AMBIENTE. MASSOLINO (PAT-CIV): BATTERSI CONTRO SPRECHI INDUSTRIA MODA
(ACON) Trieste, 8 ago - "È di questi giorni la notizia della
consultazione pubblica avviata dall'Unione Europea che intende
emanare entro il 2024 una direttiva per contrastare gli sprechi
della moda, specialmente quella definita 'fast fashion'. Se a
livello europeo si sta andando nella direzione giusta, anche a
livello locale si può fare qualcosa".
Lo sottolinea, in una nota, la consigliera regionale del Patto
per l'autonomia-Civica Fvg, Giulia Massolino, che durante
l'Assestamento di bilancio aveva presentato un ordine del giorno
proprio per ridurre la quantità di vestiti smaltiti (e quindi
prodotti) "in un'industria poco trasparente e le cui storture
portano a piaghe ambientali e sociali. L'ordine del giorno si
ispirava a quanto fatto in Francia con il voucher rammendo: un
piccolo buono per riparare abiti o calzature anziché buttarli.
L'ordine del giorno non è stato, però, accolto dalla Giunta", fa
sapere Massolino.
"Delude constatare che la Giunta regionale - continua la
consigliera - non voglia trovare il coraggio di guardare un po'
oltre l'ordinario, per porsi obiettivi più ambiziosi e provando a
sperimentare nuovi modi per coniugare giustizia ambientale e
sociale. I dati sugli sprechi della moda e le conseguenti
ricadute ambientali e sociali parlano chiaro: è necessario
cambiare modo di acquistare e smaltire gli indumenti. L'Unione
Europea guarda al futuro, imponendo trasparenza e tracciabilità
della filiera, e riparabilità dei capi. La Maggioranza in
Friuli-Venezia Giulia invece guarda al passato, e anche con una
manovra di bilancio così ricca non trova la voglia di sognare un
po' più in grande".
"L'ordine del giorno presentato - si legge ancora nel comunicato
- suggeriva di valutare la possibilità, in accordo con le Camere
di Commercio, di istituire un meccanismo per fornire alla
cittadinanza un buono da 10-20 euro utilizzabile per piccole
riparazioni dei capi di abbigliamento. Questo, oltre a ridurre
gli sprechi e salvaguardare l'ambiente, poteva essere un modo per
promuovere e salvaguardare anche le attività di sartoria locale".
"Anche in questo caso - conclude Massolino - non ci fermeremo a
questa prima proposta non accolta e rilanceremo il tema con
provvedimenti più strutturati nelle prossime settimane, al di
fuori delle manovre di bilancio".
ACON/COM/fa