DISABILITÀ. MARTINES (PD): RISCHIO SANITARIZZAZIONE ATTIVITÀ CONSORZI
(ACON) Trieste, 17 ott - "Nel settore della disabilità si
annunciano per i prossimi anni grandi cambiamenti per quanto
riguarda l'attività svolta fino adesso dai due consorzi, il Campp
per la Bassa Friulana ed il Cisi per l'area isontina. Una volta
emanata la legge regionale i Comuni proprietari dei due consorzi
hanno richiesto che si potesse trovare una forma giuridica di
convenzionamento, affinché questi gestori potessero continuare a
lavorare come stanno ben facendo da molti anni e mantenere e
migliorare le professionalità acquisite. Gli ultimi atti di
Giunta dicono che dopo una fase transitoria di appena un anno
tutto sarà trasferito all'Azienda sanitaria competente, sulla
base di un protocollo d'intesa. A questo punto sembra che i
Comuni soci dovranno decidere se sciogliersi o spostare la loro
attività in altri comparti del sociale".
Così in una nota il consigliere regionale del Pd, Francesco
Martines, che ha partecipato alla seduta della III Commissione,
in cui si è discusso dell'informativa in merito all'atto di
indirizzo recante le indicazioni per la nuova configurazione dei
servizi e per il conseguente adeguamento degli atti aziendali
parte della lr su Interventi a favore delle persone con
disabilità e riordino dei servizi sociosanitari in materia.
"Non si può non essere preoccupati - fa sapere il consigliere -
quando stiamo prefigurando un cambiamento epocale in un mondo con
evidenti e crescenti elementi di fragilità, come evidenziato nel
corso della Commissione. Delle persone valutate il 90% sono non
autosufficienti,il 96% non ha mai avuto opportunità di lavoro, il
65% ha problemi di psicopatologie, l'83% ha disturbi
comportamentali, il 71% non ha avuto mai opportunità di vita
sociale".
Per Martines i problemi che si pongono in questo trasferimento di
competenze dai consorzi alle rispettive aziende sanitarie sono di
triplice natura.
"Le tempistiche previste sono notevolmente ridotte - commenta il
consigliere -: penso che serva una convenzione su base biennale o
triennale perchè stiamo agendo in un mondo di fragilità che
riguarda le persone disabili e le rispettive famiglie e non ci si
può permettere di creare situazioni di discontinuità e di
peggioramento dei servizio sociale reso. Il contesto su cui si
muove questa legge mette al centro dell'attività la persona, con
le sue potenzialità e con il suo bisogno di inclusione e di
futuro".
C'è poi la questione del controllo e la possibilità d'incidere da
parte "dei sindaci sull'attività che in futuro l'azienda
sanitaria svolgerà al posto dei consorzi". "In quest'ultimi -
prosegue Martines - gli amministratori, antenne del territori e
interfaccia immediata dei bisogni delle famiglie, avevano la
possibilità d'incidere, di scegliere le governance dei consorzi e
di chiedere il miglioramento dei servizi; se non si troveranno a
livello normativo nuove forme di controllo da parte della
conferenza dei sindaci sull'attività dell'azienda ritengo che gli
amministratori non avranno il modo d'intervenire, come capita
adesso dove le conferenze dei sindaci e/o le rappresentanze
ristrette controllano ben poco".
"C'è poi il tema di come enucleare le risorse che vengono
destinate a questo comparto della disabilità, risorse che
arrivano per il 25% dei Comuni, il 13% dagli utenti ed il resto
della Regione, nel bilancio dell'Azienda sanitaria - insiste il
consigliere -, perché se non ci saranno capitoli di spesa
specifici che permettono di valutare l'entità delle risorse, come
vengono impiegate e quali progettualità verranno finanziate,
verrà meno quella funzione svolta dai Comuni".
"Rispetto al momento in cui sarà operativo il passaggio di
competenze ho chiesto la massima attenzione alla parte politica e
dirigenziale - conclude Martines - anche perchè questo percorso
di cambiamento e quindi l'attuazione della legge avviene in un
particolare contesto in cui la sanità regionale sta mostrando
segnali di forte criticità, evidenziata da tantissimi cittadini,
dalle Opposizioni in Consiglio e ultimamente anche dall'assessore
Riccardi e dal presidente Fedriga, i quali in più occasioni
stanno parlando di necessità di riforma radicale di tutto il
sistema".
ACON/COM/mt