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MIGRANTI. HONSELL (OPEN): CPR, NON SOLUZIONE MA SPAZIO DI DISPERAZIONE

05.10.2023
17:48
(ACON) Trieste, 5 ott - "Non vi è alcun dubbio che le scene che si presentano nelle cosiddette "vasche" del Cpr, strutture di plexiglass e sbarre, sono di profonda disperazione e inutile sofferenza. Le persone qui recluse in attesa di rimpatrio hanno spesso già ottenuto il fine pena. Ci si chiede quale sia il senso di mantenere queste strutture che gestiscono il rimpatrio di pochissimi casi di migranti che hanno ricevuto il diniego".

Così si è espresso in una nota Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra Fvg, che questa mattina ha partecipato al sopralluogo - organizzato dalla VI Commissione - alle strutture del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) e il Centro di Accoglienza per i Richiedenti Asilo (Cara) di Gradisca d'Isonzo. La richiesta era stata fatta dallo stesso Honsell e dalla consigliera Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg).

"Vengono punite - aggiunge Honsell - una percentuale minima di persone e a volte anche per alcuni di loro l'esito non è l'espulsione perché non c'è accordo con il paese d'origine, ma un mero foglio di via. I Cpr non sono una soluzione, ma una mera bandierina per fingere di esercitare autorità a spese di una minoranza di infelici. Andrebbero chiusi. Certamente il Cpr di Gradisca appare gestito con qualche libertà in più di altre strutture, penso ad esempio alla concessione dell'uso del cellulare".

Il Cara, prosegue ancora il consigliere "è invece completamente diverso perché accoglie i migranti in attesa dell'esito della richiesta di asilo. È tremendamente sovraffollato, con oltre 600 ospiti su meno di 300 posti. Oltre 300 infatti vivono in tende. È un serbatoio di manodopera, com'è stato per la vendemmia del Collio".

"Ci si chiede se ha senso continuare a sfruttare queste persone facendole vivere miseramente - sottolinea Honsell nell'illusione che potranno avere un permesso di soggiorno. Le conseguenze del Decreto Cutro saranno ulteriormente peggiorative per le condizioni di vita di questi ospiti. Verranno tolti loro i corsi di italiano e assistenza legale".

"Di fronte al Cara, che vede i migranti al loro ingresso in Italia, e al Cpr che vede i migranti all'atto della loro espulsione, è sufficientemente eloquente la risposta ricevuta alla domanda che ho posto ai due presidi sanitari - conclude il consigliere -. Al Cara non ci sono migranti con dipendenze, mentre al Cpr sono la maggioranza. Il soggiorno in Italia e il suo infernale meccanismo di immigrazione, alla fine trasforma progetti di speranza in sofferenza e dipendenza da droghe. Fino a quando vogliamo continuare a non considerare i migranti come persone?". ACON/COM/mt



Furio Honsell (Open) nel corso del soprallugo organizzato dalla VI Commissione