TRIESTE. GIACOMELLI (FDI): CADUTI 1953, ABERRANTI PAROLE DI PELLEGRINO
(ACON) Trieste, 8 nov - "Le parole della consigliera Serena
Pellegrino sui caduti nella rivolta di Trieste del 1953 non sono
semplicemente aberranti, sono anche profondamente rivelatrici di
una mentalità faziosa di certa Sinistra italiana che cerca di
modificare la storia a proprio uso e consumo".
Così, in una nota, il capogruppo di Fratelli d'Italia, Claudio
Giacomelli.
"I caduti triestini del '53 sono stati riconosciuti dalla
Presidenza della Repubblica Italiana con la Medaglia d'Oro al
Valor Civile con la seguente motivazione - precisa il consigliere
-: Animato da profonda passione e spirito patriottico partecipava
ad una manifestazione per il ricongiungimento di Trieste al
Territorio nazionale, perdendo la vita in violenti scontri di
piazza. Nobile esempio di elette virtù civiche e amor patrio,
spinti sino all'estremo sacrificio. Trieste 5-6 novembre 1953".
"Supponiamo che la consigliera Pellegrino, in perfetto stile
Germania Est, intenda dire che anche l'allora Presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, eletto dopo proposta di quel
pericoloso fascista di Massimo D'Alema, fosse un bieco
revisionista di Destra. L'unica verità è che il patriottismo e
soprattutto il coraggio fanno ancora paura a questa Sinistra che
non possiede né l'uno né l'altro" prosegue nella nota il
rappresentante di FdI.
"Se la consigliera Pellegrino avesse letto la risoluzione
dell'on. Matteoni, che ringrazio vivamente, avrebbe trovato la
frase precisa in cui si specifica che i caduti triestini del '53
persero la loro vita nei violenti scontri di piazza con le truppe
della Polizia civile alle dipendenze del Governo militare alleato
- conclude il consigliere -. La Destra italiana non ha mai fatto
sconti su nessuna vicenda del confine orientale. Può la Sinistra
dire lo stesso?".
ACON/COM/mt