MIGRANTI. NOVELLI (FI): ROTTA BALCANICA, UE E SLOVENIA AGISCANO SUBITO
(ACON) Trieste, 27 ago - "L'immigrazione irregolare non è
un'emergenza, che in quanto tale richiede soluzioni eccezionali,
ma un fenomeno con cui il Paese, e il Friuli Venezia Giulia in
particolare, convive da tempo, che non sparirà con un tocco di
bacchetta magica o semplicemente applicando le ricette della
sinistra, in particolare con il loro cavallo di battaglia che è
l'accoglienza diffusa".
Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale di Forza Italia
Roberto Novelli, commentando i dati relativi agli ingressi
irregolari attraverso la Rotta balcanica e i problemi connessi
che ricadono su tutti noi.
"Con decisione, con equilibrio, con realismo - prosegue il
forzista - diventa sempre più necessario potenziare in modo
importante la presenza delle forze di Polizia sul confine nord
orientale mettendoli nelle migliori condizioni per operare.
Oltremodo diventa importante ascoltare le loro proposte per
migliorare il rintraccio e lo smistamento dei migranti che
arrivano in regione attraverso la rotta balcanica. Il ruolo
dell'Unione Europea è sostanziale e servono modifiche radicali
nella gestione dei flussi migratori, alzando la voce con quei
Paesi, Slovenia in primis, che si sentono parte dell'Unione
europea quando c'è da trarne beneficio, salvo scordarsene quando
si tratta di rispettare i patti"
"Patti che - sottolinea l'esponente di Maggioranza - vanno
assolutamente riscritti, alla luce degli ultimi dati. Nel 2022,
secondo quanto riferisce il commissario di governo in Fvg e
prefetto di Trieste, Pietro Signoriello, sono state circa 13 mila
le persone rintracciate o che si sono presentate spontaneamente
agli uffici di polizia, una cifra "sottostimata" rispetto agli
arrivi effettivi. Per quanto riguarda le riammissioni informali
di migranti in Slovenia, invece, sono pochissime in questo
momento".
"Una quota di queste persone - commenta Novelli - arriva in
Italia per raggiungere altri Paesi, ma una parte consistente vi
resta. E non si tratta, per lo più, di persone che fuggono da
guerre o persecuzioni, ma di migranti economici, provenienti
prevalentemente da Paesi del Sud-est asiatico e che giungono in
Italia attraverso la rotta balcanica grazie alla criminale
collaborazione di organizzazioni dedite al traffico di uomini e
allo strabismo colpevole di alcuni Paesi dell'Unione europea.
Paesi che rappresentano, per collocazione geografica, il primo
accesso nella Ue ma per convenienza con un occhio li vedono
entrare e con l'altro guardano altrove, scaricando i problemi su
di noi".
"Perché di problemi si tratta: problemi legati all'abnorme numero
di arrivi, ai problemi legati all'accoglienza e al disbrigo delle
pratiche burocratiche necessarie, alla gestione dei minori non
accompagnati, alla sicurezza e, seppur in modo marginale, alla
presenza di soggetti radicalizzati. Se è vero - continua il
forzista - che l'Italia non può contenere l'Africa è altrettanto
vero che, in scala, la nostra Regione non può contenere tutti i
migranti che arrivano dalla rotta balcanica".
"Ho più volte sollevato la questione - ha spiegato il consigliere
- con atti e interventi anche da deputato, ma poco o nulla è
stato fatto per gestire il flusso crescente proveniente dalla
rotta balcanica nonostante la Regione faccia tutto il possibile
usando gli strumenti e le competenze di cui dispone . Troppo poco
in termini di rafforzamento nel controllo delle frontiere con la
Slovenia - e le pattuglie miste non possono certo bastare -, poco
in termini di sostegno ai Comuni - prima linea nell'accoglienza
-, nulla di concreto nelle relazioni con la Slovenia, reattiva
durante la pandemia nel chiudere i confini con l'Italia ma non
altrettanto nel contrastare il flusso di migranti irregolari che
attraversato il loro territorio poi entrano in Regione".
"L'immigrazione incontrollata - conclude Novelli - torna ad
essere tra le priorità dei cittadini. Annunciare un'irrealistica
chiusura totale delle frontiere o un'apertura indiscriminata come
ha fatto per troppo tempo una certa sinistra non sono strade
percorribili. Tra le due alternative preferisco la terza via,
quella di parlare alla testa, indicando interventi concreti,
realizzabili, coerenti con il diritto e con la coscienza, tra cui
un potenziamento importante delle forze di Polizia e un'azione
diplomatica decisa e determinata in particolare con la Slovenia.
Permettere l'ingresso a tutti i migranti che intendono entrare in
Italia pur non avendo lo status di richiedente asilo, salvo poi
lasciarli vagabondare nelle strade delle nostre città e talvolta
vederli finire nelle mani della criminalità, non è accoglienza.
Il Fvg da solo non è in grado di contrastare l'ingresso di
migranti irregolari dalla rotta balcanica ed è inaccettabile che
venga considerato la Lampedusa del nord. Tutti, a partire
dall'Unione europea e dai Paesi lungo la rotta balcanica, devono
svolgere il loro ruolo; sarebbe opportuno che la Slovenia
cominciasse a fare la sua parte, trattenendo i migranti
irregolari che entrano nel suo territorio giungendo nella nostra
regione".
ACON/COM/li