PIANO MONFALCONE. MORETTI (PD) E BULLIAN (PAT-CIV): ALLARGARE TAVOLO
(ACON) Trieste, 18 dic - "Intanto vogliamo ringraziare i molti
soggetti che hanno raccolto l'invito all'audizione di oggi: enti
di vigilanza statali e regionali, Fincantieri spa, Rsu di
stabilimento e sindacati territoriali, oltre a varie
amministrazioni comunali del mandamento Monfalconese. Attraverso
la nostra richiesta di audizione è stato chiarito perlomeno il
perimetro del cosiddetto Piano Monfalcone: un tavolo di confronto
fra Comune di Monfalcone, Ministeri statali e Fincantieri, che si
riunirà nuovamente a gennaio e che, a questo punto, è necessario
integrare con la presenza perlomeno della Regione (oggi assente
nella componente giuntale, nonostante fossero stati invitati) e
delle organizzazioni sindacali".
Lo affermano, in una nota, il consigliere del Patto-Civica Enrico
Bullian e il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti
- primi firmatari della richiesta di audizione odierna - a
margine della seduta della II Commissione riunita per le
audizioni per un approfondimento del cosiddetto "Piano
Monfalcone", i cui contenuti rimangono ancora da definire nel
dettaglio.
"L'obiettivo, come emerso dall'ascolto di tutti i soggetti
coinvolti, è quello di fare il punto su quali possono essere le
modifiche legislative che aiutino a migliorare una situazione
oggettivamente complessa. L'auspicio - si legge ancora nel
comunicato congiunto - è dunque che il tavolo affronti in maniera
puntuale il tema del modello produttivo di Fincantieri e possa
infine portare a un miglioramento complessivo del livello di
qualità di vita e di retribuzioni adeguate, che oggi non possono
considerarsi soddisfacenti per molti lavoratori dell'indotto di
Fincantieri".
Inoltre, proseguono i due consiglieri di Opposizione, "per quanto
riguarda il modello organizzativo di Fincantieri, in particolare
il subappalto, c'è la necessità di gestire una complessità
sociale e lavorativa che non può essere nascosta dietro a falsi
problemi, come quello legato ai ricongiungimenti familiari, unico
strumento di integrazione dei lavoratori. La destra non può
celarsi dietro a scelte passate, posto che da tempo governano
Comune, Regione e Stato. La questione non può essere la sola
presenza degli stranieri in sé, perché a Monfalcone sono regolari
e perché negli ultimi anni sono aumentati, superando il 30% della
popolazione".
"Ecco perché - spiegano ancora Bullian e Moretti - chiediamo alla
Giunta regionale di seguire in maniera puntuale lo stesso settore
della cantieristica navale, visto che nelle audizioni odierne è
stata ribadita la strategicità del comparto industriale per il
Monfalconese. Infine, non è ammissibile contrapporre il numero
dei bengalesi che lavorano (1.700) rispetto al totale (6-7mila),
senza specificare la realtà: se questi "attivi" sono in gran
parte operai del cantiere e le mogli hanno fino a 3-4 figli,
sfidiamo qualunque donna ad andare a lavorare senza fruire dei
servizi dell'infanzia. Su queste trasformazioni, che coinvolgono
varie sfere, ci vuole - conclude la nota - accompagnamento dalle
istituzioni, tempo e disponibilità reciproca, che non si crea
seminando odio".
ACON/COM/fa