BILANCIO. PELLEGRINO (AVS): MAPPARE EDIFICI PUBBLICI PER CASE STUDENTI
(ACON) Trieste, 13 dic - "Abbiamo presentato un emendamento al
disegno di legge 9, collegato alla manovra di bilancio, affinchè
sia previsto che la Regione provveda alla mappatura gli stabili
pubblici inutilizzati o sottoutilizzati sul territorio regionale,
partendo dalle aree in prossimità dei poli universitari le cui
condizioni strutturali consentano un rapido adattamento a nuove
funzioni di residenzialità mirata ad ospitare studentesse e
studenti".
Lo fa sapere, in una nota, la consigliera Serena Pellegrino di
Alleanza Verdi e Sinistra a margine dei lavori d'Aula sulla
manovra di bilancio 2024-26.
"Si tratta di una iniziativa - spiega Pellegrino - che riteniamo
necessaria per dare soluzione a quello che un cruccio grave degli
studenti che scelgano di frequentare corsi di studio fuori dalle
proprie sedi di residenza, determinato dal generale caro affitti,
dalla difficoltà a trovare posti letto a prezzi calmierati e
dalla carenza di offerta residenziale da parte degli enti
regionali preposti all'attuazione del diritto allo studio
universitario."
"E' una competenza specifica della Regione realizzare gli
interventi necessari ad assicurare quelli che la norma nazionale
chiama strumenti e servizi per il conseguimento del pieno
successo formativo degli studenti nei corsi di istruzione
superiore, tra i quali anche, ma non solo, i servizi abitativi e
di ristoro. Non si tratta di una scelta politica - prosegue
l'esponente di Avs -, di una facoltà riservata agli
amministratori che non inorridiscono quando sentono la parola
PUBBLICO, ma di un dovere che discende direttamente dalla
Costituzione laddove è previsto, agli articoli 3 e 34, che
vengano rimossi gli ostacoli di ordine economico e sociale che
limitano il diritto all'istruzione superiore in condizioni di
uguaglianza e che sia promossa la più ampia partecipazione agli
studi universitari".
"In realtà la Regione, più precisamente l'Agenzia regionale per
il diritto allo studio - così ancora Pellegrino -, avrebbe già
dovuto sentirsi in obbligo di effettuare una mappatura di stabili
pubblici da riconvertire in case dello studente, così come hanno
fatto molti enti regionali e amministrazioni pubbliche italiane
in risposta all'indagine realizzata i mesi scorsi dal ministero
dell'Università e della Ricerca del governo Meloni, conclusasi
con l'adozione di un primo elenco nazionale degli immobili
ritenuti idonei da destinare ad alloggi o residenze
universitarie. Va detto che in Friuli Venezia Giulia nessun ente
pubblico ha partecipato alla rilevazione ministeriale; sono stati
inclusi nell'indagine ministeriale soltanto 7 immobili
utilizzabili nel nostro territorio regionale, di cui 2 a Trieste,
4 a Udine e 1 a Gorizia, tutti proposti da società private, per
un totale di 971 potenziali posti letto sul totale di 67.292
ripartiti in 593 immobili".
"Non metter mano - conclude la consigliera di Centrosinistra - ad
una operazione di miglioramento e implementazione delle risorse
abitative pubbliche per gli universitari sarebbe una
dimostrazione di ottusità politica che va ben oltre la tutela
degli interessi dei proprietari di immobili in affitto nelle
città sedi universitarie. E ciò in quanto sappiamo bene quanti
sono, e in che condizioni sono, gli immobili di proprietà
pubblica inutilizzati: destinarli a case dello studente, infatti,
rientra nella progettualità della rigenerazione urbana e assicura
garanzie ai fini della riqualificazione energetica e della
sicurezza".
ACON/COM/rcm