MIGRANTI. PELLEGRINO (AVS): CIVIFORM, RISPOSTA A BISOGNO DI MANODOPERA
(ACON) Trieste, 25 set - "La VI Commissione permanente della
Regione Friuli Venezia Giulia si è riunita questa mattina a
Cividale del Friuli presso il Civiform: una cooperativa sociale
di altissimo livello che si occupa di accoglienza dei minori non
accompagnati, di attività e progetti di carattere sociale ma,
soprattutto, si impegna nella formazione di ragazzi italiani e
stranieri che vengono poi impiegati nelle nostre realtà
industriali, artigianali, agricole e di ristorazione. La
percentuale di successo di inserimento nel mondo del lavoro è di
oltre l'85 per cento, grazie anche al patto di solidarietà
stipulato fra gli alunni e la scuola per il raggiungimento degli
obiettivi formativi"
Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Serena
Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra), componente della VI
Commissione che si occupa, tra l'altro, di educazione,
istruzione, formazione professionale, politiche socio-educative e
politiche dell'immigrazione.
"Gli importanti risultati di Civiform - precisa l'esponente di
Avs - si fondano su una realtà operativa, che ha una seconda sede
a Opicina, composta da 200 dipendenti e 180 collaboratori, nonché
su una fitta rete esterna socio-sanitaria, di prevenzione,
legale, di sicurezza e di inserimento lavorativo".
"Senza paura di smentita, dobbiamo ammettere che la nostra
regione, come tutto il sistema Paese, non si reggerebbe - spiega
Pellegrino - senza la manodopera che questi giovani ci danno una
volta terminati i percorsi di formazione. È necessario uscire
dall'ipocrisia e svelare la contraddizione insita nella
propaganda della Destra che, da un lato li vorrebbe chiusi nei
centri per il rimpatrio e, dall'altro, necessita della loro
presenza in fabbrica, nei campi e nelle cucine, ma di sicuro
vorrebbe che si smaterializzassero una volta finito l'orario di
lavoro. Va detto che i posti di lavoro sono più numerosi dei
lavoratori disponibili a coprire quelle mansioni e che in troppi
settori si richiede forza lavoro lamentando la difficoltà a
trovarla".
"Oltre a questo - conclude Pellegrino - va denunciato che gli
operatori e gli educatori sono pochi e che sussistono carichi di
lavoro molto impegnativi, a fronte di contratti di lavoro che
prevedono una paga davvero non appetibile. Infine, c'è la
questione che i minori non accompagnati avrebbero diritto a un
tutore ma, per carenza di questa figura, solo il 20 per cento
viene nominato dal Tribunale dei minorenni. Il restante 80 per
cento è invece a carico della responsabile di area che si prende
un onere ulteriore rispetto la sua mansione".
ACON/COM/db