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PIANO MONFALCONE. AUDITI IN II COMM: MENO SUBAPPALTO A TUTELA OPERAI

18.12.2023
16:16
(ACON) Trieste, 18 dic - Ridurre quanto più possibile il ricorso al subappalto da parte di Fincantieri per tutelare i diritti dei lavoratori e, al tempo stesso, mettere in campo tutte le strategie possibili al fine di arginare gravi problemi sociali legati a paghe globali, sfruttamento del personale più debole e caporalato.

Passando, ovviamente, anche attraverso un potenziamento della formazione professionale in materia di sicurezza per limitare quanto più possibile gli infortuni, migliorare l'apprendimento linguistico e l'emancipazione degli stranieri (garantendone la consapevolezza in termini di diritti), continuando anche il monitoraggio riguardo il dramma amianto e le possibili evoluzioni connesse all'uso di materiali particolari nell'ambito della cantieristica.

Questi gli obiettivi principali del Piano Monfalcone, oggetto principale (e, secondo alcuni degli intervenuti, inizialmente piuttosto misterioso nei suoi contenuti) dei lavori della II Commissione consiliare, presieduta da Markus Maurmair (FdI), nel corso di un'audizione richiesta da Enrico Bullian (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) e dedicata ad un approfondimento e alle possibili ricadute di tipo socio-economico legate a questo progetto che, nel prossimo mese di gennaio, prevede il terzo appuntamento attraverso l'apposito tavolo ministeriale.

A tale proposito, su invito di alcuni consiglieri è stata auspicata (oltre a quella del Comune di Monfalcone e della Fincantieri) anche la presenza della Regione Friuli Venezia Giulia. Istanza che Maurmair si è impegnato a trasmettere alla Giunta.

I report da parte dei principali portatori di interesse si sono sviluppati a partire dalle cifre fornite dalla struttura complessa Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell'Azienda sanitaria Asugi che, attraverso Luigi Finotto, ha elencato uno studio che nel 2018 indicava 1.541 dipendenti medi giornalieri di Fincantieri, 5.200 delle ditte esterne (87 le etnie), 500 fornitori e 150 unità di personale di società armatrici. "I nostri studi zonali - ha aggiunto - indicano che negli ultimi cinque anni su 496 infortuni quasi il 70% riguardava lavoratori del cantiere: il 20% coinvolge lavoratori senza formazione. La stragrande maggioranza dei casi riguarda di ditte esterne e, quindi, l'obbligo di formazione spetta a queste realtà".

Stefano Rigotti, direttore provinciale Inps, ha confermato "la strategicità della sede di Monfalcone che richiede grande impegno economico. Il problema è, tuttavia, legato alla difficoltà di reperire risorse umane con le 9 unità di inizio 2023 condizionate da un decesso e quattro trasferimenti. Difficile il ricambio a causa anche delle rinunce, nonostante il Comune abbia messo a disposizione anche degli alloggi".

Il comandante della compagnia di Monfalcone della Guardia di Finanza, capitano Luca Michele Traversa, ha ricordato in modalità telematica le criticità di sua competenza "che monitoriamo costantemente, continuando a riscontare forme di illeciti nell'ambito della manodopera. Sono in corso svariate indagini di polizia giudiziaria, ma la soluzione spetta a una condivisone più ampia di compiti e responsabilità".

Sul fronte sindacale, Antonio Rodà, segretario dell'Unione italiana lavoratori metalmeccanici, ha parlato di "gigante industriale che si lega a fenomeni di paga globale da ridurre allo zero. I tavoli hanno senso se producono risultati, altrimenti la rappresentazione fotografica rischia di essere fine a sé stessa. La vera sfida sindacale è altresì far crescere i diritti e l'emancipazione di tutti quei lavoratori".

Alessandro Perrone, dell'Unione sindacale di base, ha evidenziato "un'organizzazione del personale mal gestita che tocca il tema dell'appalto, sia italiani che stranieri. Lo vediamo dalla lettura dei cedolini paga. È anche necessaria un'indagine medica sulle fibre artificiali vetrose, utilizzate al posto di quelle di amianto. La qualità del lavoro non può essere secondaria alla quantità".

