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ISRAELE-HAMAS. MARTINES(PD): MOZIONE UNITARIA NON CITA MORTI DI GAZA

21.11.2023
17:35
(ACON) Trieste, 21 nov - "Il mio voto di astensione sulla mozione unitaria, sulla quale si è giunti dopo un apprezzabile sforzo del presidente Fedriga e di tutti i capigruppo, è motivato dal fatto che sono venute meno tutte le premesse della mozione presentata dalle Opposizioni, dove fra le altre cose si parlava della reazione d'Israele e delle pesanti perdite tra la popolazione civile nella Striscia di Gaza, denuncia questa per me significativa e che purtroppo non veniva minimante citata nel testo della nuova mozione, la quale condanna giustamente Hamas perché usa i civili come scudi umani e impedisce loro la fuga dalle zone di guerra, ma niente dice dei bombardamenti di Israele sugli abitati di Gaza e sugli ospedali uccidendo giorno dopo giorno civili, alla ricerca dei rifugi dei terroristi di Hamas".

Lo afferma in una nota Francesco Martines, consigliere regionale del Pd che ha votato astensione, in Aula, alla mozione trasversale sulla condanna all'attacco subito da Israele il 6 e 7 ottobre scorso da parte di Hamas.

"Pur avendo tutto il rispetto per il popolo ebraico e per la loro religione, come peraltro per tutte le religioni e i popoli che le professano - spiega Martines -, la mozione iniziale presentata da Forza Italia dal titolo 'Pieno sostegno a Israele', mai aggiornata dopo il 7 ottobre e poi ritirata dopo una lunga trattativa, era invotabile perché volutamente non si faceva cenno alla situazione del popolo palestinese e in generale alla storica questione palestinese, alla reazione dell'esercito israeliano che, a fronte del condannabile massacro di migliaia di israeliani da parte del gruppo terroristico Hamas, ha fatto oltre diecimila vittime civili, delle quali il 40% sono bambini nella Striscia di Gaza. Non si poteva votare un documento che condannava la violenza a senso unico, perché la violenza e gli atti di guerra che colpiscono i civili devono sempre e comunque trovare una condanna unanime, rispettando il dettato della nostra Costituzione che vuole la risoluzione pacifica dei conflitti".

"E' proprio difficile non voler vedere la realtà di quanto sta succedendo in quell'area del Medio Oriente - così ancora il dem - come non è giusto non vedere e capire le sofferenze del popolo israeliano, che ultimamente sembra protestare contro la politica di Netanyahu, e non si può non tener conto di quanto sta succedendo nella Striscia di Gaza, dove 2 milioni di persone vivono in un'area di 360 chilometri quadrati, da dove non possono andar via né tornare liberamente, dove l'80% degli abitanti dipende dagli aiuti umanitari e le persone che vi vivono sotto la soglia di povertà sono l'81%, il 96% dell'acqua dell'unica falda acquifera non è adatta al consumo umano, nel 2022 più di ventimila pazienti hanno richiesto un permesso per potersi curare all'estero".

"E' chiaro che bisogna iniziare a fare ragionamenti non più sbilanciati sulla difesa unilaterale del solo Stato d'Israele perché non portano a nessun risultato positivo per giungere ad una stabilizzazione della situazione di guerra di quell'area e il sostenere e ribadire, come si è fatto - evidenzia l'esponente di Centrosinistra -, che anche il popolo palestinese ha diritto a un proprio Stato riconosciuto, rispettando così la risoluzione Onu nr. 181 del 29 novembre 1947 che riassume il concetto di 'due popoli, due Stati', può velocizzare un auspicabile processo di pace". "Ritengo coerente che all'esterno, nel dare con grande senso di responsabilità un messaggio di pace, questo segnale ha valore solo se si riconoscono i diritti ad esistere del popolo israeliano come del popolo palestinese e se si condanna chiaramente e parimenti la violenza dei terroristi di Hamas, da distinguere dal popolo palestinese, e la reazione dell'esercito israeliano", conclude Martines. ACON/COM/rcm



  • Francesco Martines (Pd)
    Francesco Martines (Pd)