentil
(Pd), ricollegandosi ai lavori della III Commissione con
l'audizione dell'assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, e dei
direttori delle aziende sanitarie territoriali.
"In Carnia - precisa Mentil - è necessario articolare il servizio
in tre punti salute, a Paluzza, Arta Terme e Villa Santina,
favorendo la medicina di gruppo e coinvolgendo i Comuni per
aiutare i pazienti più deboli, negli spostamenti. Oltre alle aree
carenti, a Tolmezzo si stimano nel prossimo futuro circa altri
mille pazienti senza medico di base che avranno anche loro la
necessità di affidarsi al medico di vallata".
"A fronte di queste circostanze, la situazione, che ho raccolto
direttamente dai medici di vallata, presenta diverse
problematiche che - secondo il dem - impediscono di fatto una
reale ed efficace sostituzione dei medici di base. Innanzitutto
c'è un problema contrattuale visto che i medici di vallata sono
inquadrati in maniera provvisoria e precaria, il che stride con
le tempistiche fornite dallo stesso assessore. Ai medici andrebbe
applicato dunque un contratto o una convenzione almeno triennale
o comunque fino al termine dell'emergenza. Inoltre, servirebbe un
collegamento intranet negli ambulatori per garantire l'accesso
allo storico di ogni paziente e l'organizzazione della medicina
di gruppo organizzata con la collaborazione di assistenti di
ambulatorio".
"Infine conclude Mentil - i tre punti salute in Carnia andrebbero
organizzati su Paluzza, con Treppo Ligosullo, Ravascletto, Sutrio
e Cercivento, coprendo 4.500 pazienti; ad Arta Terme, con Paularo
e Zuglio (5.500 pazienti); Villa Santina, con Ovaro, Lauco,
Enemonzo e Raveo (5.500 pazienti). Un ultimo supporto ai pazienti
deboli e anziani potrebbe essere garantito in accordo con i
Comuni per garantire un servizio di trasporto all'ambulatorio più
vicino".
ACON/COM/red