ISRAELE-HAMAS. MARTINES(PD): MOZIONE UNITARIA NON CITA MORTI DI GAZA
(ACON) Trieste, 21 nov - "Il mio voto di astensione sulla
mozione unitaria, sulla quale si è giunti dopo un apprezzabile
sforzo del presidente Fedriga e di tutti i capigruppo, è motivato
dal fatto che sono venute meno tutte le premesse della mozione
presentata dalle Opposizioni, dove fra le altre cose si parlava
della reazione d'Israele e delle pesanti perdite tra la
popolazione civile nella Striscia di Gaza, denuncia questa per me
significativa e che purtroppo non veniva minimante citata nel
testo della nuova mozione, la quale condanna giustamente Hamas
perché usa i civili come scudi umani e impedisce loro la fuga
dalle zone di guerra, ma niente dice dei bombardamenti di Israele
sugli abitati di Gaza e sugli ospedali uccidendo giorno dopo
giorno civili, alla ricerca dei rifugi dei terroristi di Hamas".
Lo afferma in una nota Francesco Martines, consigliere regionale
del Pd che ha votato astensione, in Aula, alla mozione
trasversale sulla condanna all'attacco subito da Israele il 6 e 7
ottobre scorso da parte di Hamas.
"Pur avendo tutto il rispetto per il popolo ebraico e per la loro
religione, come peraltro per tutte le religioni e i popoli che le
professano - spiega Martines -, la mozione iniziale presentata da
Forza Italia dal titolo 'Pieno sostegno a Israele', mai
aggiornata dopo il 7 ottobre e poi ritirata dopo una lunga
trattativa, era invotabile perché volutamente non si faceva cenno
alla situazione del popolo palestinese e in generale alla storica
questione palestinese, alla reazione dell'esercito israeliano
che, a fronte del condannabile massacro di migliaia di
israeliani da parte del gruppo terroristico Hamas, ha fatto oltre
diecimila vittime civili, delle quali il 40% sono bambini nella
Striscia di Gaza. Non si poteva votare un documento che
condannava la violenza a senso unico, perché la violenza e gli
atti di guerra che colpiscono i civili devono sempre e comunque
trovare una condanna unanime, rispettando il dettato della nostra
Costituzione che vuole la risoluzione pacifica dei conflitti".
"E' proprio difficile non voler vedere la realtà di quanto sta
succedendo in quell'area del Medio Oriente - così ancora il dem -
come non è giusto non vedere e capire le sofferenze del popolo
israeliano, che ultimamente sembra protestare contro la politica
di Netanyahu, e non si può non tener conto di quanto sta
succedendo nella Striscia di Gaza, dove 2 milioni di persone
vivono in un'area di 360 chilometri quadrati, da dove non possono
andar via né tornare liberamente, dove l'80% degli abitanti
dipende dagli aiuti umanitari e le persone che vi vivono sotto la
soglia di povertà sono l'81%, il 96% dell'acqua dell'unica falda
acquifera non è adatta al consumo umano, nel 2022 più di
ventimila pazienti hanno richiesto un permesso per potersi curare
all'estero".
"E' chiaro che bisogna iniziare a fare ragionamenti non più
sbilanciati sulla difesa unilaterale del solo Stato d'Israele
perché non portano a nessun risultato positivo per giungere ad
una stabilizzazione della situazione di guerra di quell'area e il
sostenere e ribadire, come si è fatto - evidenzia l'esponente di
Centrosinistra -, che anche il popolo palestinese ha diritto a un
proprio Stato riconosciuto, rispettando così la risoluzione Onu
nr. 181 del 29 novembre 1947 che riassume il concetto di 'due
popoli, due Stati', può velocizzare un auspicabile processo di
pace".
"Ritengo coerente che all'esterno, nel dare con grande senso di
responsabilità un messaggio di pace, questo segnale ha valore
solo se si riconoscono i diritti ad esistere del popolo
israeliano come del popolo palestinese e se si condanna
chiaramente e parimenti la violenza dei terroristi di Hamas, da
distinguere dal popolo palestinese, e la reazione dell'esercito
israeliano", conclude Martines.
ACON/COM/rcm