MIGRANTI. CALLIGARIS (LEGA): GRADISCA, CONTRARI AD ACCOGLIENZA DIFFUSA
(ACON) Trieste, 1 ago - "L'Amministrazione di Gradisca
d'Isonzo, a un anno dalle elezioni, finalmente si accorge
dell'enorme disagio causato da un'immigrazione incontrollata".
Lo sottolinea in una nota il capogruppo della Lega nel Consiglio
regionale del Friuli Venezia Giulia, Antonio Calligaris,
appoggiando la decisione degli esponenti del Carroccio gradiscano
di non sottoscrivere la mozione con cui il Consiglio comunale
chiede la chiusura del Cpr e del Cara, proponendo l'accoglienza
diffusa.
"La situazione di Gradisca - aggiunge Calligaris - è il risultato
dell'immigrazione incontrollata da sempre giustificata e
incentivata dalla Sinistra e costituisce un problema reale per i
cittadini italiani che denunciamo da sempre. Pressata dalla
petizione, l'Amministrazione di Gradisca ha finalmente deciso di
provare a dire qualcosa ma, come sempre fa la Sinistra, mossa dal
buonismo invoca l'accoglienza diffusa, chiedendo di disperdere
sul territorio quei soggetti pericolosi e pregiudicati che sono
rinchiusi nel Cpr e che sarebbero, così, liberi di delinquere a
piacere".
"Il Governo, anche su proposta della Regione, sta lavorando per
la creazione di hotspot lungo il confine che consentano di
effettuare un'immediata identificazione dei soggetti, senza
intasare i centri di accoglienza come quello di Gradisca. È
sicuramente giusta - prosegue il rappresentante leghista - la
richiesta di maggior controllo delle forze di polizia sul
territorio, ma i Comuni possono usufruire, grazie alla legge
regionale sulla sicurezza integrata, anche della presenza di
addetti e ausiliari alla sicurezza, personale addestrato, per la
vigilanza del centro e delle aree sensibili".
"A Gorizia e Monfalcone - conclude Calligaris - la presenza di
vigilanza è già una realtà e, oltre a fungere da deterrente,
fornisce alle persone un riferimento sicuro in caso di necessità.
Pensiamo al caso delle ragazze inseguite a Gradisca: un addetto
alla sicurezza avrebbe fornito loro aiuto e protezione in attesa
delle forze dell'ordine. Prima dei sit-in, un'Amministrazione
comunale avrebbe potuto pensarci, per garantire più sicurezza ai
propri cittadini".
ACON/COM/db