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MIGRANTI. PELLEGRINO (AVS): HUB PESSIMA STRATEGIA DELLA DESTRA

10.08.2023
14:23
(ACON) Trieste, 10 ago - "Comprendo e mi affianco alla preoccupazione delle minuscole comunità regionali che temono e si oppongono all'insediamento di insostenibili hub per chiuderci dentro i migranti e, analogamente, condivido la protesta delle piccole città che da anni portano il peso dei Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e per i rimpatri (Cpr)".

Lo dichiara in una nota la consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, Serena Pellegrino, che aggiunge: "La politica regionale deve fare un enorme lavoro sulla gestione dei flussi migratori che arrivano in Friuli Venezia Giulia, ma certamente non con i presupposti di questa attuale amministrazione, forieri soltanto dell'acuirsi delle problematiche e di un diffuso, spesso insostenibile scontento della popolazione".

"Dobbiamo tener conto che, nella nostra regione - prosegue la rappresentante di Avs -, ci sono state e permangono tuttora esperienze esemplari di accoglienza diffusa. E' stato dimostrato nei fatti che le azioni pubbliche dirette all'integrazione e alla gestione delle problematiche dell'immigrazione nei luoghi della vita quotidiana sono potenzialmente in grado, se correttamente sviluppate e messe in sicurezza contro illeciti appetiti, di dare risultati utili. Infine, sappiamo perfettamente che dietro le mura dei ghetti nulla di buono accadrà mai e più persone ci rinchiudi maggiormente si fa ingestibile il rischio dell'implosione. Ma nonostante tutto questo, sfruttando i peggiori sentimenti che serpeggiano tra le innumerevoli crisi e fragilità della società contemporanea e sviluppando attorno al fenomeno migratorio narrazioni ostili, xenofobe, razziste e securitarie, chi oggi governa questa Regione sceglie sempre e comunque i campi di concentramento". "D'altro canto - precisa la consigliera - quanto accade era già stato scritto a chiare lettere, dalla stessa Maggioranza che ci governa oggi, Maggioranza che proprio a marzo di quest'anno, in fretta e furia a fine legislatura, ripigliando i toni della campagna elettorale che l'ha portata nel 2018 in Consiglio regionale, ha modificato la previgente legge sull'immigrazione accusandola, come si legge nella relazione di maggioranza presentata in sede di discussione dal consigliere leghista Antonio Calligaris, di essere orientata esclusivamente ai bisogni del migrante". Spiega Pellegrino: "Princìpi come 'modalità condivise e partecipate di governo del fenomeno migratorio, anche in relazione al sistema del welfare e dello sviluppo locale', ovvero accoglienza diffusa e proporzionata al numero degli abitanti, o come interculturalità per 'la crescita della società e per la riduzione dei processi di isolamento e di chiusura comunicativa' sono stati cancellati da un intervento legislativo evidentemente diretto a raccogliere consensi invece che aggiornare e migliorare le norme esistenti laddove si erano dimostrate insufficienti. La nuova legge è nata all'insegna dell'abusato mantra del prima gli italiani e con il solo obiettivo generale di mitigare l'impatto sociale del fenomeno migratorio nel terreno regionale, rafforzato da ulteriori martellanti richiami, diretti e indiretti, all'illegalità, alla necessità di controllo, alle barriere di filo spinato e ai sistemi di allarme, all'enfatizzazione degli immigrati buoni e lavoratori verso gli immigrati irregolari, alla conservazione degli habitat e pulizia lungo il cammino dei profughi al termine della rotta balcanica". "Mitigare l'impatto sociale - stigmatizza ancora l'esponente di Centrosinistra - risuona speculare al mitigare gli impatti del cambiamento climatico: si interviene nell'ultimo chilometro delle crisi, si affrontano i problemi quando sono già diventati un evento estremo, invece di governarli a priori, con efficaci politiche di accoglienza e inserimento dei migranti". ACON/COM/rcm



Serena Pellegrino (Avs)