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FINE VITA. BULLIAN-LIGUORI (PAT-CIV): BENE L'OK A MOZIONE CONSIGLIO UD

30.10.2023
10:47
(ACON) Trieste, 30 ott - "Esprimiamo viva soddisfazione per l'approvazione all'unanimità da parte del Consiglio comunale di Udine della mozione favorevole a normare il fine vita, proposta dal Centrosinistra".

Lo affermano in una nota i consiglieri regionali Enrico Bullian e Simona Liguori (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg), aggiungendo che "l'apporto e la sollecitazione a legiferare che proviene dal secondo Comune della Regione per numero di abitanti è evidentemente un passaggio istituzionalmente rilevante, dopo che altri enti locali hanno già deliberato nella medesima direzione, anche con maggioranze di Centrodestra".

"L'intervento richiesto al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia - aggiungono i due esponenti del Patto-Civica - è conseguente agli spazi aperti dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha riconosciuto la possibilità di scegliere di essere accompagnati al fine vita nel caso di circoscritti e puntuali requisiti, che devono essere presenti tutti contemporaneamente (patologia irreversibile, fonte di sofferenza intollerabile con trattamento di sostegno vitale e persona lucida che autonomamente ha maturato il proposito). Dunque, non appare in alcun modo estendibile a generiche categorie (disabili, anziani, depressi, ecc.). Le Regioni non possono legiferare sul diritto in sé (competenza che spetta al Parlamento), ma possono - e, noi aggiungiamo, hanno il dovere di - intervenire per rendere esigibile il diritto sancito dalla Corte Costituzionale, definendo tempi, procedure e ruoli certi per le Aziende sanitarie che dovranno affrontare queste richieste, evitando di aggiungere alla sofferenza, anche il ricorso alla magistratura per rendere effettivo il diritto".

"La proposta di legge completa l'iter in meno di un mese, mentre Anna, la signora triestina affetta da sclerosi multipla, ha atteso il parere di Asugi per 11 mesi. Per questo motivo - spiegano Bullian e Liguori - viviamo con preoccupazione interventi fuorvianti e molto ideologici che sono apparsi di recente sulla stampa. Non possiamo infatti confondere il suicidio medicalmente assistito (garantito dalla sentenza della Corte Costituzionale, con il farmaco che viene autosommistrato dalla persona interessata) con l'eutanasia (ovvero, quando il decesso è frutto di un'azione diretta del medico che, eventualmente, solo il Parlamento potrebbe legiferare, trattandosi di un diritto attualmente non previsto nella legislazione italiana). Infatti, lo ribadiamo, non è l'eutanasia l'oggetto sul quale si concentra l'attenzione del legislatore regionale: chi sostiene il contrario, crea confusione e disinformazione". "Inoltre, siamo tutti consapevoli esista già dal 2017 una legge sul consenso informato - concludono Bullian e Liguori - che permette di rifiutare le cure, che possono portare al decesso, ma molto lentamente e con un carico di sofferenza aggiuntivo. La differenza con il suicidio medicalmente assistito è che, in quest'ultimo caso, attraverso l'autosomministrazione del farmaco letale si eviterebbero giorni di agonia alla persona interessata al fine vita e ai suoi famigliari". ACON/COM/db



Enrico Bullian (Patto-Civica)