ASSESTAMENTO. CAPOZZI (M5S): PER BUNA NON TUTTI HANNO STESSI DIRITTI
(ACON) Trieste, 28 lug - "Ogni volta che cerchiamo di
equiparare i consiglieri regionali ai dipendenti della Regione,
c'è chi sente la necessità di rimarcare le differenze. Così
chiedere che negli asili nido della Regione, presenti a Udine e a
Trieste, dove ci sono posti riservati ai dipendenti regionali a
una tariffa agevolata, questi vengano estesi anche ai consiglieri
e assessori, per i quali espressamente non si chiedevano
agevolazioni, diventa l'occasione per sentirsi diversi e dover
ribadire che gli eletti non sono cittadini normali e con questa
scusa continuano a godere, loro sì dei veri privilegi".
Risponde così alle accuse di voler aumentare i privilegi dei
consiglieri la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle,
Rosaria Capozzi, che con un emendamento ha chiesto che anche i
figli dei consiglieri regionali e degli assessori potessero
usufruire degli asili nido aziendali regionali come previsto per
tutti i dipendenti regionali.
"Non ci dobbiamo stupire quindi se poi ci sono poche donne in
politica - spiega la consigliera -. Probabilmente la collega
leghista riesce a conciliare il suo lavoro, non sta certo a me
dire quale sia il suo impegno sul territorio o quale sia la sua
situazione familiare, con il suo ruolo di mamma. Personalmente,
ho potuto riscontrare come le ingenti somme messe a disposizione
dalla Regione per l'abbattimento delle rette degli asili nido
stiano rendendo impossibile l'iscrizione dei bambini negli
istituti del territorio e per chi svolge con impegno questo ruolo
in certe giornate non basta nemmeno una sola baby sitter".
"Siamo intervenuti - dice ancora Capozzi - con un altro
emendamento per correggere storture come questa, ma anche in
questo caso ci siamo sentiti dire che garantire una parte dei
posti negli asili alle famiglie in cui entrambi i genitori
lavorano, si penalizzerebbero i genitori poveri che non
lavorano".
"Quindi si preferisce aiutare chi potrebbe seguire i figli a casa
e sfavorire chi ha la fortuna di lavorare - commenta la
consigliera -. La realtà è che in questo assestamento è avvenuto
tutto il contrario di tutto: noi abbiamo proposto misure per
lavoratori e famiglie in difficoltà, la Maggioranza ha confermato
milioni di euro a grandi imprenditori, cui non hanno voluto
aumentare nemmeno l'addizionale Irpef. E non contenti offendono
anche i dipendenti regionali rei, secondo loro, di godere assurdi
privilegi".
ACON/COM/mt