CERIMONIE. MARTINES-POZZO(PD)-PELLEGRINO(AVS): GONARS RICHIAMO A PACE
(ACON) Trieste, 1 nov - "È tempo che le commemorazioni delle
tragedie del Novecento spronino le autorità di ogni Paese
democratico ad agire concretamente per una nuova e duratura pace".
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali Francesco
Martines e Massimiliano Pozzo (Pd) con Serena Pellegrino (Avs),
dopo aver preso parte alla cerimonia commemorativa presso il
sacrario di Gonars.
"La memoria e la pietas oggi hanno accomunato tutte le forze
politiche regionali attorno al monumento del cimitero di Gonars -
rifletono gli esponenti del Centrosinistra - per rendere omaggio
al sacrificio di quasi cinquecento internati sloveni e croati
morti nel campo di concentramento del piccolo paese friulano, tra
il 1941 e il 1943, vittime di un fascismo imperialista, violento
e antidemocratico. Donne, bambini e uomini che perirono di fame e
di stenti, rinchiusi in un campo di concentramento mentre
l'esercito fascista italiano, con la sua politica imperialista,
si macchiava di crimini di guerra contro la popolazione nella
Provincia italiana di Lubiana".
"Gonars e Visco, due paesi simboli accomunati dalle stesse
tragedie e poi la ex caserma Piave di Palmanova, uno dei quattro
centri di repressione antipartigiana del Friuli - dicono i tre
consiglieri regionali -, sono tutti luoghi della memoria dove il
fascismo aggressivo e asservito all'occupante nazista ha lasciato
segni indelebili di crudeltà e miseria umana".
"Oggi abbiamo bisogno delle medesima trasversalità per evitare la
nascita di forme nuove di nazionalismo, razzismo, irredentismo, e
abbiamo l'urgente necessità di non cadere nel facile tranello
delle giustificazioni. Non ci sono ragioni che giustifichino
guerra, massacri, violazioni dei diritti umani di popolazioni
civili inermi. La guerra in Ucraina, il criminale massacro di
israeliani da parte di Hamas e la reazione bellica ritorsiva
voluta dalle autorità israeliane sui campi profughi di Gaza -
concludono Martines, Pozzo e Pellegrino -, vanno rigettate con la
medesima fermezza. La fermezza della pace e del dialogo. È
necessario superare l'ideologia della contrapposizione con la
ragione limpida dei diritti universali".
ACON/COM/rcm