FINE VITA. PELLEGRINO (AVS): AL LAVORO PER MIGLIORARE PROPOSTA LEGGE
(ACON) Trieste, 14 nov - "Dopo aver ascoltato con molta
partecipazione, questa mattina in Consiglio regionale, gli
interventi degli auditi sulla questione del suicidio medicalmente
assistito, ho ritenuto di ricordare a tutti che il percorso di
stesura di una legge è per sua stessa natura perfettibile: quindi
esorto a lavorare per migliorare il disegno di legge di
iniziativa popolare là dove è necessario e per escludere
qualsiasi possibile vulnus di legittimità o eventuale aberrazione
interpretativa".
Lo dichiara, come si legge in una nota, la consigliera regionale
Serena Pellegrino, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra in
Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, al termine della
seconda serie di audizioni in III Commissione sulla
mozione n. 6 "Fine vita, la Regione si impegni a garantire che
ogni persona sia libera di scegliere senza condizionamenti
esterni" e alla proposta di legge regionale n. 7, "Procedure e
tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio
medicalmente assistito".
"Ho inteso ribadire in aula - precisa Pellegrino - che di questa
legge non si deve aver paura, esattamente come della legge sul
divorzio o sull'aborto, perché non imporrà mai niente al
personale percorso di vita dell'individuo, non potrà mai ledere
il credo di qualcuno imponendogli le convinzioni di altri. Semmai
accade il contrario, cioè che il non disporre di norme che
regolino e agevolino il suicidio medicalmente assistito è lesivo
delle scelte e della volontà di quelle persone che ne hanno
bisogno per se stesse, di quella parte della popolazione che non
possiamo ignorare e di cui anche noi potremmo purtroppo un giorno
fare parte".
"Si badi anche al fatto - conclude la consigliera di Avs - che
gli scenari della sanità nazionale sono sempre più cupi, che noi,
a partire dalla Corte Costituzionale, discutiamo di sostegni
vitali, cure palliative e domiciliari e di terapia del dolore
mentre il rischio tangibile è che moltissimi a breve non abbiano
nemmeno le cure di base e subiscano pesantissime discriminazioni,
e a poco o nulla servirà invocare le norme costituzionali a
tutela della vita e della salute".
ACON/COM/fa