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LAVORO. II COMM, AUDIZIONE SINDACATI: MANCA PERSONALE SPECIALIZZATO

12.09.2023
18:45
(ACON) Trieste, 12 set - Un'impennata del ricorso agli ammortizzatori sociali, l'urgente necessità di personale specializzato impossibile da reperire sul mercato attuale, il ricorso ai lavoratori migranti, la fuga dalla sanità pubblica, la formazione, la necessità di attrarre nuovi investitori e anche la questione salariale.

Queste le tematiche principali emerse nel corso dei lavori della II Commissione consiliare, presieduta da Markus Maurmair (FdI) e riunita per tutta la giornata a Trieste nell'emiciclo di piazza Oberdan, durante una serie di audizioni dedicate ai temi prioritari nei settori delle attività produttive, della tutela dell'occupazione e del lavoro.

Dopo una mattinata incentrata sul mondo dell'agricoltura, i lavori pomeridiani sono stati riservati al mondo del lavoro. Cristiano Pizzo (Cisl Fvg, ma presente in rappresentanza anche di Cgil e Uil regionali) è partito dalla constatazione secondo la quale "dopo un semestre sostanzialmente positivo, a partire da giugno ha iniziato a suonare un campanello d'allarme relativo alle richieste in preoccupante aumento di ammortizzatori sociali".

La domanda fondamentale, secondo l'esponente della Triplice, è perciò: "Quale industria ci aspettiamo di avere tra 10 anni in regione? È giunto il momento di creare una forte alleanza tra organizzazioni sindacali, parti datoriali e politica per disegnare un nuovo quadro. Altrimenti non riusciremo ad aumentare l'occupazione e ad attirare nuovi investimenti. Servono collaborazione e una sinergia trasversale anche per rilanciare la contrattazione territoriale".

Claudio Palmisciano, segretario della Cisal Fvg, ha premesso che "non vi è dubbio che i problemi della regione derivino anche da livelli internazionali", per poi proseguire evidenziando "alcune contraddizioni e preoccupazioni. Già appare qualche linea di febbre che sta salendo, mentre Unioncamere ci dice che abbiamo bisogno di 10.770 persone da assumere entro fine anno e che, per oltre 6mila unità (56,6%), non si trovano soggetti sul mercato. Manca il dialogo tra centri per l'impiego, servizi privati di mediazione della manodopera e altri attori. Per la questione immigrazione, invece, non possiamo avere un'economia che tende ad attrarre lavoratori stranieri e una politica che mira a respingerli".

Partecipando in modalità telematica, Roberto Cazzanti (Confsal regionale) ha allargato i temi anche al mondo delle tecnologie e dell'istruzione, riferendosi a "quella realtà di eccellenza che è la scuola del Fvg e che può sostenere anche la cultura della sicurezza dei futuri lavoratori". Christian Prella, responsabile territoriale di Trieste della Failms Confsafi, infine, si è soffermato sulla Ferriera di Servola. "Una partita - così l'ha definita - che ha visto momenti di serietà e mancanza di conflitti a vantaggio della riconversione dell'area e della salvaguardia occupazionale. Un percorso e una modalità di lavoro concretizzati con senso di responsabilità da applicare a tutti i casi similari".

Gli interventi dei consiglieri sono stati tutti orientati all'approfondimento. Il dem Massimiliano Pozzo ha auspicato "una mappatura delle situazioni di crisi", portando poi il discorso sulla formazione del personale, sulla richiesta di manodopera e sulla questione salariale.

Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha ripreso, dal canto suo, il nodo della sanità "dove si assiste a un fenomeno forte e inedito: una sorta di diaspora dal pubblico al privato. Per quanto concerne la manodopera - ha aggiunto - finché pensiamo ai migranti come manodopera e non come persone con il diritto alla dignità di una famiglia non faremo mai passi avanti".

La pentastellata Rosaria Capozzi ha ringraziato "per gli input giunti che potranno essere utili in sede di assestamento di bilancio. Tra i numerosi problemi, il primo è la mancanza di personale qualificato: colpa dei salari troppo bassi che spingono i giovani a emigrare altrove per trovare condizioni più favorevoli". La collega Serena Pellegrino (Avs) ha rimarcato il fatto che "il comparto del lavoro è in grossissima difficoltà e tutta la società ne risente. L'articolo 1 della Costituzione viene così debilitato". Quindi, si è soffermata su punti specifici: dall'industria alla sanità, dai pensionamenti al Terzo settore.

A fine lavori, nel corso della sua replica, l'assessore regionale a Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia, Alessia Rosolen, ha esordito facendo notare che "non esiste una bacchetta magica". Quindi, ha elencato alcuni dati: "Nel 2022 abbiamo toccato in assoluto il record di occupati, superando le 520mila unità, ma anche il valore più alto in quanto a contratti di assunzione. Il lavoro c'è, quindi, anche se esistono alcuni problemi. In 15 anni - ha dettagliato - sono stati infatti persi oltre 51mila giovani all'interno del mercato occupazionale e, nello stesso periodo, anche quasi 229mila persone in età lavorativa tra i 15 e i 64 anni. Questo è un elemento su cui ragionare".

"L'età media della forza lavoro - ha spiegato ancora l'assessore - è passata in pochi anni da 36,8 a 42,7 anni, rallentando le uscite e rallentando gli ingressi. Tuttavia, sono aumentate in maniera importante l'occupazione giovanile e femminile. Diminuita, invece, quella tra i 35 e i 49 anni, con un'alta percentuale di contratti a termine che scende quanto più aumenta l'età".

"La volontà - ha concluso Rosolen - è quella di lavorare sul tema del welfare territoriale: i fondi della conciliazione, della responsabilità sociale d'impresa e dei sevizi alle imprese, nonché delle doti scuola e famiglia, vanno proprio in questa direzione". ACON/DB-fa



Markus Maurmair (FdI), presidente della II Commissione
L'assessore regionale Alessia Rosolen
Massimiliano Pozzo (Pd)
Rosaria Capozzi (M5S)
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg)
Serena Pellegrino (Avs)