SALUTE. CABIBBO (FI): SÌ A MOZIONE CHE RICONOSCE AUTONOMIA A REGIONE
(ACON) Trieste, 3 ott - "Giocare alla lotta tra guelfi e
ghibellini in ambito sanitario è molto pericoloso. Ci sono temi
che impongono serietà e responsabilità. Le Opposizioni esercitano
il loro ruolo nei modi che ritengono più opportuni, ma fare
propaganda con la salute pubblica significa soffiare sul fuoco
delle paure della collettività e certamente non aiuta a risolvere
i problemi e le vere esigenze dei cittadini".
Questo il commento di Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia,
secondo cui "la mia mozione, sottoscritta da tutti i capigruppo
della maggioranza, approvata dal Consiglio regionale serve a
riconoscere alla Regione un reale esercizio dell'autonomia".
"Si applica - prosegue nella sua nota il consigliere -
l'importante sentenza della Corte Costituzionale del 25 maggio
2023, secondo cui lo Stato non può dettare norme di coordinamento
finanziario nelle regioni a statuto speciale che provvedono in
autonomia al finanziamento del proprio servizio sanitario. Un
tema di questa portata non può diventare il pretesto per
riaccendere un dibattito strumentale sulla contrapposizione tra
pubblico e privato: questo tipo di approccio causa solo problemi
e alimenta faide tra singoli territori".
Ancora Cabibbo: "La sentenza oggetto della mozione porta a
questo: il Fvg, che dal 1997 si paga la sua sanità, potrà
pianificare e programmare innesti e investimenti con maggiore
libertà, attivando forme di miglioramento del trattamento
economico del personale sanitario regionale, senza incorrere nei
limiti imposti a livello nazionale dal decreto Madia, che blocca
il valore dei fondi contrattuali al 31 dicembre 2016 e che sinora
ha impedito di retribuire meglio sia gli incarichi della
dirigenza sanitaria sia in relazione alle condizioni di lavoro
del personale sanitario, che spesso opera a turni".
Il Consiglio regionale ha dato il via libera alla mozione,
"arricchita da un emendamento proposto dall'assessore alla
Salute, che apre la strada a una reale e virtuosa autonomia
finanziaria in sanità, ma sempre nel rispetto del fondamentale
principio di coordinamento della finanza pubblica, vincolante
anche per le autonomie speciali. In parole semplici, la nostra
Regione non soggiace ai vincoli imposti dalle leggi nazionali, ma
deve pur sempre rispettare il principio di buona amministrazione
e di razionalità nella spesa" sottolinea il consigliere.
Il capogruppo di Fi riferisce ancora: "Non intendo inseguire sul
terreno della polemica chi pensa di ridurre questa discussione a
una lotta nel fango delle strumentalizzazioni. Questa Maggioranza
sostiene la sanità pubblica e lo fa con la responsabilità di chi
deve fare delle scelte di fronte ad un mondo che cambia
rapidamente: il vero problema è la sostenibilità dell'attuale
assetto sanitario. Non c'è e non ci deve essere alcuna
contrapposizione tra pubblico e privato; ciò che conta è che
venga garantito il fondamentale diritto, costituzionalmente
riconosciuto, a cure universali e gratuite per gli indigenti".
Il modello di gestione, conclude Cabibbo, "è solo uno strumento
per raggiungere questo fine inalienabile e quindi non comprendo,
se non appunto ad uso propagandistico, la posizione della
Minoranza sul ricorso al privato convenzionato, se ciò dovesse
servire a ridurre le liste d'attesa e a migliorare il servizio
sanitario. Si tratta semplicemente di applicare il principio di
sussidiarietà anche in ambito sanitario. Sparare nel mucchio e
chiedere una "politica del personale espansiva" significa non
avere la minima idea dei danni che ciò potrebbe causare".
ACON/COM/mt