MIGRANTI. GRUPPO PD: STOP SPECULAZIONI, ACCOGLIENZA DIFFUSA FUNZIONA
(ACON) Trieste, 19 ott - "La questione dei migranti, con tutte
le problematiche che si porta dietro, non può essere ostaggio di
speculazioni politiche per alimentare paure tra i cittadini, ma
va gestita. Una rete di accoglienza diffusa integrata con dei
centri di prima accoglienza (cosa ben diversa dagli hotspot) è la
base necessaria per una corretta gestione dei fenomeni migratori.
L'ostinata contrarietà di Fedriga e del Centrodestra a un sistema
che, in Veneto, Zaia considera positivo, dimostra la volontà di
alimentare la propaganda e la narrazione che vuole lo straniero
come nemico sempre e comunque e non di affrontare il problema
concretamente".
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Pd Manuela
Celotti, Diego Moretti, Francesco Martines, Laura Fasiolo,
Massimiliano Pozzo, Francesco Russo, Roberto Cosolini e Nicola
Conficoni (Pd) e Marko Pisani (Ssk) che oggi a Trieste, nella
sede del Consiglio regionale, hanno incontrato i rappresentanti
degli enti e realtà del Fvg che stanno gestendo l'accoglienza dei
migranti, con particolare riferimento alle persone richiedenti
asilo, nei sistemi Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e
Sai (Sistema di accoglienza e integrazione).
"Partire dal punto di vista di chi è in prima linea nel sistema
di accoglienza dei migranti dovrebbe essere una logica
considerazione che purtroppo chi governa la Regione evita da
anni, facendo mancare il necessario ruolo di regia tra
prefettura, enti locali ed enti gestori del sistema di
accoglienza", commenta Celotti, promotrice dell'incontro,
riprendendo le considerazioni e sollecitazioni emerse dai
partecipanti. "Dal confronto di oggi traspare ciò che già si
conosceva: la Regione è impreparata ad affrontare il fenomeno
migratorio e l'accoglienza. È sotto gli occhi di tutti il
fallimento delle politiche del Governo Meloni e dell'approccio
ideologico di Fedriga e del suo Centrodestra".
"Vista la mancanza di volontà del Centrodestra, oggi abbiamo
aperto un'importante interlocuzione per avere una
rappresentazione di quello che succede nei nostri territori. Per
uscire da prese di posizione meramente strumentali è necessario
uno scambio tra politica e i soggetti che hanno le competenze".
"L'attuale sistema di welfare regionale - continua la consigliera
- non è in grado di garantire l'integrazione e la permanenza di
persone che da anni vivono sul nostro territorio in attesa del
riconoscimento del titolo e che spesso già lavorano nelle imprese
locali".
Un tema segnalato diffusamente dalle associazioni, sottolinea
ancora Celotti, "è quello della casa: una volta usciti dal
sistema di accoglienza, se non c'è una soluzione abitativa si
rischia di perdere anche il lavoro. In Fvg non ci sono infatti
case a disposizione, nonostante tutti gli alloggi sfitti e
liberi".
E ancora, si chiede l'esponente dem, "dov'è la Regione quando si
tratta di rappresentare le difficoltà degli enti di accoglienza
che attendono, anche da anni, dalle Prefetture di ricevere i
rimborsi per le spese anticipate anche per centinaia di migliaia
di euro? Non è possibile pensare che il sistema di accoglienza
pesi sulla mera sensibilità e disponibilità dei singoli Comuni,
perché o si capisce che l'accoglienza è una questione che
riguarda tutti, altrimenti solo poche comunità dovranno
continuare ad affrontare grandi concentrazioni di persone, in
particolari le città capoluogo. Basta guardare i dati del calo
demografico - conclude la nota - per accorgersi di quanto abbiamo
bisogno di politiche di integrazione, richieste peraltro anche da
Confindustria e Confartigianato".
ACON/COM/fa