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FINE VITA. CABIBBO (FI): PASSAGGI FORMALI, NO AD ENTUSIASMI IMMOTIVATI

20.09.2023
14:06
(ACON) Trieste, 20 set - "La Commissione di garanzia per i procedimenti referendari si è riunita ieri e ha semplicemente stabilito la regolarità delle firme raccolte per la presentazione di una proposta di legge nazionale (Pdln) sul suicidio assistito. Da un punto di vista amministrativo e politico non è cambiato assolutamente niente, poiché la Commissione, a differenza di quanto accade in relazione ai referendum, non effettua alcun vaglio di ammissibilità della proposta di legge, ma è solamente chiamata a provvedere alla verifica e al computo delle firme degli elettori al fine di accertarne la regolarità. L'iter dunque rimane lo stesso di qualsiasi altro provvedimento di legge: il documento verrà esaminato nella Commissione competente del Consiglio regionale, nel caso specifico la III, e poi approderà in Aula".

Così in una nota Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, rilevando che "la Commissione di garanzia non è entrata nel merito della questione, non avendo alcun potere di esaminare il testo della proposta di legge e dunque non comprendo gli ennesimi entusiasmi dinnanzi ad un passaggio neutro e formale. Sarà la politica, come è giusto che sia, a dire che cosa ne pensa questa regione sul suicidio assistito".

Cabibbo rileva che "pur rispettando tutti i cittadini che hanno firmato la Pdln, rilevo che c'è nella nostra regione una maggioranza silenziosa che ben comprende il pericolo che si cela dietro questa iniziativa, ossia quella di introdurre una prima forma di eutanasia, peraltro solo a livello locale, con conseguenti disparità di trattamento. Usare strumentalmente un Consiglio regionale come cavallo di Troia per superare le mura del Parlamento mi pare poco corretto e, soprattutto, illusorio, poiché è impensabile, anche per chi non è un esperto di diritto, che su una questione così importante e delicata, che riguarda il bene fondamentale ed inalienabile dell'uomo, ossia la vita, possano decidere le singole Regioni".

"Vorrei chiarire una cosa: non mi sottraggo al confronto politico, anzi - rimarca l'esponente forzista -, ma ritengo che sul fine vita e sulla possibilità per una persona di suicidarsi a spese di un ente pubblico debba intervenire solo e soltanto una legge nazionale, non foss'altro perché la sentenza della Corte costituzionale da cui ha preso il via questa iniziativa di legge popolare è una sentenza additiva di principio che richiede, come la stessa precisa, l'intervento del Parlamento". ACON/COM/rcm



Andrea Cabibbo (FI)