MIGRANTI. PELLEGRINO (AVS): HUB PESSIMA STRATEGIA DELLA DESTRA
(ACON) Trieste, 10 ago - "Comprendo e mi affianco alla
preoccupazione delle minuscole comunità regionali che temono e si
oppongono all'insediamento di insostenibili hub per chiuderci
dentro i migranti e, analogamente, condivido la protesta delle
piccole città che da anni portano il peso dei Centri di
accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e per i rimpatri (Cpr)".
Lo dichiara in una nota la consigliera regionale di Alleanza
Verdi e Sinistra, Serena Pellegrino, che aggiunge: "La politica
regionale deve fare un enorme lavoro sulla gestione dei flussi
migratori che arrivano in Friuli Venezia Giulia, ma certamente
non con i presupposti di questa attuale amministrazione, forieri
soltanto dell'acuirsi delle problematiche e di un diffuso, spesso
insostenibile scontento della popolazione".
"Dobbiamo tener conto che, nella nostra regione - prosegue la
rappresentante di Avs -, ci sono state e permangono tuttora
esperienze esemplari di accoglienza diffusa. E' stato dimostrato
nei fatti che le azioni pubbliche dirette all'integrazione e alla
gestione delle problematiche dell'immigrazione nei luoghi della
vita quotidiana sono potenzialmente in grado, se correttamente
sviluppate e messe in sicurezza contro illeciti appetiti, di dare
risultati utili. Infine, sappiamo perfettamente che dietro le
mura dei ghetti nulla di buono accadrà mai e più persone ci
rinchiudi maggiormente si fa ingestibile il rischio
dell'implosione. Ma nonostante tutto questo, sfruttando i
peggiori sentimenti che serpeggiano tra le innumerevoli crisi e
fragilità della società contemporanea e sviluppando attorno al
fenomeno migratorio narrazioni ostili, xenofobe, razziste e
securitarie, chi oggi governa questa Regione sceglie sempre e
comunque i campi di concentramento".
"D'altro canto - precisa la consigliera - quanto accade era già
stato scritto a chiare lettere, dalla stessa Maggioranza che ci
governa oggi, Maggioranza che proprio a marzo di quest'anno, in
fretta e furia a fine legislatura, ripigliando i toni della
campagna elettorale che l'ha portata nel 2018 in Consiglio
regionale, ha modificato la previgente legge sull'immigrazione
accusandola, come si legge nella relazione di maggioranza
presentata in sede di discussione dal consigliere leghista
Antonio Calligaris, di essere orientata esclusivamente ai
bisogni del migrante".
Spiega Pellegrino: "Princìpi come 'modalità condivise e
partecipate di governo del fenomeno migratorio, anche in
relazione al sistema del welfare e dello sviluppo locale', ovvero
accoglienza diffusa e proporzionata al numero degli abitanti, o
come interculturalità per 'la crescita della società e per la
riduzione dei processi di isolamento e di chiusura comunicativa'
sono stati cancellati da un intervento legislativo evidentemente
diretto a raccogliere consensi invece che aggiornare e migliorare
le norme esistenti laddove si erano dimostrate insufficienti. La
nuova legge è nata all'insegna dell'abusato mantra del prima gli
italiani e con il solo obiettivo generale di mitigare l'impatto
sociale del fenomeno migratorio nel terreno regionale, rafforzato
da ulteriori martellanti richiami, diretti e indiretti,
all'illegalità, alla necessità di controllo, alle barriere di
filo spinato e ai sistemi di allarme, all'enfatizzazione degli
immigrati buoni e lavoratori verso gli immigrati irregolari, alla
conservazione degli habitat e pulizia lungo il cammino dei
profughi al termine della rotta balcanica".
"Mitigare l'impatto sociale - stigmatizza ancora l'esponente di
Centrosinistra - risuona speculare al mitigare gli impatti del
cambiamento climatico: si interviene nell'ultimo chilometro delle
crisi, si affrontano i problemi quando sono già diventati un
evento estremo, invece di governarli a priori, con efficaci
politiche di accoglienza e inserimento dei migranti".
ACON/COM/rcm