News


DISABILITÀ. BULLIAN (PAT-CIV): DEFINIRE FUTURO CONSORZI E DIPENDENTI

23.10.2023
13:38
(ACON) Trieste, 23 ott - Nonostante la recente audizione dell'assessore Riccardi nella III Commissione regionale, con l'informativa in merito alle delibere di Giunta (1474 e 14789) sulla nuova configurazione dei servizi per la disabilità e sulla transizione collegata alla riforma (Lr 16/2022) votata quasi all'unanimità dal Consiglio regionale nel 2022, permangono numerose aree di incertezza. "Da una parte ci sono i diritti delle persone con disabilità e i presupposti condivisibili della riforma - afferma in una nota il consigliere regionale Enrico Bullian (Patto-Civica Fvg) - con la necessità di garantire equamente gli stessi servizi alle medesime condizioni sull'intero territorio regionale. Oggi, infatti, la situazione si presenta disomogenea, anche su questioni molto impattanti come la compartecipazione alle spese delle famiglie e dei Comuni. Tutta la parte analitica, illustrata in maniera molto approfondita dal dottor Zuttion, ha fatto emergere questo quadro disorganico (per esempio anche sulle diverse scelte verso strutture residenziali o semiresidenziali), e dunque appare indispensabile armonizzare la gestione del sistema per garantire i migliori e uniformi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) alle persone con disabilità".

"Dall'altra parte, è evidente - continua l'esponente di Opposizione - ci sia stata da parte regionale una sottovalutazione della complessità del passaggio riformatore, la cui entrata in vigore viene di fatto posticipata al 2025, mentre il 2024 sarà un periodo di transizione preparatorio alla riforma, durante il quale dovranno essere verificati tutti gli elementi che consentano la realizzazione del passaggio delle competenze e il dimensionamento dei nuovi servizi per le disabilità".

"Tuttavia - prosegue Bullian - sono rimaste inevase le domande e le segnalazioni che avevo portato all'attenzione della Commissione e dell'assessore Riccardi, e in particolare riguardano due aspetti". "Se appare doveroso - spiega Bullian - che il nuovo sistema debba continuare a definire le quote a carico degli utenti legandole all'Isee, la compartecipazione in capo agli enti locali dovrà essere garantita attraverso la 'quota di solidarietà', ovvero con la contribuzione dei Comuni che non sia solo sulla base dei casi, ma anche e soprattutto sulla base della popolazione, al fine di evitare impatti difficilmente sostenibili per piccoli e medi Comuni che all'improvviso si trovano a sostenere nuovi casi. Non è però ancora stato definito il quadro regionale di queste future compartecipazioni di enti locali e famiglie, ma rappresenta un aspetto che andrebbe chiarito fin da subito".

"L'altra questione macroscopica - sottolinea il consigliere - riguarda il futuro dei due Consorzi attualmente operanti nel settore della disabilità (Cisi nell'Isontino e Campp nella Bassa friulana) e dei loro dipendenti. Su questo permane l'incertezza, dal momento che, rispetto al progressivo superamento dei Consorzi nella funzione per la disabilità (la cui legittimazione giuridica deriva dalla Legge regionale 41/1996 che viene appunto abrogata con la Riforma del 2022), non è stata esplicitata alcuna progettualità innovativa che possa subentrare alla precedente competenza. Il richiamo normativo quindi appare piuttosto fumoso, fermo restando che l'ultima parola spetterà ai sindaci dei Comuni soci.

"Ne deriva un'incertezza generale sul futuro dei dipendenti, considerato anche il fatto che diversi risultano inquadrati come "insegnante educatore", qualifica che non appartiene al settore socio-sanitario o sanitario e per la quale non ho ricevuto risposta puntuale su quali prospettive si prefigurano per questi lavoratori: l'assorbimento nelle aziende sanitarie che gestiranno la disabilità, la permanenza nei Consorzi che forse rimarranno attivi o saranno trasferiti ai Comuni soci del Consorzio? Ne derivano considerazioni non banali, anche di natura sindacale, a livello di garanzia contrattuale adeguata al delicato ruolo che ricoprono, oltre che per le eventuali ricadute per i Comuni e per i relativi costi".

"Anche posticipando di un anno l'entrata in vigore della riforma - conclude Baullian - non appare pensabile continuare a rinviare queste decisioni che, alla lunga, potrebbero inficiare i presupposti della riforma". ACON/COM/li



Enrico Bullian (Patto-Civica Fvg)