AMBIENTE. MARTINES (PD): MEGA ACCIAIERIA LAGUNA, SILENZIO FEDRIGA-BINI
(ACON) Trieste, 18 ago - "Totale silenzio del presidente
Fedriga e dell'assessore Bini sulla scelta del Governo nazionale
che, con una norma inserita nel Dl 104/2023 all'articolo 13
'Realizzazione di programmi d'investimento esteri di interesse
strategico nazionale', detta testualmente che il Consiglio dei
ministri può dichiarare il preminente interesse strategico
nazionale di programmi d'investimento esteri sul territorio
italiano che richiedono per la loro realizzazione procedimenti
amministrativi integrati coordinati di più enti territoriali, il
cui valore complessivo supera il miliardo di euro".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Francesco
Martines (Pd), aggiungendo che "nonostante le pressioni
dell'opinione pubblica e dai tanti sindaci contrari alla
costruzione di una mega acciaieria nella zona industriale
dell'Aussa Corno in piena laguna di Marano e Grado, il presidente
Fedriga e l'assessore Bini, nel totale silenzio, potrebbero aver
condiviso la scelta del Governo nazionale. Lo stesso articolo
aggiunge che, a tal fine, è nominato un commissario straordinario
di Governo, d'intesa con il presidente della Regione interessata.
Pur trattandosi di una norma di carattere generale, non si fatica
a capire che potrebbe essere scritta appositamente anche per
l'eventuale realizzazione della mega acciaieria
Metinvest-Danieli".
"Nutro molti dubbi - continua l'esponente dem - sul fatto che i
vertici della Regione non siano a conoscenza dell'iter che ha
portato a questa nuova normativa. Tutti i cittadini lo capiranno
quando e sé al presidente Fedriga verrà richiesto di condividere
l'eventuale scelta di un commissario straordinario per
l'investimento in questione. Sarà quello il momento in cui
Fedriga e la sua maggioranza dovranno rispondere non tanto
all'investitore estero, e quindi a quello italiano, ma dovranno
anche dare una risposta al territorio, ai comitati di cittadini,
alle categorie economiche come Confcommercio, ai sindaci e ai
loro elettori che in quell'area hanno dato grande soddisfazione
in termini di consensi e che hanno dimostrato di non gradire
questo tipo d'investimento".
"Si porti il tema al più presto in Consiglio regionale. Il
presidente Bordin - continua Martines - ha ricevuto recentemente
una delegazione per la consegna delle 25mila firme contro
l'acciaieria: ne faccia un argomento della prossima seduta
dell'Assemblea che presiede".
"Non si pensi di invocare la norma nazionale per
deresponsabilizzarsi del problema, magari vendendo come un
successo l'aver attirato investimenti esteri in regione. Non si
dica 'ha deciso Roma', si approfitti di queste situazioni -
continua l'intervento del rappresentante del Partito democratico
- per dare valore alla tanto invocata nostra autonomia e si
incida sulle decisioni governative, visto che a Roma e Trieste
governano gli stessi partiti, opponendosi all'applicazione di
tale norma al caso in questione, facendo valere gli elementi
oggettivi che certificano l'assenza di sostenibilità ambientale e
sociale di un tale mega impianto in quell'area".
"Il dubbio sorge anche perché l'assessore Bini, a una mia
interrogazione a risposta immediata sul tema 'Dichiarazione di
sito d'interesse strategico nazionale', ha confermato - spiega
Martines - che la Giunta ha assunto una generalità dove si
prevedeva di avanzare tale richiesta al Governo e che la stessa
avrebbe potuto aver seguito solo dopo il vaglio degli studi e
pareri richiesti a università ed esperti. Questa nuova norma di
carattere generale potrebbe addirittura permettere di bypassare
la citata richiesta da parte della Regione. Ritengo che, in ogni
caso, la stessa non potrà chiamarsi fuori da tale partita, perché
non si possono svendere gli interessi pubblici e il futuro di un
territorio, deresponsabilizzandosi e lasciando i pieni poteri a
un commissario straordinario scelto dal Governo nazionale".
"Le attuali condizioni della laguna di Grado e Marano, i suoi
vincoli di carattere ambientale e di salvaguardia dell'habitat
dicono chiaramente - conclude Martines - che un tale impianto
sconvolgerebbe l'ecosistema. Inoltre, si aggiungono tutti i
problemi legati al turismo e alle attività ittiche che verrebbero
penalizzate in maniera mortale. Ci si convinca che si può fare
Pil e creare nuovi posti di lavoro investendo più risorse in
questi ultimi settori dell'economia".
ACON/COM/db