CARBURANTI. NOVELLI (FI): SUPERARE PROBLEMA PREZZI IN AREE DI CONFINE
(ACON) Trieste, 17 nov - Superare un problema "che si trascina da
molto, troppo tempo". Dare una soluzione "strutturale a un
problema che non riguarda solo il Friuli Venezia Giulia ma molte
zone in Europa situate al confine tra Paesi che applicano prezzi
e tariffe diverse". E, quindi, prendere atto che "il tema
riguarda tutta l'Unione Europea e che dal Fvg può partire una
proposta comunitaria, passando attraverso il governo nazionale.
Si tratta di una proposta evidentemente complessa ma, secondo me,
doverosa dal punto di vista politico, che trae spunto da quanto
la Regione ha fatto e continua a fare: semplicemente, un
intervento comunitario darebbe molta più forza e struttura alla
misura".
Così, in una nota, Roberto Novelli, consigliere regionale di
Forza Italia, che ha depositato "una mozione finalizzata a
promuovere una sensibilizzazione sul tema con il Governo
nazionale e a livello comunitario per trovare delle formule utili
a riequilibrare, per quanto possibile, l'impatto della
concorrenza nelle zone di confine. Da parlamentare avevo già
scritto all'allora ministro per gli Affari europei Vincenzo
Amendola: intendo proseguire questa iniziativa anche da piazza
Oberdan a Trieste".
Il forzista ricorda che "il prezzo dei carburanti all'interno
dell'Unione Europea si differenzia di Paese in Paese e in Italia,
per lunghi periodi, è arrivato anche a quasi due euro al litro
sia per la benzina che per il gasolio - i prezzi sono in continua
variazione, spesso con ritocchi verso l'alto- classificando,
così, il nostro Paese al settimo posto per importo più alto al
litro. In Friuli Venezia Giulia, dall'introduzione della legge
regionale 5 dicembre 2008, numero 14, dopo l'abolizione della
Zona Franca, per le aziende che si occupano della vendita del
carburante, è iniziata una grave crisi dovuta anche alla
concorrenza nel prezzo di vendita operato dai distributori
sloveni".
"Nello specifico, nella nostra regione, per lunghi periodi -
spiega il consigliere di Maggioranza - si è verificato che il
costo medio della benzina si sia attestato a un prezzo largamente
superiore rispetto a Slovenia e Austria: questa differenza spinge
molti cittadini delle aree italiane più prossime al confine, ad
oltrepassare la frontiera non solo per rifornirsi di carburante,
ma anche per effettuare, con l'occasione, altri acquisti. Questo
comportamento, seppur effettuato nel rispetto del principio di
libera circolazione delle merci di cui al Trattato sul
Funzionamento dell'Unione Europea, porta però ad una riduzione di
scambi commerciali all'interno del nostro Paese con il
conseguente mancato introito per l'erario, delle accise e
dell'imposta sul valore aggiunto. Questi comportamenti non si
osservano solo in Italia, ma anche in altre aree di confine e che
dette dinamiche, pur non rappresentando una concorrenza sleale,
creano uno squilibrio che deve essere ridotto e possibilmente
azzerato".
"Le organizzazioni di categoria - ha concluso Novelli - tra cui
la Faib Confesercenti Fvg, alla luce del perdurare della crisi
degli operatori in particolare nella zona confinaria, hanno
sottolineato le sfide attuali legate ai prezzi dei prodotti
petroliferi in aumento e alla transizione energetica, richiedendo
azioni concrete, tra cui l'attivazione, ad esempio, dell'accisa
mobile per contenere gli aumenti dei carburanti e una riforma
approfondita del settore. La politica non può limitarsi a piccoli
espedienti: serve una norma, possibilmente estensibile a tutte le
regioni che si trovano in una condizione simile a quella del Fvg".
ACON/COM/li