FINE VITA. LIGUORI-BULLIAN (PAT-CIV): DISCUSSIONE ANCHE NEI COMUNI
(ACON) Udine, 6 ott - "Un momento di confronto per fare il
punto sul tema del fine vita. È stato questo - come si legge in
una nota del Patto per l'autonomia-Civica Fvg - l'obiettivo della
tavola rotonda tenutasi, questa mattina, nel palazzo della
Regione di via Sabbadini e che ha visto la partecipazione di
cittadini, associazioni, amministratori comunali e rappresentanti
sindacali.
A introdurre i lavori, moderati da Fabio Folisi, direttore di
Friulisera, la consigliera regionale Simona Liguori
(Patto-Civica) ricordando che "sono oltre 186.000 gli italiani
che, in base alla legge sul biotestamento del 2017, hanno
lasciato le proprie Disposizioni anticipate di trattamento
sanitario, in previsione di un'eventuale incapacità di
autodeterminarsi, ossia del diritto di una persona di prendere
decisioni autonome riguardo al proprio trattamento medico, cure
palliative e decisioni relative alla fine della vita. Questo
concetto è strettamente legato all'idea del "testamento
biologico" o "testamento della vita", che è un documento legale
in cui una persona può esprimere le proprie preferenze riguardo
alle cure mediche che desidera o non desidera ricevere nel caso
diventi incapace di prendere decisioni per sé stessa".
"Il naturale completamento di quel percorso normativo - ha
spiegato Liguori - è quello di codificare tempi, procedure e
ruoli certi per garantire la libera scelta di accompagnamento al
fine vita, anche quando la persona rimane consapevole e lucida".
In merito alla situazione nazionale di vuoto legislativo dovuto
al Parlamento, ma nel rispetto delle condizioni fissate dalla
Consulta sull'accesso alle procedure di suicidio assistito, il
consigliere regionale Enrico Bullian, invece, ha sottolineato
l'importanza che "si legiferi a livello regionale per dare
risposte o meglio possibilità di scelta anche alle persone capaci
di autodeterminarsi".
"Ribadiamo con forza - prosegue l'esponente di Opposizione - che
l'impegno del gruppo consiliare Patto-Civica Fvg è massimo sulla
questione: a inizio legislatura abbiamo presentato una mozione a
riguardo (di cui sono primo firmatario) che verrà discussa in
Consiglio regionale entro il 30 novembre, al termine degli
approfondimenti nella Commissione Sanità. In merito le audizioni
inizieranno il 17 ottobre proprio con esponenti nazionali e
regionali dell'associazione Luca Coscioni e proseguiranno a
novembre. Successivamente si arriverà al voto in Aula: la mozione
- nelle more dell'iter legislativo regionale - mantiene una sua
validità, onde evitare che persone come la triestina "Anna"
debbano attendere 11 mesi per vedersi certificata dall'Azienda
sanitaria la propria situazione, avendo dovuto peraltro ricorrere
alla magistratura (la mozione era stata presentata prima che
divenisse di dominio pubblico il "caso" di Anna)".
"Parallelamente - ha proseguito Bullian - seguiremo con
attenzione anche il procedimento della legge regionale di
iniziativa popolare promosso dall'associazione Luca Coscioni, che
ha visto l'11 agosto scorso il deposito al Consiglio Regionale
del Fvg di 8mila firme valide e che è già stata sancita come
ammissibile dalla Commissione di Garanzia. La discussione, ora,
si sposta in Commissione regionale e procedure analoghe stanno
avvenendo in diverse regioni italiane, che hanno visto anche il
pronunciamento favorevole di presidenti di Regione, come il
Veneto. Inoltre anche diversi Consigli comunali del Fvg - con
maggioranze di centrodestra e di centrosinistra - si sono
espressi per sensibilizzare un intervento del legislatore per
garantire il diritto di scelta alla persona".
"Infine - ha concluso il consigliere - va evidenziato che
l'ambito di applicazione rimane circoscritto, sulla base dei
requisiti individuati dalla Corte Costituzionale e dunque non ci
sarà - come erroneamente paventato da alcuni - una possibilità di
uso "estensivo" della norma che possa includere, disabili,
anziani, depressi e non si favorirà nessun turismo della morte,
ma anzi si porterà a compimento una battaglia di civiltà per la
dignità delle persone che effettivamente si trovano in condizioni
di sofferenza intollerabile".
Alla discussione sono intervenuti, tra gli altri, i
rappresentanti dell'associazione Luca Coscioni che ha posto
l'accento sulla campagna di raccolta delle oltre 8mila firme a
cui i cittadini hanno aderito, ribadendo la necessità di maggiore
informazione sul testamento biologico e i consiglieri comunali di
Udine Annapaola Peratoner e Andrea Di Lenardo che hanno
riconosciuto la "trasversalità politica" di tale legge di civiltà
lavorando ad una bozza di mozione in condivisione con gli altri
colleghi. Inoltre, non sono voluti mancare, la rappresentante di
Anmic, Tiziana Mitaritonna, che ha chiesto che "la politica sia
veloce, così come lo è la malattia", quella dell'Unesco, Cristina
Marzin, che ha raccomandato che "le èquipe di assistenza siano
formate e con adeguate risorse di personale".
Orietta Olivo della Fp Cgil, invece, ha sottolineato che la
tangibilità dei diritti costituzionali si realizza anche
attraverso l'adeguatezza delle risorse di personale del servizio
sanitario e degli altri servizi sanitari. La rappresentante dei
comitati per la Salute pubblica, infine, ha ribadito il diritto
di "guardare dignitosamente in faccia la morte". Ai lavori ha
preso parte anche la consigliera regionale Serena Pellegrino
(Avs).
ACON/COM/li