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SALUTE. BOLZONELLO (FP): RIVEDERE LE LEGGI 22/2019, 26/2015 E 6/2006

28.09.2023
11:16
(ACON) Trieste, 28 set - "Venerdì scorso, 22 settembre, al centro culturale Aldo Moro di Cordenons si è svolto il forum della terza età, organizzato dall'associazione Pubblica iniziativa, per aprire un dibattito sulle implicazioni che l'invecchiamento attivo, o meglio l'invecchiamento in buona salute, ha sui servizi di assistenza per le persone anziane più fragili e bisognose di cure, autosufficienti e non".

Lo fa sapere il consigliere regionale Carlo Bolzonello (Fedriga Presidente), presidente della III Commissione consiliare competente in materia di salute.

"In chiusura di evento - si legge nella nota di Bolzonello -, dopo il saluto di benvenuto del sindaco Delle Vedove, di Dell'Anna e Ongaro dell'università della terza età e degli adulti (Utea) e di Sartori direttore dell'Asp Virginia Fabbri Taliento di Cordenons, ho esposto una articolata proposta che, partendo dal modello virtuoso 'persona - cure primarie - cure intermedie - cure specialistiche (ospedali)', ha evidenziato oltre alla necessità che la sanità territoriale e di prevenzione primaria rientri con forza nel dibattito politico, anche alcuni nodi oramai non più procrastinabili sia a livello nazionale che regionale".

"Non dobbiamo inventarci nulla - rimarca l'esponente di Fp -, ma dobbiamo rileggere e ridare corsa con qualche aggiustamento alla legge regionale 22 del 2019 che riorganizzava i livelli di assistenza, le norme in materia di pianificazione e programmazione sanitaria e sociosanitaria, andando a modificare la Lr 26 del 2015 e la 6 del 2006".

"Molti sono stati i punti trattati - fa sapere ancora Bolzonello - e i nodi della sanità regionale davanti agli occhi di tutti. In particolare per l'area pordenonese, ho espresso una serie di temi e proposte impegnandomi ad aprire un dibattito politico franco e senza preconcetti o imposizioni quanto a: ruolo e garanzia delle prestazioni dei medici di medicina generale e delle farmacie, chiamate da gennaio ad estendere progressivamente la loro capacità di offerta di servizi sanitari primari diffusi sul territorio; focalizzazione dell'attenzione sulle strutture intermedie territoriali, in particolare i Punti salute e le Case della comunità, definendo in modo chiaro i loro obiettivi e livelli di servizio, dovendo spiegare definitivamente nomenclature e competenze; richiamo ai sindaci, veri governatori del territorio, perché ritornino protagonisti leggendo i fabbisogni dei propri cittadini con uno sguardo allargato ai Comuni vicini ed esprimendo le potenzialità del proprio territorio arrivando a promuovere soluzioni in prima battuta in seno alle varie assemblee dei sindaci di Ambito territoriale, evitando così il continuo negoziato con i vertici regionali e superando spiacevoli concorrenze con gli altri Comuni della stessa area; un approccio inclusivo One Health, in grado di tutelare la salute e il benessere delle persone e degli animali partendo dal concetto che fare sanità è fare salute iniziando dalle persone che stanno bene"

"Inoltre - prosegue la nota - un rapporto più trasparente, misurabile e controlli adeguati sulle prestazioni nelle strutture sanitarie private accreditate, sottolineando che questo non significa privatizzare la sanità, ma aggredire le situazioni di una carenza oggettiva di risorse professionali sanitarie; un ritorno all'interno del Consiglio regionale del tema della sanità che non sia focalizzato solo sull'emergenza giornaliera delle attività in essere (di competenza dell'assessore e della direzione centrale Salute), ma che arrivi ad approvare obiettivi strategici a medio-lungo periodo per problematiche di carattere epocale quali riduzione delle nascite, invecchiamento della popolazione, flussi migratori, digitalizzazione sanitaria, organizzazioni snelle e semplificazioni degli accessi; superamento di norme oramai obsolete o rimaste inapplicate, sul ruolo di tutte le professioni sanitarie delle aree mediche, veterinarie, infermieristiche, tecniche, della prevenzione e del sociale, nessuna esclusa, per un rilancio dei professionisti sulla filiera della salute delle persone".

"L'intervento - così ancora il consigliere di Maggioranza - ha toccato anche il tema della rete ospedaliera pordenonese, dove ho posto la questione sulla possibilità di aggregare in un'unica azienda il Cro di Aviano e l'Azienda sanitaria Asfo per potenziare sinergicamente e mantenere le attività di ricerca dell'Irccs e i servizi clinici dell'ospedale, rendendo Pordenone riferimento regionale per alcune specialità come già avviene in altre regioni d'Italia. Infine, ho parlato anche del numero unico nazionale per richiedere assistenza, prestazioni o consigli sanitari non urgenti (numero 116 117) che dovrà essere avviato e dove Pordenone, mi auguro, con la propria cultura e professionalità acquisita nel tempo, si candida ad essere centro di riferimento per tutto il Friuli Venezia Giulia".

"La serata si è conclusa con l'augurio che temi così importanti come quelli della salute trovino altre occasioni, su tutto il territorio pordenonese e regionale. Su questo punto - chiosa Bolzonello - ho garantito che non mi sottrarrò a nessun dibattito finalizzato a costruire una nuova cultura per una ulteriore evoluzione politica sulla salute del Fvg". ACON/COM/rcm



Carlo Bolzonello (Fedriga Presidente)