SALUTE. PELLEGRINO (AVS): OBLIO ONCOLOGICO PRINCIPIO NON NEGOZIABILE
(ACON) Trieste, 27 ott - "Quando, il 3 ottobre, l'Aula ha
suggellato la piena adesione alla mozione per accelerare l'iter
normativo nazionale per l'approvazione della legge sull'oblio
oncologico, votata all'unanimità dal Consiglio regionale, è stato
dato un forte segnale di civiltà verso tutte quelle persone che,
una volta guarite, non devono essere in alcun modo oggetto di
indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica".
Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Serena
Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra), facendo riferimento a un
articolo pubblicato su un quotidiano nazionale dal quale "si
apprende che una giovane donna è stata refertata come non idonea
a un concorso pubblico, perché ex paziente oncologica. La
signora, nonostante la laurea in Psicologia e un master con il
massimo dei voti, ha così dovuto rinunciare ad entrare nella
Guardia di Finanza".
"Chi ha avuto un tumore - prosegue l'esponente di Avs - può e
deve vivere normalmente. Ottenere la guarigione da una patologia
oncologica non basta per riacquistare serenità e vivere con piena
dignità: resta uno strascico discriminatorio e perennemente
lesivo dei diritti delle persone. Ancora oggi la certificazione
clinica della guarigione non elimina l'incomprensibile stigma e
le insopportabili discriminazioni che gravano sui guariti dal
cancro e impediscono la parità di trattamento nel lavoro, nei
rapporti con assicurazioni e banche, nelle procedure per le
adozioni e nella società in generale".
"La voglia, l'aspirazione e il desiderio di continuare a condurre
una vita normale, lavorativa e sociale, è di grande aiuto per le
persone malate e ancor di più per chi è guarito. In una società
civile come la nostra, la cosa più difficile per la politica -
conclude Pellegrino - è quella di analizzare e vedere quello che
sarà il punto di caduta. Lo è stato nelle riforme socio-sanitarie
degli anni Settanta, lo deve essere ancor di più oggi di fronte a
tematiche, una su tutte quelle del suicidio medicalmente
assistito, che vedono la dignità umana come principio non
negoziabile e men che meno derogabile".
ACON/COM/db