OVOVIA TS. CAPOZZI (M5S): FERMARE OPERA, NO COMPENSAZIONI PER IMPATTO
(ACON) Trieste, 19 ott - "Quattro mesi fa l'assessore
Scoccimarro si affrettava ad annunciare che, sull'ovovia di
Trieste, non c'era alcun diniego tecnico. Tre mesi dopo è stato
lo stesso Servizio Biodiversità della Regione a dire che l'opera
sarebbe stata molto impattante e che avrebbe causato la perdita
di habitat per specie di interesse comunitario. Se non è un
impatto significativo questo, non sappiamo cosa possa esserlo".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Movimento 5
Stelle, Rosaria Capozzi, ricordando di aver contestato la
decisione del Comune di Trieste, insieme all'europarlamentare
Sabrina Pignedoli e al senatore Stefano Patuanelli, sin dal primo
atto ministeriale che assegnava oltre 40 milioni del Pnrr per la
realizzazione di quest'opera.
"Lo stesso Piano nazionale di Ripresa e Resilienza - spiega
l'esponente pentastellata - prevede che non si possano finanziare
con fondi europei le opere che non rispettano il principio di Do
No Significant Harm (Dnsh), ovvero quelle che arrecano danno
significativo all'ambiente. Come ha confermato anche la
Commissione europea, rispondendo all'interrogazione
dell'europarlamentare Pignedoli".
"Per il Movimento 5 Stelle - continua Capozzi - era più che
sufficiente il parere del Servizio Biodiversità regionale di
luglio che attestava come l'opera avrebbe messo in pericolo
specie di interesse comunitario e conservazionistico, oltre a
provocare la perdita di superfici forestali e l'introduzione di
nuovi fattori di rischio. Adesso arriva l'esito negativo della
valutazione di incidenza da parte della Direzione Ambiente che
evidenzia le incidenze negative significative sugli elementi
faunistici e vegetazionali/ecosistemici che caratterizzano i siti
nella loro peculiarità e, pertanto, non può essere considerato
compatibile con gli obiettivi di conservazione degli stessi".
"Riteniamo - commenta ancora la rappresentante del M5S - non si
possa procedere oltre. Anche perché, per attivare le fasi
successive, i proponenti devono dimostrare che non ci sono
alternative possibili per trasportare le persone da Opicina al
Porto Vecchio. A noi, però, ne vengono in mente almeno tre e la
principale di esse è costituita dal ripristino del tram".
"Il sindaco, la Regione e le forze politiche che hanno
sponsorizzato quest'opera - conclude Capozzi - chiedano scusa
alla popolazione di Trieste per i soldi pubblici inutilmente
spesi finora, nonché per le ingenti risorse pagate dai cittadini,
dai comitati e dalle associazioni ambientaliste per opporsi
all'ennesima fantasia di una Destra rimasta nel XX secolo".
ACON/COM/db