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VIOLENZA DONNE. III COMM: OK REGOLAMENTO PER ACCREDITAMENTO STRUTTURE

06.12.2023
17:24
(ACON) Trieste, 6 dic - La III Commissione consiliare, presieduta da Carlo Bolzonello (Fp), ha espresso parere favorevole in merito alla delibera di Giunta relativa al regolamento di attuazione dell'articolo 23 della legge regionale 12/2021 in materia di interventi per la tutela delle donne vittime di violenza, nonché per le procedure di autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture antiviolenza.

Nell'introdurre i temi oggetto del regolamento, l'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, ha spiegato che questo prevede nuove modalità di finanziamento delle strutture "allo scopo di garantire il funzionamento di una filiera organica di servizi dedicati al supporto delle donne vittime di violenza" ed è il risultato "di un percorso ampio e condiviso con gli stakeholders, a partire dai servizi sociali dei Comuni e con la partecipazione delle associazioni".

Miriam Totis, della direzione Salute, ha quindi dato alcune specifiche chiarendo, tra l'altro, che il regolamento, costruito tenuto conto della recente normativa approvata d'intesa tra Stato e Regioni, prevede strutture definite socioassistenziali secondo la legge 6/2006, per cui si precisa che l'autorizzazione e l'accreditamento devono essere definiti dal Comune dove ha sede la struttura. Toccate anche le questioni della riservatezza, del pagamento dei servizi ("Nelle case rifugio e semi-autonomia, quando garantiamo l'organizzazione garantiamo anche il personale") e della reperibilità delle operatrici.

Molte le richieste di chiarimenti da parte dei consiglieri delle Opposizioni. Furio Honsell (Open) ha parlato della destinazione delle risorse decise in Stabilità sulla materia ("Non è chiara la percentuale destinata agli enti locali e quella ai soggetti attuatori"), Simona Liguori (Patto-Civica Fvg) ha riportato le segnalazioni delle associazioni in merito "alla gestione del personale non interno" in tema di supporto educativo dei minori, mentre Rosaria Capozzi (M5S) ha chiesto le ragioni di attivazione della procedura tramite Suap e evidenziato "la presenta di requisiti stringenti".

Di gestione e organizzazione della formazione si sono preoccupati Nicola Conficoni (Pd), Serena Pellegrino (Avs) e Manuela Celotti (Pd), che ha ribadito la necessità di strutturare una rete che coinvolga anche "i soggetti che intervengono nella fase di emersione della violenza", come medici di pronto soccorso, assistenti sociali e forze dell'ordine, ma anche amministratori locali.

Infine Laura Fasiolo (Pd) ha interrogato la direzione regionale sull'interazione tra consultori e centri antiviolenza ("È la presa in carico che garantisce l'integrazione tra servizi sociali, sanitari e centri", è stata la replica), mentre il consigliere dem Massimiliano Pozzo ha chiesto specifiche sulla reperibilità delle operatrici ("Non è h24, c'è una segreteria che mette in contatto con il numero 1522", gli è stato detto).

La dirigente Totis ha dunque definito la questione che ha suscitato più riflessioni: "Esiste una formazione che viene fatta dalle Aziende sanitarie, dai servizi sanitari e dai centri antiviolenza. La Regione poi organizza annualmente dei corsi. Rispetto agli enti di formazione, questa è una scelta strategica per ottenere fondi sociali europei, ma l'organizzazione dell'attività è costruita da noi. Negli ultimi anni, sono stati attivati corsi aperti a tutti gli operatori e alle forze dell'ordine per arrivare ad un approccio e un linguaggio condiviso".

Sul piano attuativo triennale, di interesse di Celotti, si è detto che "deve essere nominato l'organismo che procederà con il piano", mentre in materia di costi dei Comuni, Totis ha riferito che "la Regione darà, tra fondi nazionali e fondi regionali, 3 milioni ai centri antiviolenza e al sistema complessivo" e in merito alla retta "il costo deve essere garantito attraverso il fondo sociale". Infine su minori, entrano in gioco "i servizi sociali dei Comuni che hanno la loro tutela: il lavoro che si deve fare è di integrazione. Ognuno deve fare la propria parte e il personale che li segue ha la formazione per farlo". Ultimo punto il riparto dei finanziamenti: 80% garantito per i centri antiviolenza, il 13% per la formazione e il 7% per gli orfani di femminicidio.

L'assessore Riccardi ha chiuso condividendo l'osservazione di Celotti: "Sarebbe importante garantire che, nella costruzione del programma delle attività degli enti accreditati, si prevedano le esperienze che concorrono alla gestione del fenomeno elencate dalla consigliera". ACON/MT



  • L'assessore Fvg alla Salute, Riccardo Riccardi, e il consigliere Carlo Bolzonello (Fp), presidente della III Commissione
    L'assessore Fvg alla Salute, Riccardo Riccardi, e il consigliere Carlo Bolzonello (Fp), presidente della III Commissione
  • Manuela Celotti (Pd)
    Manuela Celotti (Pd)
  • Simona Liguori (Patto-Civica Fvg) e Rosaria Capozzi (M5S)
    Simona Liguori (Patto-Civica Fvg) e Rosaria Capozzi (M5S)
  • Furio Honsell (Open)
    Furio Honsell (Open)
  • Nicola Conficoni (Pd)
    Nicola Conficoni (Pd)