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ACCIAIERIA. CAPOZZI (M5S): STUDI CONFERMANO IMPATTO DEVASTANTE

20.09.2023
13:01
(ACON) Trieste, 20 set - "Gli studi confermano l'impatto devastante dell'acciaieria nella zona industriale Aussa Corno. Se qualcuno pensa che la Commissione di domani sia solo una vetrina per esporre i dati positivi lo faccia, noi ribadiremo ovunque quelli che sono i risultati negativi degli studi, lasciando magnificare quelli positivi a chi ha a cuore solo gli interessi economici".

Ad annunciarlo, in una nota, è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, dopo la desecretazione degli studi sull'insediamento siderurgico Metinvest Danieli e dopo che l'esponente pentastellata aveva già depositato un'interrogazione a risposta orale sui risultati degli stessi.

"Quello che non è finora emerso - aggiunge Capozzi - è che l'acciaieria avrebbe comportato un aumento del traffico spropositato con un milione di veicoli in più sulle strade (da 80 a 3250 veicoli al giorno), 2416 treni l'anno in più in entrata e uscita dalla Zona industriale, un aumento di dieci volte delle emissioni di monossido di carbonio (2mila tonnellate l'anno, +1031%), 9 volte quelle di acido cloridrico (156 tonnellate, +896%), 5 volte di diossine e furani (+451, 5%), nonché il raddoppio delle polveri sottili, in un'area non capace di rimuovere e diluire gli inquinanti immessi, per cui si prevede l'accumulo e il ristagno di inquinanti su scala locale".

"Ma dagli studi emerge anche altro. Si è appreso che un progetto, chiamato Adria, effettivamente esiste ed è sempre esistito - sottolinea ancora Capozzi - e diventa insostenibile la tesi che lo stesso non sia mai stato presentato alla Regione, ma che lo stesso sia utilizzato per le ricerche pagate dalla Regione e non dai proponenti. Così come si legge che le aree oggetto dell'intervento sono 150 ettari e non una settantina come sempre detto, e che i lavori necessari per l'insediamento, a carico della Regione, sarebbero costati almeno 180 milioni di euro e non 90 come già garantito ai proponenti".

"Inoltre, emerge come l'Università di Udine avesse già rilasciato all'Amministrazione un parere idrodinamico, positivo, sui dragaggi a 9,65 metri prima di redigere lo studio idrodinamico costato 150mila euro alla Regione, che è pervenuto alle medesime conclusioni. A questo punto - prosegue la consigliera di Opposizione - interesseremo anche la Corte dei Conti per sapere come mai il Consorzio Aussa Corno abbia pagato un miliardo di lire una società agricola a cui riteneva di aver causato la salinizzazione dei terreni con l'escavo del canale a non più dei 7,5 metri attuali".

"Si legge ancora che l'acciaieria avrebbe impiegato solo 700 dipendenti e non mille come sbandierato, ma soprattutto che l'area in cui si sarebbe insediata non sarebbe stata in grado di sopportare dal punto di vista sociale un tale intervento. Ma ciò che molti dimenticano è che gli studi non sono completi e ci vorranno ancora parecchi mesi prima della loro stesura definitiva", sottolinea Capozzi.

"Restiamo convinti - osserva ancora la consigliera del M5S - che l'intera area vada rinaturalizzata così come era nel progetto iniziale, concetto che ribadiremo in ogni sede e anche durante la prossima seduta del Consiglio regionale in cui verrà discussa la nostra mozione con cui chiediamo che la Regione proponga il ricorso per dichiarare l'illegittimità costituzionale del Dl Asset".

"Tale decreto legge - conclude Capozzi - prevede la possibile nomina di un commissario per favorire gli investimenti esteri in deroga a ogni disposizione di legge regionale. Un'azione sostenuta anche dai senatori del M5S, unici ad aver presentato un emendamento per abrogare l'articolo 13 del decreto ferragostiano del Governo Meloni". ACON/COM/fa



Rosaria Capozzi (M5S)