FINE VITA. CABIBBO (FI): PASSAGGI FORMALI, NO AD ENTUSIASMI IMMOTIVATI
(ACON) Trieste, 20 set - "La Commissione di garanzia per i
procedimenti referendari si è riunita ieri e ha semplicemente
stabilito la regolarità delle firme raccolte per la presentazione
di una proposta di legge nazionale (Pdln) sul suicidio assistito.
Da un punto di vista amministrativo e politico non è cambiato
assolutamente niente, poiché la Commissione, a differenza di
quanto accade in relazione ai referendum, non effettua alcun
vaglio di ammissibilità della proposta di legge, ma è solamente
chiamata a provvedere alla verifica e al computo delle firme
degli elettori al fine di accertarne la regolarità. L'iter dunque
rimane lo stesso di qualsiasi altro provvedimento di legge: il
documento verrà esaminato nella Commissione competente del
Consiglio regionale, nel caso specifico la III, e poi approderà
in Aula".
Così in una nota Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia in
Consiglio regionale, rilevando che "la Commissione di garanzia
non è entrata nel merito della questione, non avendo alcun potere
di esaminare il testo della proposta di legge e dunque non
comprendo gli ennesimi entusiasmi dinnanzi ad un passaggio neutro
e formale. Sarà la politica, come è giusto che sia, a dire che
cosa ne pensa questa regione sul suicidio assistito".
Cabibbo rileva che "pur rispettando tutti i cittadini che hanno
firmato la Pdln, rilevo che c'è nella nostra regione una
maggioranza silenziosa che ben comprende il pericolo che si cela
dietro questa iniziativa, ossia quella di introdurre una prima
forma di eutanasia, peraltro solo a livello locale, con
conseguenti disparità di trattamento. Usare strumentalmente un
Consiglio regionale come cavallo di Troia per superare le mura
del Parlamento mi pare poco corretto e, soprattutto, illusorio,
poiché è impensabile, anche per chi non è un esperto di diritto,
che su una questione così importante e delicata, che riguarda il
bene fondamentale ed inalienabile dell'uomo, ossia la vita,
possano decidere le singole Regioni".
"Vorrei chiarire una cosa: non mi sottraggo al confronto
politico, anzi - rimarca l'esponente forzista -, ma ritengo che
sul fine vita e sulla possibilità per una persona di suicidarsi a
spese di un ente pubblico debba intervenire solo e soltanto una
legge nazionale, non foss'altro perché la sentenza della Corte
costituzionale da cui ha preso il via questa iniziativa di legge
popolare è una sentenza additiva di principio che richiede, come
la stessa precisa, l'intervento del Parlamento".
ACON/COM/rcm