ENTI LOCALI. GRUPPO PD: CONTRORIFORMA CDX HA FALLITO, COMUNI IN CRISI
(ACON) Trieste, 12 ott - "La controriforma degli enti locali ha
fallito e lo ha confermato oggi il referto della Corte dei Conti:
i Comuni, soprattutto i più piccoli, sono in estrema difficoltà
con scarso personale, senza la capacità di spendere i contributi
erogati e quindi di garantire la realizzazione di importanti
opere pubbliche".
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali Manuela Celotti,
Francesco Russo, Laura Fasiolo e Andrea Carli (Pd), prendendo la
parola a margine dell'esame del Referto della Corte dei Conti sui
risultati di amministrazione dei Comuni della Regione Friuli
Venezia Giulia, illustrato oggi in Aula dalla presidente della
sezione regionale di controllo della Corte, Emanuela Pesel.
"La situazione in cui versano gli enti locali, e in particolare i
Comuni più piccoli, costituisce la diretta conseguenza della
rinuncia della Giunta Fedriga - commenta Celotti - a organizzare
il sistema degli enti locali, scegliendo di sostenere le forme
aggregative. Le capacità di spesa dei Comuni dipendono in buona
parte da questioni organizzative e, dal momento in cui si
registra una perdita di ben 900 dipendenti tra il 2015 e il 2021,
abbiamo allora un evidente segnale di fallimento della riforma
degli enti locali del Centrodestra. Serve dunque una strategia
chiara, soprattutto sul tema dei dipendenti, sia rispetto a un
aumento sensibile degli stipendi di quelli dei Comuni più
piccoli, dove la complessità da gestire è maggiore, sia rispetto
alla necessità di spingere e investire sulle forme aggregative.
Il ragionamento deve necessariamente partire dalla Regione, alla
quale spetta il compito di dare un indirizzo che non può essere
quello attuale".
Secondo Russo, inoltre, si tratta di "una situazione di emergenza
legata certamente alla gestione del Pnrr, al momento contingente
a livello internazionale, e alle riforme mancate della giunta
Fedriga. L'ipotesi che questo periodo di grande disponibilità
economica non sia infinito è più che fondata e, quindi, diventa
importante sfruttare al meglio le risorse oggi disponibili. È
dunque venuto il tempo di un grande dibattito sul futuro e sulla
tenuta della Pubblica amministrazione: se la democrazia non è in
grado di amministrare, non ha capacità di spesa (a partire dalla
grande partita del Pnrr), manca di capacità di investire per il
futuro e, allora, perde di credibilità agli occhi dei cittadini.
Questo va scongiurato".
Per Fasiolo la fuga "da Comuni piccoli a grandi verso altre
strutture lavorative va risolta con incentivi e supporti. È
importante non sguarnire i Comuni, perché ciò significa non
partecipare a bandi interreg e mettere a dura prova l'esecuzione
dei lavori pubblici, congelando milioni di danaro pubblico. Se è
un bene il minore indebitamento, non lo è il maggiore avanzo che
può significare incapacità di spesa. Cerchiamo dunque di
generalizzare le buone pratiche anche con affiancamenti nei
passaggi di consegne con, eventualmente, neo pensionati che
accompagnino e formino i nuovi arrivati".
Infine, commenta Carli, il ragionamento "sugli enti locali del
Fvg non può più essere rinviato. Il tema dei piccoli Comuni in
crisi è quantomai concreto e stringente. Se non si prendono
provvedimenti seri, le parti di avanzo aumenteranno. Il problema
è dei Comuni, ma anche di chi eroga i contributi che dovrebbe
esercitare un controllo della capacità di spesa delle risorse. Il
compito della Regione è quello di far sì che ci siano,
soprattutto nelle realtà più piccole, i presupposti per portare
avanti progetti e, quindi, la possibilità concreta di mettere a
terra le risorse necessarie allo sviluppo dei territori e delle
comunità".
ACON/COM/db