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FINE VITA. LIGUORI-BULLIAN (PAT-CIV): DISCUSSIONE ANCHE NEI COMUNI

06.10.2023
13:40
(ACON) Udine, 6 ott - "Un momento di confronto per fare il punto sul tema del fine vita. È stato questo - come si legge in una nota del Patto per l'autonomia-Civica Fvg - l'obiettivo della tavola rotonda tenutasi, questa mattina, nel palazzo della Regione di via Sabbadini e che ha visto la partecipazione di cittadini, associazioni, amministratori comunali e rappresentanti sindacali.

A introdurre i lavori, moderati da Fabio Folisi, direttore di Friulisera, la consigliera regionale Simona Liguori (Patto-Civica) ricordando che "sono oltre 186.000 gli italiani che, in base alla legge sul biotestamento del 2017, hanno lasciato le proprie Disposizioni anticipate di trattamento sanitario, in previsione di un'eventuale incapacità di autodeterminarsi, ossia del diritto di una persona di prendere decisioni autonome riguardo al proprio trattamento medico, cure palliative e decisioni relative alla fine della vita. Questo concetto è strettamente legato all'idea del "testamento biologico" o "testamento della vita", che è un documento legale in cui una persona può esprimere le proprie preferenze riguardo alle cure mediche che desidera o non desidera ricevere nel caso diventi incapace di prendere decisioni per sé stessa".

"Il naturale completamento di quel percorso normativo - ha spiegato Liguori - è quello di codificare tempi, procedure e ruoli certi per garantire la libera scelta di accompagnamento al fine vita, anche quando la persona rimane consapevole e lucida". In merito alla situazione nazionale di vuoto legislativo dovuto al Parlamento, ma nel rispetto delle condizioni fissate dalla Consulta sull'accesso alle procedure di suicidio assistito, il consigliere regionale Enrico Bullian, invece, ha sottolineato l'importanza che "si legiferi a livello regionale per dare risposte o meglio possibilità di scelta anche alle persone capaci di autodeterminarsi".

"Ribadiamo con forza - prosegue l'esponente di Opposizione - che l'impegno del gruppo consiliare Patto-Civica Fvg è massimo sulla questione: a inizio legislatura abbiamo presentato una mozione a riguardo (di cui sono primo firmatario) che verrà discussa in Consiglio regionale entro il 30 novembre, al termine degli approfondimenti nella Commissione Sanità. In merito le audizioni inizieranno il 17 ottobre proprio con esponenti nazionali e regionali dell'associazione Luca Coscioni e proseguiranno a novembre. Successivamente si arriverà al voto in Aula: la mozione - nelle more dell'iter legislativo regionale - mantiene una sua validità, onde evitare che persone come la triestina "Anna" debbano attendere 11 mesi per vedersi certificata dall'Azienda sanitaria la propria situazione, avendo dovuto peraltro ricorrere alla magistratura (la mozione era stata presentata prima che divenisse di dominio pubblico il "caso" di Anna)".

"Parallelamente - ha proseguito Bullian - seguiremo con attenzione anche il procedimento della legge regionale di iniziativa popolare promosso dall'associazione Luca Coscioni, che ha visto l'11 agosto scorso il deposito al Consiglio Regionale del Fvg di 8mila firme valide e che è già stata sancita come ammissibile dalla Commissione di Garanzia. La discussione, ora, si sposta in Commissione regionale e procedure analoghe stanno avvenendo in diverse regioni italiane, che hanno visto anche il pronunciamento favorevole di presidenti di Regione, come il Veneto. Inoltre anche diversi Consigli comunali del Fvg - con maggioranze di centrodestra e di centrosinistra - si sono espressi per sensibilizzare un intervento del legislatore per garantire il diritto di scelta alla persona". "Infine - ha concluso il consigliere - va evidenziato che l'ambito di applicazione rimane circoscritto, sulla base dei requisiti individuati dalla Corte Costituzionale e dunque non ci sarà - come erroneamente paventato da alcuni - una possibilità di uso "estensivo" della norma che possa includere, disabili, anziani, depressi e non si favorirà nessun turismo della morte, ma anzi si porterà a compimento una battaglia di civiltà per la dignità delle persone che effettivamente si trovano in condizioni di sofferenza intollerabile".

Alla discussione sono intervenuti, tra gli altri, i rappresentanti dell'associazione Luca Coscioni che ha posto l'accento sulla campagna di raccolta delle oltre 8mila firme a cui i cittadini hanno aderito, ribadendo la necessità di maggiore informazione sul testamento biologico e i consiglieri comunali di Udine Annapaola Peratoner e Andrea Di Lenardo che hanno riconosciuto la "trasversalità politica" di tale legge di civiltà lavorando ad una bozza di mozione in condivisione con gli altri colleghi. Inoltre, non sono voluti mancare, la rappresentante di Anmic, Tiziana Mitaritonna, che ha chiesto che "la politica sia veloce, così come lo è la malattia", quella dell'Unesco, Cristina Marzin, che ha raccomandato che "le èquipe di assistenza siano formate e con adeguate risorse di personale".

Orietta Olivo della Fp Cgil, invece, ha sottolineato che la tangibilità dei diritti costituzionali si realizza anche attraverso l'adeguatezza delle risorse di personale del servizio sanitario e degli altri servizi sanitari. La rappresentante dei comitati per la Salute pubblica, infine, ha ribadito il diritto di "guardare dignitosamente in faccia la morte". Ai lavori ha preso parte anche la consigliera regionale Serena Pellegrino (Avs). ACON/COM/li



Simona Liguori (Patto-Civica)
Enrico Bullian (Patto-Civica)
Simona Liguori ed Enrico Bullian (Patto-Civica)