ACCIAIERIA. CAPOZZI (M5S): STUDI CONFERMANO IMPATTO DEVASTANTE
(ACON) Trieste, 20 set - "Gli studi confermano l'impatto
devastante dell'acciaieria nella zona industriale Aussa Corno. Se
qualcuno pensa che la Commissione di domani sia solo una vetrina
per esporre i dati positivi lo faccia, noi ribadiremo ovunque
quelli che sono i risultati negativi degli studi, lasciando
magnificare quelli positivi a chi ha a cuore solo gli interessi
economici".
Ad annunciarlo, in una nota, è la consigliera regionale del
Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, dopo la desecretazione degli
studi sull'insediamento siderurgico Metinvest Danieli e dopo che
l'esponente pentastellata aveva già depositato un'interrogazione
a risposta orale sui risultati degli stessi.
"Quello che non è finora emerso - aggiunge Capozzi - è che
l'acciaieria avrebbe comportato un aumento del traffico
spropositato con un milione di veicoli in più sulle strade (da 80
a 3250 veicoli al giorno), 2416 treni l'anno in più in entrata e
uscita dalla Zona industriale, un aumento di dieci volte delle
emissioni di monossido di carbonio (2mila tonnellate l'anno,
+1031%), 9 volte quelle di acido cloridrico (156 tonnellate,
+896%), 5 volte di diossine e furani (+451, 5%), nonché il
raddoppio delle polveri sottili, in un'area non capace di
rimuovere e diluire gli inquinanti immessi, per cui si prevede
l'accumulo e il ristagno di inquinanti su scala locale".
"Ma dagli studi emerge anche altro. Si è appreso che un progetto,
chiamato Adria, effettivamente esiste ed è sempre esistito -
sottolinea ancora Capozzi - e diventa insostenibile la tesi che
lo stesso non sia mai stato presentato alla Regione, ma che lo
stesso sia utilizzato per le ricerche pagate dalla Regione e non
dai proponenti. Così come si legge che le aree oggetto
dell'intervento sono 150 ettari e non una settantina come sempre
detto, e che i lavori necessari per l'insediamento, a carico
della Regione, sarebbero costati almeno 180 milioni di euro e non
90 come già garantito ai proponenti".
"Inoltre, emerge come l'Università di Udine avesse già rilasciato
all'Amministrazione un parere idrodinamico, positivo, sui
dragaggi a 9,65 metri prima di redigere lo studio idrodinamico
costato 150mila euro alla Regione, che è pervenuto alle medesime
conclusioni. A questo punto - prosegue la consigliera di
Opposizione - interesseremo anche la Corte dei Conti per sapere
come mai il Consorzio Aussa Corno abbia pagato un miliardo di
lire una società agricola a cui riteneva di aver causato la
salinizzazione dei terreni con l'escavo del canale a non più dei
7,5 metri attuali".
"Si legge ancora che l'acciaieria avrebbe impiegato solo 700
dipendenti e non mille come sbandierato, ma soprattutto che
l'area in cui si sarebbe insediata non sarebbe stata in grado di
sopportare dal punto di vista sociale un tale intervento. Ma ciò
che molti dimenticano è che gli studi non sono completi e ci
vorranno ancora parecchi mesi prima della loro stesura
definitiva", sottolinea Capozzi.
"Restiamo convinti - osserva ancora la consigliera del M5S - che
l'intera area vada rinaturalizzata così come era nel progetto
iniziale, concetto che ribadiremo in ogni sede e anche durante la
prossima seduta del Consiglio regionale in cui verrà discussa la
nostra mozione con cui chiediamo che la Regione proponga il
ricorso per dichiarare l'illegittimità costituzionale del Dl
Asset".
"Tale decreto legge - conclude Capozzi - prevede la possibile
nomina di un commissario per favorire gli investimenti esteri in
deroga a ogni disposizione di legge regionale. Un'azione
sostenuta anche dai senatori del M5S, unici ad aver presentato un
emendamento per abrogare l'articolo 13 del decreto ferragostiano
del Governo Meloni".
ACON/COM/fa