SALUTE. MASSOLINO-LIGUORI (PATTO-CIV): MOZIONE SU PROGETTO BURLO DI TS
(ACON) Trieste, 3 dic - "Una moratoria sull'esecuzione
dell'attuale progetto per ridiscuterlo in maniera integrale e
approfondita, con tempi certi e brevi e garantendo l'ascolto
della cittadinanza, soprattutto dei portatori di interesse e del
personale sanitario e medico, mentre si portano avanti gli altri
interventi compresi nel progetto per la riqualificazione
dell'ospedale di Cattinara, a Trieste".
Questa la richiesta principale della mozione presentata
all'Assemblea legislativa dalle consigliere regionali Giulia
Massolino e Simona Liguori, del Gruppo consiliare Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg, riassumendo "le istanze di operatrici e
operatori - fanno sapere in una nota le due esponenti di
Opposizione - raccolte da Adesso Trieste nel suo percorso di
ascolto, oltre a quelle del comitato Salviamo il Burlo e la
Pineta di Cattinara, a cui AT aderisce".
"Il progetto di trasferimento del Burlo - spiega la Massolino - è
vecchio e inadeguato: non risponde alle necessità dell'ospedale
materno-infantile. Siamo preoccupate per le sorti del Burlo, la
cui autonomia ed efficienza deve essere garantita, per non
rischiare di perdere la qualifica Irccs. Nel nuovo progetto, da
sviluppare con un percorso di ascolto del personale medico e
sanitario, devono esserci adeguati spazi per pazienti, sia adulte
che minori, senza promiscuità o accorpamenti con l'ospedale per
adulti, aumentando i posti letto e mantenendo il pronto soccorso
infantile e ostetrico".
"Se verrà confermata l'ipotesi di trasferimento - così ancora la
consigliera -, chiediamo alla Regione di mantenere nella
struttura di via dell'Istria tutte le funzioni del Burlo che non
è necessario e utile spostare a Cattinara, scongiurando
l'attuazione del Piano regolatore attualmente vigente che
prefigura un nuovo centro commerciale nello stile del complesso
dell'ex Maddalena. Allo stesso tempo, chiediamo di trovare
soluzioni alternative all'abbattimento della pineta per la
costruzione del parcheggio, anche sviluppando un piano per il
mobility management del personale e delle e dei pazienti, per
ridurre l'utilizzo dell'auto privata per ogni spostamento ove non
sia strettamente necessario".
"Infine - conclude l'esponente del Patto-Civica Fvg -, invitiamo
a valutare l'opportunità di includere nel nome dell'istituto di
cura, così come nelle comunicazioni relative alle sue attività,
la cura delle donne oltre che di madri e minori".
ACON/COM/rcm