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AMBIENTE. CAPOZZI (M5S): POZZI, REGIONE ASCOLTI SINDACI ED EVITI GUAI

08.09.2023
15:38
(ACON) Trieste, 8 set - "Un'ordinanza nata malissimo e presentata ai sindaci con due mesi di ritardo: dovrebbe essere revocata, anche perché la situazione non è più quella di luglio. Invece, l'assessore Scoccimarro rilancia l'azione dell'Esecutivo contro i soli pozzi artesiani utilizzati dalle famiglie per approvvigionare l'acqua potabile".

Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, esprimendo la sua "preoccupazione per quanto accadrà nella bassa friulana da qui ai prossimi mesi".

"Schierandoci al fianco dei sindaci che hanno chiesto la revoca dell'ordinanza, da loro stessi definita illegittima, aggiungiamo alcuni particolari di questo provvedimento. La regolamentazione dei pozzi - dettaglia l'esponente pentastellata - è prevista dal Piano regionale tutela acque almeno dal 2012 (Giunta Tondo), quando venne stabilito che non potessero superare il limite di 0,1 l/s. La stessa è stata spesso rinviata per mero calcolo elettorale, ma è stata rivista soprattutto nel 2015 quando la Giunta Serracchiani cancellò questo limite e stabilì che la nuova misura fosse individuata da uno specifico tavolo tecnico. La Regione non ha mai stabilito limiti di portata".

"Nel 2018 - ricorda Capozzi - l'attuale presidente Bordin firmò una mozione votata dal Consiglio regionale per chiedere cinque impegni che non sono diversi da quello che chiedono oggi i cittadini in merito ai pozzi artesiani. Non si è fatto niente per censire i pozzi artesiani, così come non è stato progettato un acquedotto per la zona industriale Aussa Corno. Forse solo un punto possiamo dire che sia stato mantenuto: far sprecare meno acqua all'agricoltura". "Oggi, dopo otto anni, dovremmo avere dati certi. Secondo Scoccimarro, i pozzi da limitare sono 50 mila, secondo il Piano 37 mila. Tutto ciò che la Regione è riuscita a elaborare - prosegue l'intervento del M5S - è un atto con cui ordina ai cittadini di regolare i propri pozzi secondo modalità suggerite, pertanto nemmeno imposte. Se poi succede quello che gli stessi tecnici al tavolo hanno previsto, ovvero che su pozzi datati restringere la portata può comportare l'insabbiamento della fontana, chi pagherà i danni ai cittadini? Chi garantirà loro l'approvvigionamento idrico?".

"Nessuno - conclude Capozzi - si è mai voluto assumere questa responsabilità e neppure quella di bloccare i veri sprechi della risorsa idrica. Questa è l'ennesima dimostrazione di quanto male sia stata gestita politicamente questa partita". ACON/COM/db



Rosaria Capozzi (M5S)