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SALUTE. III COMM: RIFORMA CONSULTORI, OPPOSIZIONE ABBANDONA SEDUTA

06.12.2023
17:01
(ACON) Trieste, 6 dic - La riorganizzazione dei consultori familiari triestini decisa da Asugi è stata spiegata oggi dai tecnici dell'Azienda sanitaria ai soli consiglieri di Maggioranza. Tutti gli esponenti di Opposizione hanno infatti deciso di abbandonare la seduta della III Commissione consiliare come segno di protesta contro la mancata convocazione, da parte del presidente Carlo Bolzonello (Fp), di tre associazioni che erano state indicate da chi aveva richiesto l'audizione.

È stata innanzitutto Giulia Massolino (Patto-Civica) a contestare la decisione di invitare soltanto il direttore generale di Asugi, Antonio Poggiana, i suoi uffici e l'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi. Riepilogando le mail scambiate con la presidenza, Massolino ha spiegato di aver chiesto invano un rinvio della seduta di Commissione a gennaio, in modo da ascoltare nello stesso momento tutte le parti.

"La nostra richiesta è stata snaturata - le ha dato manforte Roberto Cosolini (Pd) - in quanto andava sentita non solo l'Azienda sanitaria ma anche i rappresentanti dei cittadini preoccupati, che hanno promosso una protesta diffusa sul territorio". Simona Liguori (Patto-Civica), che è vicepresidente della Terza, ha ricordato che "dopo l'Ufficio di presidenza del 21 novembre scorso gli uffici della Commissione chiesero indirizzi e numeri di telefono delle associazioni Non una di meno, Comitato difesa consultori e Coordinamento difesa sanità pubblica. Successivamente - è la sua conclusione - è stata presa la decisione politica di audire solo l'assessore Riccardi".

Sulla stessa linea la collega di gruppo Manuela Celotti ("Le audizioni servono per ascoltare chi porta un contributo alla discussione, rappresentando le diverse posizioni") e gli altri due consiglieri dem Francesco Martines e Nicola Conficoni. Serena Pellegrino (Avs) ha lamentato "troppe situazioni analoghe", ha chiesto invano di "tenere aperta quest'audizione convocando subito gli altri soggetti" ed è entrata per un attimo nel merito facendo notare che "la legge prevede un certo numero di consultori ogni tot abitanti".

Chiamato in causa, Bolzonello ha replicato spiegando che "esiste un Ufficio di presidenza chiamato a vagliare le richieste dei consiglieri: non è che chiunque alza la mano può venire qui, si rischierebbe di andare avanti con venti commissioni al mese. Io propongo di ascoltare chi ha affrontato questo problema dal punto di vista tecnico-esecutivo - ha aggiunto il presidente della III Commissione - e poi eventualmente di andare a sentire altri soggetti, che abbiano però qualcosa in più da dire rispetto a quanto rappresentano i singoli consiglieri". Una spiegazione che non ha modificato la decisione dei consiglieri di Opposizione, usciti compattamente dalla Sala gialla al momento di ascoltare Poggiana.

Il dg Poggiana ha affidato alla sua dirigenza il compito di spiegare la riforma: al posto delle 4 strutture complesse che storicamente operavano nell'area giuliana suddividendosi il territorio - è stato detto - vengono attivate 2 strutture, non più legate alla zona ma alla funzione, con un orario più esteso (almeno 10 ore di copertura contro le 7 attuali), una più ampia concentrazione di personale e maggiore copertura delle differenti professionalità (ginecologia, ostetricia, psicologia). Se dunque oggi i consultori chiudono alle 16, con la riorganizzazione si potrà tenere aperto fino alle 18, "orari molto richiesti da giovani, donne e uomini impegnati al lavoro". Ci sarà dunque, assicurano i tecnici, un aumento dell'accessibilità ai servizi, anche perché le compresenze favoriranno l'invio di operatori a domicilio, senza contare che le persone potranno scegliere liberamente la sede nella quale recarsi.

"La riduzione di due hub - ha aggiunto Poggiana al termine della relazione tecnica, rispondendo alle considerazioni espresse da Michele Lobianco (FI) e dallo stesso presidente Bolzonello - comporta in realtà un ampliamento del servizio, grazie alla compresenza di un'equipe multidisciplinare, come richiede la legge. Tenere un ambulatorio aperto per 3 ore al giorno con una sola ostetrica non significa avere un vero consultorio. E a chi si lamenta per gli spostamenti, ricordo che la provincia di Trieste è piccola e assai ben servita dai mezzi pubblici".

Le conclusioni sono state affidate all'assessore. "Il nostro compito - ha ricordato Riccardi - è definire obiettivi di salute che devono tendere a migliorare, ma gli aspetti gestionali vengono affidati alle aziende sanitarie e talvolta dimentichiamo che i professionisti fanno il loro lavoro sulla base di elementi oggettivi. In questo caso - ha concluso il titolare della delega alla Salute - mi sembra che sia oggettivo il miglioramento della qualità del servizio". ACON/FA



  • Carlo Bolzonello (Fp), presidente della III Commissione. Al suo fianco l'assessore Riccardo Riccardi
    Carlo Bolzonello (Fp), presidente della III Commissione. Al suo fianco l'assessore Riccardo Riccardi
  • Giulia Massolino (Patto-Civica)
    Giulia Massolino (Patto-Civica)
  • Manuela Celotti (Pd), accanto al collega di gruppo Francesco Martines
    Manuela Celotti (Pd), accanto al collega di gruppo Francesco Martines
  • Roberto Cosolini (Pd)
    Roberto Cosolini (Pd)
  • Michele Lobianco (Forza Italia)
    Michele Lobianco (Forza Italia)
  • Simona Liguori (Patto-Civica)
    Simona Liguori (Patto-Civica)
  • Il direttore generale di Asugi, Antonio Poggiana, durante l'audizione
    Il direttore generale di Asugi, Antonio Poggiana, durante l'audizione
  • Un altro momento della seduta nella Sala gialla del Cr
    Un altro momento della seduta nella Sala gialla del Cr