MIGRANTI. CABIBBO (FI): FVG CROCEVIA D'EUROPA, MA ORA OK STOP SCHENGEN
(ACON) Trieste, 19 ott - "Saggia la sospensione di Schengen in
una fase di estrema destabilizzazione come quella che stiamo
vivendo. L'effetto di questa decisione è che i confini
torneranno, dal 21 ottobre, a essere presidiati come capitava in
passato e i flussi della rotta balcanica troveranno un argine
molto più robusto. Tuttavia, il futuro del Friuli Venezia Giulia
è interpretare un ruolo sempre più strategico e centrale come
crocevia tra l'area balcanica e l'Europa occidentale, come anche
evidenziato recentemente dal Ministro degli Esteri Antonio
Tajani".
Secondo Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio
regionale, quella di questi giorni è "una situazione da
analizzare con attenzione e lucidità".
In una nota il consigliere sottolinea che "il primo passaggio è,
inevitabilmente, bloccare un fenomeno che stava assumendo le
proporzioni di un esodo. Il tema non era solo numerico: abbiamo
visto che chi arriva in Italia, a prescindere dal fatto che
penetri dai Balcani o raggiunga le coste di Lampedusa, può
costituire un vero pericolo per la sicurezza pubblica. Quindi, al
cospetto di una fase straordinaria, serviva un provvedimento
straordinario".
"L'intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell'Europa, in
particolare dopo l'attacco condotto nei confronti di Israele, ha
infatti aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche
all'interno dell'Unione - evidenzia Cabibbo -. Davanti ai nostri
occhi si delinea un quadro ulteriormente aggravato dalla costante
pressione migratoria cui l'Italia è soggetta, via mare e via
terra, 140 mila arrivi sulle coste italiane, +85% rispetto al
2022. Solo in Friuli Venezia Giulia, dall'inizio dell'anno, sono
state individuate 16mila persone entrate irregolarmente sul
territorio nazionale".
Ancora il consigliere, entrando nel merito: "I dati che emergono
anche dall'assestamento di bilancio di ottobre ci inducono ad
essere ottimisti a e considerare sempre più concreto ed effettivo
il nuovo ruolo che la nostra Regione può assumere, anche grazie a
un tessuto socioeconomico sano, come crocevia della nuova Europa
allargata ad Est, non più regione di confine, ma protagonista
della crescita, a servizio della stabilità e della sicurezza
dell'area balcanica".
Quindi, conclude Cabibbo, "dobbiamo dare una doppia lettura: oggi
chiudiamo perché la sicurezza pubblica è prioritaria, ma quando
riapriremo saremo ancora più determinanti e determinati a fare
del Fvg un territorio chiave nello scenario geopolitico
internazionale".
ACON/COM/mt