LAVORO. II COMM, AUDIZIONE SINDACATI: MANCA PERSONALE SPECIALIZZATO
(ACON) Trieste, 12 set - Un'impennata del ricorso agli
ammortizzatori sociali, l'urgente necessità di personale
specializzato impossibile da reperire sul mercato attuale, il
ricorso ai lavoratori migranti, la fuga dalla sanità pubblica, la
formazione, la necessità di attrarre nuovi investitori e anche la
questione salariale.
Queste le tematiche principali emerse nel corso dei lavori della
II Commissione consiliare, presieduta da Markus Maurmair (FdI) e
riunita per tutta la giornata a Trieste nell'emiciclo di piazza
Oberdan, durante una serie di audizioni dedicate ai temi
prioritari nei settori delle attività produttive, della tutela
dell'occupazione e del lavoro.
Dopo una mattinata incentrata sul mondo dell'agricoltura, i
lavori pomeridiani sono stati riservati al mondo del lavoro.
Cristiano Pizzo (Cisl Fvg, ma presente in rappresentanza anche di
Cgil e Uil regionali) è partito dalla constatazione secondo la
quale "dopo un semestre sostanzialmente positivo, a partire da
giugno ha iniziato a suonare un campanello d'allarme relativo
alle richieste in preoccupante aumento di ammortizzatori
sociali".
La domanda fondamentale, secondo l'esponente della Triplice, è
perciò: "Quale industria ci aspettiamo di avere tra 10 anni in
regione? È giunto il momento di creare una forte alleanza tra
organizzazioni sindacali, parti datoriali e politica per
disegnare un nuovo quadro. Altrimenti non riusciremo ad aumentare
l'occupazione e ad attirare nuovi investimenti. Servono
collaborazione e una sinergia trasversale anche per rilanciare la
contrattazione territoriale".
Claudio Palmisciano, segretario della Cisal Fvg, ha premesso che
"non vi è dubbio che i problemi della regione derivino anche da
livelli internazionali", per poi proseguire evidenziando "alcune
contraddizioni e preoccupazioni. Già appare qualche linea di
febbre che sta salendo, mentre Unioncamere ci dice che abbiamo
bisogno di 10.770 persone da assumere entro fine anno e che, per
oltre 6mila unità (56,6%), non si trovano soggetti sul mercato.
Manca il dialogo tra centri per l'impiego, servizi privati di
mediazione della manodopera e altri attori. Per la questione
immigrazione, invece, non possiamo avere un'economia che tende ad
attrarre lavoratori stranieri e una politica che mira a
respingerli".
Partecipando in modalità telematica, Roberto Cazzanti (Confsal
regionale) ha allargato i temi anche al mondo delle tecnologie e
dell'istruzione, riferendosi a "quella realtà di eccellenza che è
la scuola del Fvg e che può sostenere anche la cultura della
sicurezza dei futuri lavoratori". Christian Prella, responsabile
territoriale di Trieste della Failms Confsafi, infine, si è
soffermato sulla Ferriera di Servola. "Una partita - così l'ha
definita - che ha visto momenti di serietà e mancanza di
conflitti a vantaggio della riconversione dell'area e della
salvaguardia occupazionale. Un percorso e una modalità di lavoro
concretizzati con senso di responsabilità da applicare a tutti i
casi similari".
Gli interventi dei consiglieri sono stati tutti orientati
all'approfondimento. Il dem Massimiliano Pozzo ha auspicato "una
mappatura delle situazioni di crisi", portando poi il discorso
sulla formazione del personale, sulla richiesta di manodopera e
sulla questione salariale.
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha ripreso, dal canto suo, il
nodo della sanità "dove si assiste a un fenomeno forte e inedito:
una sorta di diaspora dal pubblico al privato. Per quanto
concerne la manodopera - ha aggiunto - finché pensiamo ai
migranti come manodopera e non come persone con il diritto alla
dignità di una famiglia non faremo mai passi avanti".
La pentastellata Rosaria Capozzi ha ringraziato "per gli input
giunti che potranno essere utili in sede di assestamento di
bilancio. Tra i numerosi problemi, il primo è la mancanza di
personale qualificato: colpa dei salari troppo bassi che spingono
i giovani a emigrare altrove per trovare condizioni più
favorevoli".
La collega Serena Pellegrino (Avs) ha rimarcato il fatto che "il
comparto del lavoro è in grossissima difficoltà e tutta la
società ne risente. L'articolo 1 della Costituzione viene così
debilitato". Quindi, si è soffermata su punti specifici:
dall'industria alla sanità, dai pensionamenti al Terzo settore.
A fine lavori, nel corso della sua replica, l'assessore regionale
a Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia,
Alessia Rosolen, ha esordito facendo notare che "non esiste una
bacchetta magica". Quindi, ha elencato alcuni dati: "Nel 2022
abbiamo toccato in assoluto il record di occupati, superando le
520mila unità, ma anche il valore più alto in quanto a contratti
di assunzione. Il lavoro c'è, quindi, anche se esistono alcuni
problemi. In 15 anni - ha dettagliato - sono stati infatti persi
oltre 51mila giovani all'interno del mercato occupazionale e,
nello stesso periodo, anche quasi 229mila persone in età
lavorativa tra i 15 e i 64 anni. Questo è un elemento su cui
ragionare".
"L'età media della forza lavoro - ha spiegato ancora l'assessore
- è passata in pochi anni da 36,8 a 42,7 anni, rallentando le
uscite e rallentando gli ingressi. Tuttavia, sono aumentate in
maniera importante l'occupazione giovanile e femminile.
Diminuita, invece, quella tra i 35 e i 49 anni, con un'alta
percentuale di contratti a termine che scende quanto più aumenta
l'età".
"La volontà - ha concluso Rosolen - è quella di lavorare sul tema
del welfare territoriale: i fondi della conciliazione, della
responsabilità sociale d'impresa e dei sevizi alle imprese,
nonché delle doti scuola e famiglia, vanno proprio in questa
direzione".
ACON/DB-fa