BILANCIO. SALUTE: IL DIBATTITO IN AULA E LA REPLICA DI RICCARDI
(ACON) Trieste, 15 dic - In più di cinque ore di dibattito, a
cavallo tra la seduta antimeridiana e quella pomeridiana, il
Consiglio regionale si è confrontato a lungo non solo sugli
emendamenti, ma soprattutto sui grandi temi della politica
sanitaria.
A innescare in qualche modo la miccia della discussione è stato
Carlo Bolzonello (Fp), che nel rispondere alle critiche che gli
erano state rivolte in merito alla conduzione della III
Commissione di cui è presidente, ha contestato "chi non vede una
strategia nella politica regionale, che invece a me sembra
chiara" sostenendo che "gli esiti delle riforme, quando si parla
di prevenzione, si vedono nei successivi 10-15 anni. E non penso
- ha aggiunto, rispondendo ad alcuni emendamenti proposti dagli
esponenti di minoranza - che gli infermieri non vengano in Fvg
perché non diamo loro un alloggio".
"Condivido Bolzonello quando dice che le riforme hanno un respiro
di 10-15 anni - gli ha risposto a distanza il dem Francesco
Martines -, ma adesso credo che servano azioni mirate e precise
sull'organizzazione del sistema sanitario, altrimenti alla fine
del 2024 saremo costretti a mettere a bilancio ulteriori risorse.
Serve chiarezza anche sui punti nascita: io credo che alla fine
ne resteranno solo 5, nei tre poli principali, a Tolmezzo e a
Monfalcone che in questo momento non si tocca".
Roberto Cosolini (Pd) ha invece parlato "dell'isolamento dei
manager apicali, che contribuisce a determinare l'uscita dal
sistema pubblico di tanti professionisti", ripercorrendo le cifre
della manovra per arrivare alla conclusione che "nel 2024
serviranno significativi rabbocchi". Per questo Cosolini ha
presentato emendamenti di peso che prevedevano un piano
straordinario per il recupero dei ricoveri ospedalieri, pensando
soprattutto alle prestazioni chirurgiche oncologiche "in grave
ritardo", e una importante iniezione di liquidità da 150 milioni
all'anno per il servizio sanitario regionale. Tutte proposte
bocciate dalla Maggioranza.
Molto critico verso l'assessore l'intervento di Nicola Conficoni
(Pd) che ha parlato di "difficoltà sotto gli occhi di tutti,
pronti soccorso intasati, eccessivo carico di lavoro per medici e
infermieri, servizi esternalizzati o tagliati. La Giunta ha
contribuito ad aggravare questa situazione, spingendo il
privato". Mentre il capogruppo dem Moretti, preannunciando ordini
del giorno congiunti con le altre forze di Opposizione, ha
ribadito che "le scelte spettano a chi governa: noi le attendiamo
e le valuteremo".
Secondo Furio Honsell (Open), estensore anch'egli di numerosi
emendamenti, serve "un gradiente stipendiale che renda più
attrattivo il lavoro dei nostri operatori", mentre il dem
Francesco Russo è convinto che "la sfida decisiva" sia quella di
"far aumentare la fiducia nel sistema pubblico: non deve passare
il messaggio che il privato fa le cose meglio". "Sulla denatalità
- ha aggiunto Manuela Celotti (Pd) - avete dato un segnale, sul
personale sanitario no".
Serena Pellegrino (Avs) si è detta "conservatrice e non
riformista sulla sanità, pensando alla riforma di inizio anni
Duemila che metteva insieme il sociale e il sanitario", mentre il
dem Massimiliano Pozzo ha chiesto di "rafforzare i Cup"
sottolineando il problema delle liste di attesa. La collega Laura
Fasiolo ha chiesto invano un supporto psicologico per i carcerati
e la promozione del servizio di trasporto facile per le persone
con limitate capacità motorie, mentre Giulia Massolino
(Patto-Civica) si è soffermata sui consultori familiari, Andrea
Carli (Pd) sul sostegno al soccorso alpino, Massimo Mentil (Pd)
sulla carenza di personale medico in montagna.
"Oggi il tema principale - ha detto Massimo Moretuzzo, capogruppo
del Patto-Civica - non è quello delle risorse, ma la necessità di
cambiare alcuni elementi del sistema per non farlo diventare un
pozzo senza fine". "Il personale sanitario soffre di solitudine -
ha aggiunto la collega di gruppo Simona Liguori - e a questo non
si può rispondere lasciando che i professionisti vadano via, per
poi dire che bisogna ricorrere a soggetti terzi".
Non condivide "il pessimismo cosmico dell'Opposizione, perché la
sanità regionale non è affatto al baratro" Markus Maurmair,
consigliere di FdI, che ha citato i dati sull'aspettativa di
vita, in Fvg superiore alla media nazionale. Enrico Bullian
(Patto-Civica) si è invece chiesto come faccia il privato a
garantire retribuzioni elevate a medici e infermieri, generando
al tempo stesso degli utili.
"Il privato accreditato - gli ha risposto l'assessore Riccardo
Riccardi al termine della sua lunga replica - è più efficiente
perché non deve fare accordi sindacali per portare un infermiere
da un piano all'altro, inutile nascondercelo". Dopo aver definito
il dibattito in aula "utile e leale", Riccardi ha voluto
dimostrare con i numeri "l'incremento di risorse senza precedenti
per il servizio sanitario regionale, che grazie a questa legge di
bilancio parte con risorse superiori a quelle previste per il
consuntivo dello scorso anno". "E i numeri - ha aggiunto
l'assessore - dicono che spendiamo per il personale più della
media nazionale, e anche più di regioni come Emilia Romagna e
Toscana. Abbiamo inoltre un numero di centri oncologici superiore
alle previsioni di legge, dunque i pochi professionisti vengono
distribuiti in molte strutture. Vogliamo deciderci a mettere le
mani dentro questi numeri?", ha chiesto infine all'Aula.
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