BILANCIO. FINE DISCUSSIONE GENERALE CON BUNA, POI REPLICHE RELATORI
(ACON) Trieste, 13 dic - "Approda in Aula un documento costruito
attraverso un bagaglio storico, culturale e produttivo, nonché
politico, che permette una visione dei prossimi anni lungimirante
e, pertanto, senza improvvisazioni. Tuttavia, come al solito, la
maggior parte dell'Opposizione, con i propri interventi, illustra
uno scenario catastrofico della nostra regione. Certamente non lo
riproduco ma, al tempo stesso, rassicuro chi ci ascolta che non è
così".
Queste le parole della consigliera regionale Lucia Buna (Lega),
ultima a intervenire nella discussione generale sulla manovra di
bilancio in corso di esame dall'Aula presieduta da Mauro Bordin.
"Un documento - ha continuato l'esponente del Carroccio - che
guarda al futuro, mettendo al centro l'interesse collettivo
complessivo e con la vivacità di misure che coinvolgono tutti i
settori sociali ed economici. Tra queste la vicinanza manifestata
alle imprese, mai lasciate sole dall'Amministrazione regionale,
ma anche lo spazio dedicato a cultura e sport, dove il Friuli
Venezia Giulia si conferma fra le Regioni che più investono in
questi comparti, alle famiglie con i contributi per la stipula di
polizze assicurative da eventi atmosferici, e alle politiche di
valorizzazione del turismo".
Conclusa la discussione è stato il momento delle repliche dei
relatori di Maggioranza e Opposizione. A intervenire per primo
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) che ha ribadito come "si tratti
di una finanziaria particolarmente ricca, ma priva di strategia e
di contenuti. Un'abbondanza di risorse che rischia di non far
mettere a fuoco nel migliore dei modi il loro utilizzo, dove
manca quel pensiero critico che sottopone ogni spesa a una
riflessione oculata. Ne è un esempio l'emendamento per sostenere
i fuochi epifanici, tradizione che possiamo tollerare ma che,
considerando le emissioni del giorno dopo, non andrebbe
incentivata".
"Bisogna capire se, il modus operandi scelto dalla Maggioranza -
ha attaccato Massimo Moretuzzo (capogruppo del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg) - sia il modo migliore per impiegare le
risorse: destinarle indistintamente a tutti non sempre porta
buoni risultati. Alcuni emendamenti troverebbero anche il mio
favore, come quello sulle tombe monumentali o per la sistemazione
delle sedi degli alpini, se non fosse che i fondi a disposizione
sono destinati a specifici interventi con il risultato di creare
solamente enormi aspettative".
Diverse le punzecchiature rivolte ai consiglieri di Forza Italia
da Moretuzzo, definendo "inquietante il tema della sostituzione
etnica", sollevato da Roberto Novelli, e invitando "il presidente
Fedriga a chiamare la Fincantieri per risolvere la questione e la
denuncia di mancanza di risposte sulle criticità riscontrate sul
sistema delle autonomie locali e della sanità".
"Una manovra che non va interamente rigettata - ha spiegato
Andrea Carli (Pd) - con dei punti assolutamente interessanti e
condivisibili. Soprattutto per quanto riguarda le imprese e le
attività produttive, ma nella quale non sono stati affrontati
alcuni dei punti nodali, nonostante l'importante dotazione di
risorse a disposizione. La maggior parte degli emendamenti
riguardano aspetti puntuali, senza andare a centrare almeno due o
tre bersagli fondamentali, come il Sistema sanitario regionale,
la denatalità, il settore manifatturiero e la crisi degli enti
locali, temi che necessitano di poste adeguate".
"Una manovra - ha sottolineato Andrea Cabibbo (capogruppo di FI)
- che ha ridistribuito risorse senza tagli e con implementazioni
in settori strategici, senza chiudere gli occhi davanti alle
difficoltà che la nostra regione dovrà affrontare. Abbiamo un
bilancio che, per oltre la metà, è dedicato alla sanità ma,
proprio perché siamo una Maggioranza responsabile e pronta ad
affrontare le sfide, guardiamo avanti considerando anche il ruolo
geopolitico che il Fvg è chiamato a giocare con l'ampliamento a
Est e la necessità di incrementare le infrastrutture come il
porto e l'Alta velocità".
"Emendamenti - ha commentato Mauro Di Bert (capogruppo di Fedriga
presidente) - dedicati alle attività produttive con importanti
fondi per mantenere solido il comparto, sinonimo di benessere e
lavoro, alla scuola, all'istruzione e alla cultura. Aumentando
così l'attrattività del nostro territorio e la qualità della vita
che si conferma sempre ad altissimi livelli, anche grazie alle
misure attuate dalla Regione, pronta ad ascoltare le esigenze dei
suoi cittadini. Istanze che potrebbero essere scambiate per
banali o minori ma che, invece, servono per aumentare la coesione
sociale".
"Penso che il Fvg sia veramente la migliore regione in cui
abitare - ha commentato Alessandro Basso (FdI) grazie al
benessere sociale raggiunto e alle misure prese da questa
Amministrazione su temi come gli asili nido, infrastrutture,
concertazione, Dote scuola e le decisioni prese per il sociale,
per il fotovoltaico, per lo sport, per la cultura".
Nel suo intervento Basso ha difeso l'operato della Maggioranza
ricordando ai consiglieri, di ambedue gli schieramenti, che dalla
discussione e della terminologia utilizzata in Aula è emersa una
fotografia scadente della classe politica che fa male a questa
regione. "Il quadro che deve delinearsi - ha sottolineato - è
quello di una regione positiva che investe risorse, magari con
scelte non sempre approvate dall'Opposizione, ma che rispondono
alle richieste del territorio".
Puntualizzazioni in merito all'operato della Maggioranza sono
state fornite da Antonio Calligaris (capogruppo della Lega),
ultimo ad intervenire, che ha replicato "al fumo sollevato dalle
Opposizioni che hanno parlato di una manovre priva di visione,
senza ricordare il puntale intervento di spiegazione in I
Commissione integrata da parte dell'assessore Zilli. Tra gli
stanziamenti rilevanti i 181 milioni sulle attività produttive
(50 milioni in più rispetto allo scorso anno), il bando
fotovoltaico rafforzato di ulteriori 50 milioni per l'anno 2024
ed infine la rinegoziazione dei patti finanziari con il Governo
nazionale che limiteranno la perdita del mancato incasso dovuto
alle nuove aliquote Irpef".
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