MIGRANTI. MARTINES (PD): NO A HOTSPOT, SERVE ACCOGLIENZA DIFFUSA
(ACON) Trieste, 28 ago - "Apprendo dalla stampa che, già la
prossima settimana, con buone probabilità si terrà un incontro
tra il commissario nazionale all'immigrazione Valerio Valenti, i
quattro prefetti della regione e l'Amministrazione regionale
rappresentata dal presidente Massimiliano Fedriga e
dell'assessore all'Immigrazione Pierpaolo Roberti, per assumere
una decisione in merito all'apertura di un hotspot o di altra
soluzione per far fronte all'inarrestabile ingresso di migranti
dalla rotta balcanica".
Così, in una nota, il consigliere regionale Francesco Martines
(Pd), in merito all'ipotesi di apertura di un centro per migranti
a Jalmicco.
"È risaputa la posizione contraria, più che motivata, della
comunità di Palmanova - commenta il dem - e dei 23 Comuni di
competenza della locale Compagnia dei carabinieri, che hanno
condiviso i problemi di sicurezza di un'area di 80 mila abitanti,
già sofferente per la mancanza di forze dell'ordine sul
territorio. Problemi reali posti anche dal sindacato nazionale
dei militari dell'Arma. A tal proposito, sindaci e capigruppo del
Consiglio comunale di Palmanova, tramite l'interessamento del
primo cittadino della città stellata Giuseppe Tellini, hanno
richiesto un incontro urgente al presidente Fedriga, al
commissario di Governo nonché ai prefetti di Trieste e di Udine
per spiegare le concrete motivazioni a un deciso no all'hotspot".
"Ragionevolmente - spiega Martines - ci deve essere un rapporto,
un indice di saturazione e di sostenibilità fra abitanti,
territorio e presenza di migranti nelle diverse comunità
cittadine e mi sembra che il Ministero abbia già definito, in una
recente circolare inviata ai prefetti, tenuti a rispettarla, le
nuove regole per la loro distribuzione nelle regioni: una quota
del 70% in base alla popolazione residente e il restante 30% in
base alla superfice del territorio. Se questo criterio, che mi
sembra ragionevole, vale per la distribuzione nelle regioni,
perché non deve valere anche per la presenza dei migranti nelle
diverse comunità cittadine?".
"Quando il Commissario Valenti chiede un piano B - prosegue il
consigliere di Opposizione - spero si riferisca alla possibilità
di convincere Fedriga e la sua Giunta a superare l'ideologica
posizione secondo cui l'accoglienza diffusa ha fallito. Ci sono
molte contraddizioni nel centro destra e il presidente dovrà
venire a Jalmicco a spiegarle nella sciagurata ipotesi che l'ex
Caserma Vinicio Lago venga scelta. Ad ora, purtroppo, nomi di
altre località non sono mai emersi. Mi chiedo su quali dati
Fedriga reputa fallita l'accoglienza diffusa. Inoltre gli stessi
politici che si oppongono nettamente ai migranti che arrivano
dalla rotta balcanica, sono d'accordo e hanno condiviso questa
opzione per gli abitanti dell'Ucraina che scappano dalla guerra.
Dipende dal colore della pelle?".
"Quando e se Fedriga verrà a Jalmicco - sottolinea il dem - gli
chiederemo se, nella scelta del sito per un hotspot, vale solo il
criterio di scegliere un comune governato da forze di
centrosinistra. Il presidente afferma di non sapere quale sia il
sito scelto, ma quando si tratta di parlare del modello di
accoglienza diffusa in regione, pone il veto. A tutti noi non è
chiaro se abbia o meno un ruolo e una responsabilità
sull'argomento immigrazione sul territorio della regione che
amministra".
"È difficile, se non impossibile, trovare il consenso di un
piccolo comune - conclude Martines - ad ospitare 500/700
migranti, come ritengo una cosa disumana rinchiudere queste
persone in una caserma, come suggerisce qualcuno della
maggioranza, isolata in montagna dove nessuno li veda. È più
ragionevole e responsabile avviare un percorso condiviso con i
comuni e con l'Anci regionale, coinvolgendo anche le diverse
arcidiocesi della regione, che hanno strutture in alcuni casi
inutilizzate, per calibrare una presenza diffusa sul territorio,
creando così nel tempo una cultura dell'accoglienza".
ACON/COM/li