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MIGRANTI. BULLIAN (PAT-CIV): CDX SPECIFICHI DOVE VUOLE FARE L'HOTSPOT

07.09.2023
10:02
(ACON) Trieste, 7 set - "Ho letto con curiosità le ripetute dichiarazioni degli esponenti del Centrodestra regionale, a partire da quelle del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga. Quest'ultimo chiede a gran voce la redistribuzione equa dei richiedenti asilo a livello nazionale e regionale, ma non vuole applicare lo stesso principio di redistribuzione e diffusione per piccoli gruppi nel territorio del Friuli Venezia Giulia, dove può giocare un ruolo da protagonista e dove insistono grandi strutture di accoglienza che hanno già manifestato da tempo i propri limiti, come il CARA di Gradisca d'Isonzo".

Lo afferma, in una nota, Enrico Bullian, consigliere regionale del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg.

"Al contrario, il suo collega Zaia - prosegue - , con sano pragmatismo veneto, ha aperto all'accoglienza diffusa perché l'obiettivo è gestire il fenomeno con miglior beneficio, o minor impatto se si adotta un'ottica "negativa" ma realista, per i richiedenti asilo e per le comunità ospitanti, evitando la contrapposizione ideologica". "Purtroppo si tratta sempre del solito leitmotiv, un evergreen della propaganda - aggiunge Bullian - : mantenere alta la tensione sul tema richiedenti asilo per capitalizzarla in consenso elettorale. La Lega, pur nelle varie trasformazioni avvenute del Partito e salvo rare eccezioni come Zaia, continua ad aver bisogno del nemico esterno".

Il consigliere si spiega: "Tutto è iniziato contro il teron ai tempi della ventilata Secessione padana, per poi passare all' extracomunitario, clandestino per definizione, anche quando non lo era, e infine, negli ultimi tempi, al richiedente asilo politico, irregolare per definizione, anche quando spesso non lo è, e alle Ong".

"Non c'è stata - sottolinea ancora - una maturazione istituzionale nonostante i lunghi anni al potere e quindi le situazioni complesse non si risolvono, ma si incancreniscono esasperando gli animi e impedendo pratiche di inclusione e integrazione". "Mi è capitato spesso di sentire Fedriga - continua la nota - discettare sulla lungimiranza degli Statisti che devono traguardare i tempi contingenti e mantenere l'orizzonte sui tempi medio-lunghi. Semplice essere d'accordo su frasi ad effetto, peraltro trite e ritrite, specie sull'Unione Europea, spesso chiamata in causa solo per le reali falle nel sistema di gestione dei flussi dei richiedenti asilo politico (dovute per buona parte proprio a quelle forze conservatrici o reazionare europee a cui fanno riferimento le destre italiane)".

"Non compaiono invece - fa sapere Bullian - prese di posizione di maggior visione, che pensino a un'Europa più forte e coesa, un soggetto politico continentale in grado di trattare a pari livello con Stati Uniti e paesi emergenti, a partire da Cina e India, per affrontare le sfide generali della contemporaneità".

Meriterebbe, secondo il consigliere del Patto-Civica Fvg, "qualche riflessione la necessità di una fase nuova di armonizzazione dei sistemi fiscali nazionali su scala europea, propedeutica a un welfare comunitario, a un esercito unico di difesa, solo per citare alcuni esempi, che siano orientati verso la realizzazione di un vero Stato federale: gli Stati Uniti d'Europa".

Altrimenti, insiste Bullian "attaccare l'Unione Europea solo in riferimento alla mancata redistribuzione dei richiedenti asilo politico, è la posizione di chi critica una realtà per allontanare le responsabilità, ma sapendo - in fondo - di essere corresponsabile di quella situazione mal gestita".

Sull'hotspot "è necessario una specifica da parte delle istituzioni competenti nella scelta: dicano dove vogliono farlo. Ricordiamo poi al Presidente Fedriga che l'hotspot non serve solamente ad allontanare chi è entrato irregolarmente, ma anche e forse soprattutto a dare continuità di tutela a chi ha diritto allo status di rifugiato".

Lo status del richiedente asilo politico, "un diritto costituzionalmente garantito, viene verificato in seconda battuta e non è dato sapere a priori se la persona riceverà lo status di rifugiato o se non le sarà riconosciuto: verrà certificato solo in seguito dalle specifiche Commissioni statali" precisa Bullian. Inoltre, "quando, sbagliando o mentendo, si dice che l'accoglienza diffusa ha fallito, si dovrebbe anche dire come si valutano le alternative oggi esistenti: il Cara di Gradisca d'Isonzo o la Caserma Cavarzerani di Udine, ovvero strutture con grandi concentrazioni di richiedenti asilo, hanno funzionato meglio? Non penso lo si possa affermare secondo scienza e coscienza".

"Va smentita anche l'affermazione che l'accoglienza diffusa è priva di controllo - conclude il consigliere - . È vero il contrario, dal momento che spesso consente di attivare percorsi di inclusione (lavorativi, di conoscenza della lingua, di inserimento nella realtà locale ecc.), che creano un clima migliore sotto la supervisione di cooperative dedicate alle strutture e delle forze dell'ordine, contribuendo al benessere socio-economico dei soggetti interessati e del territorio ospitante". ACON/COM/mt



Enrico Bullian (Patto-Civica Fvg)