SALUTE. CELOTTI (PD): CDX NASCONDE FORTI CRITICITÀ PS LATISANA
(ACON) Trieste, 2 ott - "La passerella del centrodestra al
pronto soccorso di Latisana è servita all'assessore Riccardi per
snocciolare una soddisfazione che in realtà cela una situazione
assolutamente critica: se il tasso di abbandono dei medici è
calato è perché non ci sono più medici dipendenti dell'Azinda
sanitaria universitaria Friuli centrale che si possano dimettere,
visto che è rimasta praticamente solo la primaria".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Manuela Celotti
(Partito democratico) a margine della risposta all'interrogazione
attraverso la quale chiedeva chiarezza sull'affidamento esterno
dei servizi di pronto soccorso nel presidio ospedaliero di
Latisana.
"Così come per la situazione del personale - esordisce la
consigliera - serve un chiarimento, allo stesso modo va
specificato lo stato degli accessi ai servizi di pronto soccorso:
sarebbe interessante capire, e lo chiederemo con un'apposita
interrogazione, se sono in aumento o diminuzione rispetto agli
anni ante Covid e soprattutto quale percentuale di pazienti viene
inviata al pronto soccorso di Udine e quante persone del
territorio si rivolgono autonomamente ad altri pronto soccorso".
E ancora, continua Celotti, "ci si chiede se dietro la narrazione
degli emigranti di ritorno che vengono a salvare i nostri
ospedali ci sia una misura di emergenza o una precisa strategia
di appalto di pezzi interi della nostra sanità pubblica. E il
dubbio viene, vista la gara da 56 milioni per la radiologia
dell'ospedale di Codroipo, che rimarrà esternalizzata per anni".
C'è poi il tema del costo "di questi affidamenti: anche su questo
presenterò una interrogazione, per capire quanto vengano pagati i
medici argentini rispetto al costo orario del servizio, che viene
pagato alle società di cui sono dipendenti. Si valuti
l'assunzione diretta di questi medici nel Servizio sanitario
regionale, se si rileva che hanno le competenze e le capacità per
stare nella nostra prima linea".
Infine, Celotti chiede di dare "un segnale a medici e infermieri
dei pronto soccorso avviando, come richiesto dal presidente di
Anaao Fvg e dal presidente di Simeu Fvg, un tavolo di confronto
permanente con i medici di medicina generale e con le direzioni
sanitarie, con le società scientifiche e i sindacati per rivedere
strutturalmente la relazione tra i pronto soccorso e la medicina
territoriale da un lato, e la filiera dei ricoveri dall'altro,
visto che la carenza di posti in medicina determina anche
l'occupazione di posti nei pronto soccorso".
Questi, ha concluso, "sono la porta d'accesso agli ospedali e
stanno sopperendo anche alla mancanza dei medici di medicina
generale, sono al collasso e richiedono tutta l'attenzione
possibile, sia a livello organizzativo, sia rispetto agli
stipendi dei medici e degli infermieri che ci lavorano".
ACON/COM/mt