ASSESTAMENTO. MORETUZZO (PATTO-CIV): NON BASTA UNA PENNELLATA DI VERDE
(ACON) Trieste, 25 lug - La riforma delle autonomie locali
lasciata priva di indicazioni e risorse, la sanità che vede
aumentare le risorse a disposizione ma "senza che in queste
trovino riscontro le principali difficoltà del sistema", il tema
ambientale, su cui la Giunta sta agendo "con colpevole ritardo e
incertezza". Sono le criticità sollevate da Massimo Moretuzzo,
capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, nella relazione
sul ddl 6.
Rispetto alla "riforma promossa dall'assessore Roberti", questa
"sta creando molti più vuoti di quanti ne sia riusciti a riempire
in modo soddisfacente: è difficile trovare in regione qualche
sindaco, dipendente comunale o cittadino che si dica soddisfatto
dello stato in cui versano i municipi del Friuli-Venezia Giulia,
nonostante il generoso impegno spesso profuso dagli
amministratori locali e dai loro collaboratori".
Moretuzzo segnala poi i problemi del sistema sanitario regionale:
"Liste di attesa con tempi sempre più dilazionati, personale in
fuga e sottoposto a carichi lavorativi e gestionali sempre
maggiori a cui si aggiunge il dato del "buco" finanziario delle
aziende sanitarie, un ulteriore segnale della gravità del
momento, un ulteriore monito alla politica regionale sulla
necessità di intervenire in modo deciso, senza più remore e senza
ulteriori rinvii di scelte non sono più procrastinabili".
Un ulteriore settore da osservare con attenzione è quello
ambientale, su cui in particolare ha puntato l'attenzione
Moretuzzo nel suo intervento a braccio in aula. "Sentiamo ancora
parlare - ha detto l'esponente di Opposizione - di ambientalismo
oltranzista, si prenda invece atto di quel che sta succedendo:
chi 20 anni fa diceva che avremmo avuto un cambiamento climatico
importante, con siccità alternate a piogge improvvise, aveva
ragione. Oggi non è solo sbagliato, ma addirittura inaccettabile
contestare quelle analisi: chi nega ciò che sta succedendo è
fuori dalla storia. Non basta qualche pennellata di verde, serve
un cambio radicale, e invece ci troviamo di fronte a documenti di
bilancio, compreso il Defr, che nemmeno citano importanti studi
resi pubblici, come quello del Gruppo di lavoro
tecnico-scientifico Clima Fvg".
"Ci vuole più coraggio e fermezza - ha aggiunto Moretuzzo -
nell'andare verso mezzi di trasporto pubblico, anche se è
faticoso. Dobbiamo imboccare la strada di un modello di sviluppo
radicalmente diverso, e invece non sappiamo nemmeno come saranno
utilizzati i 26 milioni sui poli montani, speriamo non siano
usati per finanziare impianti di risalita. Serve insomma un
cambio culturale e anche colturale, a livello di agricoltura. E i
balletti delle dichiarazioni sul tema acciaieria ci dicono che
non è stata fatta chiarezza sull'infrastrutturazione di Porto
Nogaro".
In generale, commenta ancora Moretuzzo, "ci pare invece di
assistere a una serie di scelte più orientate alla gestione del
consenso che alla definizione di una visione di futuro. Questa
percezione vale anche per l'ambito economico, dove manca una
chiara idea di quale sia la prospettiva sul lungo periodo dello
sviluppo turistico".
ACON/MT-fa