Thomas Casotto, della Cgil, ha sottolineato la positività di tavoli, accordi sindacali e protocolli d'intesa "ma poi, per quanto Fincantieri e le sigle si impegnino, la legalità non sempre è garantita. Gli autori non sono spaventati, perché non si sentano perseguibili. Quindi, l'appalto va gestito diversamente, evitando la guerra al ribasso tra chi vuole solo lavorare". Cristiano Pizzo, della Cisl, ha manifestato l'esigenza di capire "cosa sia realmente il Piano Monfalcone. Ho bisogno di elementi concreti da valutare e mi piacerebbe condividere difficoltà, obiettivi e progetti, lavorando insieme".

Giorgio Gomiero, capo operation della divisione area mercantili di Fincantieri, ha quindi espresso la posizione dell'azienda "riguardo un modello di produzione molto complesso e diverso da quello di altri operatori. L'assegnazione appalti viene fatta sulla base di precise indicazioni tecniche e progettuali: noi preferiamo quelle consolidate e inserite nel nostro albo fornitori. Esiste anche un codice fornitori che definisce le linee guida comportamentali tra responsabilità sociale e sostenibilità ambientale, nonché un osservatorio fornitori. Riguardo i fenomeni di caporalato e paga globale, ovviamente, la tolleranza è a zero tra controlli preventivi, sistema di multe e segnalazioni alle autorità". "Per spogliatoi e attrezzature logistiche - si è congedato - sono stati spesi oltre 20 milioni di euro in tre anni con 3.600 stipetti e il rifacimento delle mense aziendali".

Da parte di Anna Maria Cisint, un intervento "da monfalconese, cittadina, sindaco e figlia di un operaio morto di amianto". "Difficile riuscire a capire cosa voglia dire Fincantieri per Monfalcone - ha anticipato - se non si contestualizza il sito. Quando ci lavoravano mio papà e mio nonno esistevano orari rigidi e i Cosulich avevano anticipato il concetto di responsabilità sociale d'impresa, pensando prima di tutto ai lavoratori con case, scuole, campo sportivo e strade. Intorno a questo luogo dove si lavorava e si viveva, nascevano le relazioni sociali e le opportunità per i figli. Intorno al 2005, tuttavia, è cambiato tutto quando è stato scelto di delocalizzare al contrario con un'inversione del sistema produttivo, importando manodopera e decidendo che non fosse più necessario l'operaio diretto (oggi ce ne sono 1.700, ma solo 750 lavorano sulle navi). Ecco perché è necessario un cambiamento".

"Anche se quest'anno si è ripreso ad assumere, fino a quello precedente - ha proseguito Cisint - la scelta era quella di non procedere più alla sostituzione della manodopera, utilizzando appalti e subappalti. Il nostro obiettivo logico è quello della riduzione del subappalto, dopo scelte che hanno provocato un dumping giuridico e salariale. Se non si risolve il problema del sistema produttivo non può arrivare un miglioramento reale. L'amianto, inoltre, non è il passato ma il presente, perché si muore ancora e lo fanno soprattutto le donne; anch'io sono un'esposta e saprò il mio destino solo tra 30 anni". "È stato scelto di interloquire con Fincantieri attraverso un tavolo governativo che si è riunito due volte. Oltre a Pil ed export - ha concluso la sindaco - va dato maggior valore al lavoro in una città che soffre tantissimo e dove il 95% del welfare (mense, scuolabus e contributi) è rivolto agli extracomunitari, mentre emergono numerosi problemi sociali correlati".

Il primo cittadino di Staranzano, Riccardo Marchesan, ha chiuso la sequenza degli ospiti rimarcando il fatto che "il tema riguarda tutto il territorio monfalconese. Il cantiere ha dato molto, ma anche tolto molto. Il nodo rimane sempre quello economico, con un reddito di gran parte dei lavoratori spesso non adeguato alle necessità dell'attuale società tra assilli economici e incapacità di emancipazione per le famiglie". ACON/DB-rcm



  • Markus Maurmair (FdI), presidente della II Commissione consiliare
    Markus Maurmair (FdI), presidente della II Commissione consiliare
  • Enrico Bullian (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
    Enrico Bullian (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
  • Il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint
    Il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint
  • l primo cittadino di Staranzano, Riccardo Marchesan
    l primo cittadino di Staranzano, Riccardo Marchesan
  • Thomas Casotto (Cgil)
    Thomas Casotto (Cgil)
  • Alessandro Perrone (Unione sindacale di base)
    Alessandro Perrone (Unione sindacale di base)
  • Il comandante della compagnia di Monfalcone della Guardia di Finanza, capitano Luca Michele Traversa
    Il comandante della compagnia di Monfalcone della Guardia di Finanza, capitano Luca Michele Traversa