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FINE VITA. AUDIZIONI IN III COM. ASSOCIAZIONE COSCIONI: LA LEGGE SERVE

17.10.2023
17:35
(ACON) Trieste, 17 ott - Le ragioni dell'associazione Luca Coscioni, che spinge per una legge sul suicidio medicalmente assistito, ma anche le prime schermaglie politiche su un tema che il presidente della III Commissione, Carlo Bolzonello, ha più volte definito "delicatissimo", hanno caratterizzato la prima di una serie di audizioni sul tema del Fine Vita.

Ha seguito questa falsariga la seduta pomeridiana della commissione Salute, con i consiglieri di Centrosinistra compatti nel sostenere la necessità di arrivare rapidamente alla norma invocata a suon di firme da ottomila cittadini del Fvg e il capogruppo di Fratelli d'Italia, Claudio Giacomelli, a porre qualche distinguo.

Chiara la posizione dei portatori d'interesse convocati oggi in aula, tutti dirigenti dell'associazione Coscioni. Con la precisione propria di un avvocato, la referente nazionale Francesca Re ha ripercorso i termini della questione giuridico-politica: la sentenza 242 della Corte Costituzionale, innescata dalla vicenda del dj Fabo, ha di fatto introdotto il diritto alla morte assistita già nel 2019, ma i casi successivi, tra i quali quello di "Anna" in Friuli Venezia Giulia, "hanno dimostrato che c'è bisogno di una legge, perché in troppi casi i malati che volevano avviare questa procedura hanno dovuto attendere anni prima di veder riconosciuto il loro diritto". E proprio sulle storie umane ha insistito Raffaella Barbieri, referente della cellula Coscioni di Udine, convinta che "non si tratti di una battaglia di destra o di sinistra, ma di una richiesta di migliaia di cittadini che noi abbiamo incontrato personalmente, una domanda che va al di là della politica e che viene condivisa trasversalmente da persone delle più diverse opinioni". Barbieri ha anche letto parte del toccante appello di "Anna", la cittadina del Fvg "che ha dovuto attendere più di 200 giorni il via libera di Asugi alla sua richiesta".

"Ci troviamo di fronte - ha commentato Furio Honsell (Open) aprendo la carrellata degli interventi - a una chiarissima volontà dei cittadini: la richiesta di referendum nazionale venne firmata da poco meno di 2 milioni di persone. Io condivido pienamente questa battaglia, tanto che ho certificato molte firme, e chiedo di calendarizzare al più presto la discussione in aula della proposta di legge". Sulla stessa linea Massimiliano Pozzo (Pd), convinto che "su questo tema la società civile è molto più avanti della politica, che spero non voglia nascondere la testa". Timore condiviso da Serena Pellegrino (Avs) che ha lamentato "l'assenza dell'assessore Riccardi, da stigmatizzare, e del consigliere Cabibbo che in aula nei mesi scorsi non volle discutere la mozione voluta dalle Opposizioni, sostenendo che il problema è nazionale e non regionale". "Ma il consigliere da lei citato non fa parte della III Commissione", le ha poi ricordato Bolzonello.

Anche Laura Fasiolo (Pd) condivide gli auspici dell'associazione Coscioni ("Vivere con dignità e morire con dignità è un diritto"), così come Rosaria Capozzi, che ha ricordato come "il M5S abbia sempre sostenuto questa causa. La legge non andrebbe a tutelare il diritto alla morte, come qualcuno dice, ma il diritto all'autodeterminazione".

Enrico Bullian (Patto per l'autonomia-Civica Fvg), primo firmatario della mozione che chiede alla Regione "di impegnarsi a garantire che ogni persona sia libera di scegliere senza condizionamenti esterni", è convinto che quel testo "resti valido e vada ripresentato in Aula entro il 30 novembre come era stato convenuto, perché l'iter legislativo porta con sé incertezza sui tempi e sull'esito finale". Quanto al merito, il consigliere ha invitato "a venire incontro a chi ha già fatto questa scelta. Anche chi è contrario sul principio generale dovrebbe avere interesse a una legge che fornisca requisiti precisi, dal momento che la Corte Costituzionale ha già stabilito la legittimità del fine vita". "C'è chi parla di turismo della morte - ha concluso Bullian - ma in realtà è quel che già succede oggi in Svizzera, dove in più c'è una discriminazione di classe perché non tutti possono permettersi il costo di quella procedura".

Dal Centrodestra è arrivata innanzitutto una richiesta di chiarimenti da parte di Carlo Grilli (Fp) a proposito delle persone non autosufficienti che volessero chiedere il suicidio assistito direttamente o tramite loro tutori. "In caso di persone incapaci di determinarsi - gli ha risposto in modo netto l'avvocato Re - decade ogni possibilità di accedere alla morte assistita".

Più politiche le considerazioni del già citato Giacomelli, che dopo aver ricordato come "alle ultime elezioni politiche i partiti del Centrodestra non abbiano messo il fine vita come priorità", ha posto il tema della tempistica stringente richiesta dai proponenti dell'associazione Coscioni rispetto alle risposte da parte delle aziende sanitarie.

"Si chiede di avere un esito entro 20 giorni, e sarebbe un unicum a livello nazionale se deliberassimo con una legge di dare tempi certi a chi comprensibilmente ha deciso di morire in un Friuli Venezia Giulia che non dà tempi altrettanto certi a chi ha deciso di provare a sopravvivere". Il capogruppo di FdI ha infatti osservato che i tempi delle liste di attesa per le cure non sono stabiliti a livello normativo, ma da un atto amministrativo della Giunta regionale. ACON/FA-fc



I referenti dell'associazione Luca Coscioni assieme a Carlo Bolzonello (Fp), al centro, ed Enrico Bullian (Patto-Civica), primo da sinistra
Rosaria Capozzi (M5S). Al suo fianco Serena Pellegrino (Avs)
Carlo Bolzonello (Fp), presidente della III Commissione
Claudio Giacomelli, capogruppo di FdI
Enrico Bullian (Patto-Civica)
Laura Fasiolo (Pd)
Carlo Grilli (Fp)
Furio Honsell (Open)