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SCUOLA. GRUPPO PD: TAGLI SONO DANNO A SISTEMA, REGIONE FVG SI OPPONGA

23.10.2023
13:13
(ACON) Trieste, 23 ott - "Nella partita del dimensionamento scolastico il Friuli Venezia Giulia ha mancato di coraggio, non seguendo l'esempio di altre Regioni che si sono opposte al provvedimento del Governo o come l'Emilia-Romagna che ha fatto ricorso. Accorpare gli istituti non significa semplicemente ridurre i previsti 16 dirigenti e 16 direttori amministrativi; significa, invece, rimodulare gli organici amministrativi, tecnici e ausiliari, ridurre classi e docenti, diminuire risorse. E, a cascata, anche i conseguenti disagi ai territori".

Lo affermano in una nota i consiglieri regionali Laura Fasiolo, Massimiliano Pozzo e Francesco Russo (Pd), intervenendo nel dibattito sul dimensionamento della rete scolastica e aggiungendo l'auspicio che "la Giunta smetta di seguire supinamente la scelta del Governo, ascolti chi oggi chiede un cambio di rotta e si opponga ai tagli".

"Le linee guida definite dalla Regione Fvg - proseguono gli esponenti dem, componenti anche della VI Commissione che vanta competenze in materia di istruzione - sono funzionali all'aggiornamento del piano regionale di dimensionamento della rete scolastica, che dovrà essere adottato dalla Giunta entro il 30 novembre di ogni anno. La valenza è triennale, con aggiornamenti annuali che offrono comunque a Comuni e scuole la possibilità di presentare periodicamente eventuali richieste per raccordare la programmazione con le esigenze del territorio".

"Una magra consolazione, quando la programmazione regionale della rete scolastica e dell'offerta formativa del Fvg - continua l'intervento del Partito democratico - dovrebbe garantire la stabilità organica delle aree caratterizzate da particolari situazioni ambientali, sociali, economiche, culturali e principalmente linguistiche. L'assoluta specificità di tali condizioni dovrebbe escludere da processi di accorpamento le autonomie scolastiche regionali, tenute a favorire processi di collaborazione e integrazione con le istituzioni scolastiche transfrontaliere di Austria e Slovenia, nonché l'interazione con il sistema universitario e la formazione tecnico professionale, insieme all'opportunità di contatto tra i sistemi produttivi". "La norma regionale, in applicazione della legge nazionale 197/2022, precisa infatti che 'indicativamente non si procederà ad accorpamenti di autonomie scolastiche che ricadano nell'ambito di applicazione delle leggi di tutela di diverse minoranze linguistiche storiche riconosciute sul territorio regionale (friulano, sloveno e tedesco)'. Quindi, esprimiamo netta contrarietà, come altre Regioni hanno fatto e non la nostra, supinamente allineata al Governo, a un decreto - concludono Fasiolo, Pozzo e Russo - che prevede una graduale contrazione delle risorse, creando precarietà e incertezze nella formazione, dove si dovrebbe invece fortemente investire". ACON/COM/db



I dem Francesco Russo e, alla sua sinistra, Massimiliano Pozzo