PAYBACK SALUTE. COSOLINI (PD): FVG UNITO PER EVITARE CRISI SISTEMA
(ACON) Trieste, 25 ott - "L'allarme nazionale sul meccanismo di
payback per una possibile interruzione delle forniture sanitarie
riguarda anche la nostra regione. L'onere a carico delle imprese
del Friuli Venezia Giulia è di quasi 128 milioni, un importo
ingente che, mettendo in crisi le stesse imprese, rischia di
riversarsi sul sistema sanitario stesso. Da qui nasce la
richiesta collettiva e condivisa dall'intera Aula affinché la
Regione intervenga nei confronti del Governo perché garantisca la
tenuta delle aziende fornitrici, i livelli occupazionali ed eviti
quindi l'interruzione di forniture indispensabili ai servizi
sanitari".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Roberto Cosolini
(Pd), promotore di un ordine del giorno collegato al disegno di
legge 8 sull'Assestamento bis, sottoscritto da tutti i Gruppi di
Maggioranza e delle Opposizioni.
"Il docimento - fa sapere Cosolini - impegna la Giunta regionale
a richiedere al Governo un ulteriore rinvio dei termini di
pagamento entro il quale le imprese fornitrici di dispositivi
medici sono tenute ad adempiere all'obbligo di ripiano e farsi
parte attiva per il superamento del sistema del payback".
"Il payback sanitario sui dispositivi medici - ricorda il dem - è
un meccanismo che impone alle imprese fornitrici di contribuire a
pagare gli sforamenti dei tetti di spesa regionale dal 2015 in
poi. Questo intervento di regolazione del mercato volto a
contenere la spesa pubblica rischia, però, di mettere in serie
difficoltà le piccole e medie imprese alle quali sono richiesti
importi che spesso sono così ingenti da superare il fatturato
lordo di un anno prodotto portando le piccole e medie imprese del
Friuli Venezia Giulia al rischio di essere costrette alla messa
in liquidazione".
In definitiva, riassume Cosolini, "questa situazione rischia di
avere due effetti principali: in primis di determinare una grave
carenza delle forniture di dispositivi medici al servizio
sanitario regionale e, in secondo luogo, di colpire le pmi che
forniscono dispositivi medici, ossia circa 100 imprese con più di
500 addetti oltre all'indotto".
"Quindi - conclude l'esponente del Pd - abbiamo chiesto al
presidente Fedriga di intercedere nei confronti del Governo
affinché conceda innanzitutto un rinvio dei termini di pagamento
a cui sono tenute le imprese e a considerare il superamento del
sistema del payback valutando più moderne misure per il
contenimento della spesa, maggiormente capaci di salvaguardare,
da un lato, il tessuto economico produttivo rappresentato dalle
aziende e dall'altro la continuità e la qualità delle forniture
dei dispositivi medici".
ACON/COM/rcm