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SCUOLA. ROSOLEN IN VI COMM: DIMENSIONAMENTO, NESSUN TAGLIO AI SERVIZI

04.10.2023
19:04
(ACON) Trieste, 4 ott - Una situazione fortemente compromessa dal calo demografico, condizionata soprattutto da direttive e politiche di ispirazione europea e nazionale, pongono la Regione Friuli Venezia Giulia (pur riconosciuta come particolarmente virtuosa sotto l'aspetto dell'offerta e dell'organizzazione scolastica) nella situazione di dover subire scelte altrui.

Far pesare la specialità mostrando ulteriormente i muscoli nei confronti di Roma, come fatto per la difesa degli istituti di lingua slovena, è dunque il messaggio (espresso da gran parte degli intervenuti, sia portatori di interesse che rappresentanti delle Opposizioni) che esce dai lavori della VI Commissione consiliare, presieduta dal forzista Roberto Novelli, al termine di un'audizione dedicata al preoccupante tema del dimensionamento scolastico per il prossimo triennio.

L'appuntamento era stato sollecitato da Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) che ha ricordato "la preoccupazione emersa tra maggio e giugno per una negativa direzione di riduzione delle autonomie scolastiche", ribadendo il suo invito "a battere i piedi con maggiore determinazione. La nostra specificità dovrebbe spingerci ad avere una posizione non di mero equilibrio".

Piuttosto approfondita la ricostruzione dell'iter a livello centrale e delle conseguenze a livello periferico effettuata dall'assessore regionale all'Istruzione, Alessia Rosolen, che ha subito precisato come "il percorso che la Regione sta seguendo non può essere definito poco partecipato, essendo passato attraverso oltre 50 riunioni con i Comuni e le singole autonomie scolastiche. Come Giunta - ha specificato - abbiamo il compito di procedere al dimensionamento e alla programmazione del vissuto scolastico in virtù di una competenza che ci è stata attribuita e che condividiamo con tutti gli attori del territorio".

Particolarmente delicato il tema legato alla nomina dei dirigenti scolastici (Ds) e dei direttori dei Servizi generali e amministrativi (Dsga).

"L'Amministrazione regionale - ha aggiunto l'esponente dell'Esecutivo - ha presentato una serie di obiezioni sui parametri di rivalutazione del numero di dirigenti in presenza di minoranze linguistiche e sul dimensionamento delle scuole slovene. Abbiamo anche segnalato al Ministero che non è nostra competenza procedere al loro dimensionamento".

"La base di partenza - ha concluso Rosolen - è sempre il dato demografico impietoso, perché le scuole esistono se esistono i bimbi. Da tre anni interveniamo in maniera strutturale molto pesante per avere personale per il mantenimento di tutti i plessi scolastici. Ci sono una norma e due decreti: si interviene in base al numero delle autonomie e alla definizione di Ds e Dsga. La Regione Fvg sta attuando niente più e niente meno di quanto previsto".

Gli interventi degli stakeholders hanno preso il via da Igor Giacomini, che ha spiegato il ruolo dell'Ufficio scolastico regionale e ha descritto la situazione in essere fortemente condizionata dalla mancanza di bambini: "C'è un'interlocuzione continua con la Regione e abbiamo seguito le linee guida".

Sul fronte sindacale, Ugo Previti (segretario regionale di Uil Scuola) ha suggerito di "utilizzare in positivo il calo demografico per salvaguardare la scuola: potremmo darle più specificità, abbassando il numero di alunni per classe". Mauro Grisi (Snals Confsal) ha giudicato "molto positivo l'approccio prudenziale e conservativo della Regione. Le scelte nazionali sono invece basate solo su criteri numerici. Bisogna evitare il rischio di accorpamenti e lo spopolamento delle aree più isolate, magari anche sperimentando il trilinguismo".

Luca Gervasutti, vicepresidente regionale dell'Associazione nazionale Dirigenti pubblici e Alte professionalità della scuola (Anp), ha descritto in videoconferenza alcune criticità e rimarcato che "da tempo il Fvg ha applicato un comportamento virtuoso non seguito, purtroppo, da altre Regioni". Massimo Gargiulo (segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza Cgil), ha ammesso la delicatezza "di scelte da assumere per il presente e il futuro. Urgono modelli organizzativi virtuosi e, mentre il Fvg si è distinto per tempismo e rigore applicativo, altrove si segnala la persistenza di carenze".

Molto critico, infine, Davide Zotti (Cobas scuola) che si è detto convinto del fatto che "sarebbe necessario usare il calo demografico per ridurre il numero degli alunni per classe e le dimensioni delle istituzioni scolastiche. Creare mega strutture non porta vantaggi didattici e organizzativi con aumento dei carichi di lavoro e peggioramento della qualità".

Tra i dirigenti scolastici, in rappresentanza del territorio udinese, Elena Romano e Stefano Stefanel hanno parlato rispettivamente di "concertazione indispensabile, senza accorpamenti, ma con redistribuzione" e di "una Regione virtuosa che deve battere i piedi. Serve una spinta dal basso e non azioni calate dall'alto".

Preoccupazione è stata espressa anche dai rappresentanti delle consulte provinciali degli studenti di Pordenone e Udine. In tal senso, Beatrice Bertossi si è raccomandata di "evitare un taglio degli organi collegiali con conseguenze negative per la partecipazione attiva alla vita scolastica".

Tutti sullo stesso piano i commenti dei consiglieri dell'Opposizione con Serena Pellegrino (Avs) a fare un parallelo con quanto accaduto in passato nel comparto della sanità: "Cambiano gli attori, ma il film è lo stesso. È quindi necessario fare marcia indietro".

Sul fronte dem, Francesco Russo (Pd) ha sottolineato che "è in discussione il futuro della scuola italiana, uno dei pilastri delle politiche pubbliche. La nostra specialità ci permette di avanzare delle controproposte e la Regione provi ad avere più coraggio", mentre Laura Fasiolo ha invitato a "guardare anche ai migranti come risorsa. Con gli accorpamenti si generano mostri". Il collega Massimiliano Pozzo, quindi, ha raccolto "la preoccupazione del personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata). Non capisco questa timidezza, è necessario mostrare i muscoli tutti insieme".

Carlo Bolzonello (Fedriga presidente) ha escluso, dal canto suo, che "Rosolen subisca, insieme a noi tutti: il messaggio è completamente sbagliato!", mentre il presidente Novelli (FI) ha rimarcato che "si va in una direzione di dialogo e apertura, non di chiusura. E non si dica che la Regione Fvg chiude delle scuole, perché è del tutto sbagliato".

"Non sopprimiamo classi, plessi o scuole e non tagliamo servizi! Stiamo andando - ha concluso l'assessore Rosolen in fase di replica - ad applicare una norma e un decreto ministeriale, cercando correttivi per una situazione condivisa e non subita". ACON/DB-fa



L'assessore regionale Alessia Rosolen e Roberto Novelli (FI), presidente della VI Commissione
La VI Commissione riunita per le audizioni nell'aula consiliare
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg)
Serena Pellegrino (Avs)
Carlo Bolzonello (Fp)